CINQUE DOMANDE A CHI SOSTIENE

CHE SIAMO STATI SULLA LUNA




3 - La questione del controluce

Durante la permanenza di Apollo 11 sul suolo lunare, l'altezza del sole sull'orizzonte ha variato da 11° a 13° circa.

Domanda 3 - Prima parte: Secondo te, quello è il Sole?



Domanda 3 - Seconda parte:

Visto l'angolo di incidenza molto basso, la luce solare che colpisce il terreno dietro al LEM "rimbalza" via in lontananza, e la stessa bassa riflessività del suolo lunare fa si che di luce diffusa lì dietro ce ne sia molto poca. Come si vede infatti, il suolo alle spalle del LEM appare praticamente nero. Quindi la domanda:

Quale sorgente illumina  l'astronauta, e la zona di navicella intorno a lui, al punto da rischiararli quasi quanto il terreno sullo sfondo, che è colpito direttamente dalla luce?

Al proposito, si veda questa pagina per inquadrare i termini relativi di riflessione sulla terra ("esporre per le luci", "esporre per le ombre", ecc.), dove l'atmosfera circostante (rifrazione), e un terreno molto più luminoso di quello lunare (sabbia, neve, ecc.), partecipano in maniera sostanziale all'illuminazione della zona in ombra.

Ecco sotto un altro esempio, tratto dalla stessa sequenza:



Sotto: nel dettaglio, non ingrandito, della stessa foto, si vede come compaiano addirittura, su certe zone lucide, i classici riflessi provocati da una luce diretta (flash, lampada al quarzo, piccolo spot). Con gli ovali ne sono indicati alcuni.



(Cliccando sulle proprietà di ciascuna foto avrete la sigla dell'immagine originale. Togliete solo le "x" e le "o" dalla fine di ogni sigla.).

In generale: un tale rapporto di riflessione (scarto fra luce incidente e luce riflessa), sarebbe un sogno per qualunque fotografo già sulla Terra. Egli infatti, per ottenere un effetto simile, è costretto a utilizzare dei pannelli riflettenti, argentati o bianchi, che posiziona appena a lato della macchina, sotto il sole ovviamente, rivolti verso il soggetto in ombra (vedi esempio foto di moda, a metà della stessa pagina).

Ma in ogni caso non riuscirebbe mai ad ottenere qui riflessi lucidi senza l'uso di una sorgente aggiuntiva, chiamata "fill light" (luce di riempimento, come appunto un flash o altro).

Figuriamoci quindi in una situazione lunare come questa, dove abbiamo detto che il terreno riflette poco o nulla, e manca l'atmosfera a fare da diffusore. Non ci sono peraltro edifici o colline alle spalle dell'astronauta, che aiutino a rimandare un pò di luce verso il soggetto.

Nè si può ipotizzare che sia la Terra, per quanto molto più grossa rispetto alla Luna, a riflettere tutta quella luce nella zona d'ombra del LEM. Osservando sempre il dettaglio della foto sopra, si vede come la luce arrivi chiaramente dal basso, penetrando addirittura nel portellone aperto del LEM.

Non si spiegherebbe quindi, in quel caso, come la Terra possa illuminare la zona descritta, dimenticandosi nel frattempo di rischiarare anche la zona in ombra del terreno retrostante.

L'unica ipotesi rimasta, per quanto improbabileè che la luce terrestre provenga orizzontalmente, dalla parte opposta del sole, direttamente alle spalle dell'astronauta.

Ma nessuna luce diffusa, proveniente da un qualunque pianeta, potrebbe mai produrre quei riflessi luminosi sulle parti lucide  ...
 

 
... che in questa foto (vedi dettaglio sotto) si presentano addirittura davanti all'astronauta.




In questo caso la sorgente supplementare non può che essere collocata in una zona molto vicina all'obiettivo, cioè in diagonale verso il basso rispetto all'astronauta.

Per potersi togliere comunque ogni dubbio residuo, ecco un controcampo della zona inquadrata, in cui si vede chiaramente come non vi sia assolutamente nulla alle spalle del LEM, nè in cielo nè sul terreno retrostante.



(eh eh)