Diventano sempre più allarmanti le notizie sul virus Zika, proveniente dal Brasile, e naturalmente ci si domanda se ci apprestiamo a rivivere un altro incubo mondiale come quello dell'Ebola.

Esattamente come per l'Ebola, infatti, le grandi testate giornalistiche parlano già dell'"ultima minaccia alla salute globale", e ci dicono che 4 milioni di persone rischiano quest'anno di essere infettate dal virus.

Le notizie però - esattamente come per l'Ebola - sono estremamente contraddittorie. Mentre la vox-populi (il tam-tam mediatico internazionale) ci dice che il virus sia la causa dell'enorme aumento di casi di microcefalite nei neonati brasiliani, su RT, ad esempio, leggiamo che "Una relazione causale fra il virus Zika e le malformazioni dei neonati non è ancora stata stabilita, è solo fortemente sospettata“.

L'Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO) ci mette naturalmente del suo, e prevede che Zika si diffonderà "nelle Americhe" (Nord e Sud), mentre "altri scienziati dicono che anche l'Asia potrebbe dove affrontare una vasta diffusione del virus". In altre parole, mezzo mondo rischia la pandemia. Esattamente come per l'Ebola.

Naturalmente, assieme al senso si panico viene associata automaticamente la magica parola "vaccino".

Oggi - esattamente come all'inizio dell'Ebola - "purtroppo non esiste ancora un vaccino", ma state tranquilli che le case farmaceutiche faranno miracoli per venire incontro alle nostre paure. Anche perchè - guarda caso - quest'estate in Brasile ci saranno le Olimpiadi, quindi avremo migliaia di sportivi, assistenti, giornalisti e accompagnatori che passeranno alcune settimane nel territorio infetto.

Vedrete che - esattamente come per l'Ebola - arriverà in fretta e furia un vaccino che "non è ancora stato testato a fondo, ma che conviene comunque usare come precauzione".

E così, esattamente come per l'Ebola, qualcuno finirà per guadagnarci un sacco di soldi, e poi - si spera - tutto ricadrà nel silenzio più assoluto. Esattamente come per l'Ebola.

Massimo Mazzucco