100 milioni di americani hanno seguito ieri sera in diretta il dibattito televisivo fra Hillary Clinton e Donald Trump. 100 milioni significa un americano su tre, contando anche i bambini e gli anziani con l'Alzheimer.

Praticamente un'intera nazione incollata davanti ai teleschermi, a seguire il momento clou della più grande messinscena della storia moderna: la cosiddetta "democrazia".

Un sistema nel quale il popolo più "libero e democratico" del mondo si trova a dover scegliere fra una velenosa guerrafondaia con manie di grandezza e uno psicopatico col parrucchino convinto che una nazione possa funzionare come una fabbrica di biscotti.

Se infatti guardiamo ad un recente sondaggio, scopriamo che il 52% degli americani dichiarava che avrebbe preferito morire piuttosto che votare per Hillary Clinton, ...

... mentre il 58% degli americani dichiarava che avrebbe preferito spararsi in bocca piuttosto che votare Donald Trump. In altre parole, la maggioranza degli elettori americani si recherà alle urne in novembre per votare colui che ritiene "il meno peggio".

E la chiamano democrazia.

Come se una nazione con 300 milioni di abitanti non avesse davvero nulla di meglio da offrire ai propri elettori che una Hillary Clinton o un Donald Trump.

Una volta stabilito che questo è ovviamente un falso dilemma, si rimane sconcertati di fronte alla mostruosa capacità con cui i media mainstream stanno indirizzando in queste ore l'opinione pubblica verso il falso dibattito: chi ha vinto, Hillary o Donald?

E mentre 300 milioni di cittadini si scannano per decidere chi sia stato meglio - o comunque chi sia stato il meno peggio - lassù nei quartieri alti, dove le eco di questa gazzarra non arrivano nemmeno, si decidono silenziosamente le sorti del nostro pianeta.

Massimo Mazzucco