...
ATTENZIONE: Questa è la STESSA pagina presa dal blog di Paolo Attivissimo, alla quale ho tolto lo style-sheet (le bande rosse, certe formattazioni), e aggiunto le mie risposte (in rosso), punto per punto. Le caselle originali di sfondo marrone, che nella pagina di Paolo contenevano le mie citazioni (cioè i vari elementi del film che Paolo criticava) sono diventate semplice testo "italics", mentre le SUE parole sono in formato normale, in nero. Quindi: Citazione dal mio film Parole di Paolo Mia risposta Ho anche aggiunto una numerazione punto-per-punto (1.1, 1.2, 2.1, ...) secondi i capitoli, per facilitare eventuali riferimenti. e ho separato ciascun punto con una linea orizzontale. Non è una lettura breve, ma invito caldamente chiunque vorrà dire la sua in merito a leggere prima tutto quanto ho scritto. Grazie. M.M. Pubblico la pagina un po'; di fretta, senza la possibilità di rivederla a fondo, perchè in Italia sono già le 11 del mattino, mentre questa pagina è attesa già da ieri sera. Vogliate anzi segnalarmi via email (mazzucco@aol.com) eventuali strafalcioni, o errori di impaginazine (rosso/nero/italics, eccetera). Grazie Il documentario Inganno globale di Massimo MazzuccoAndiamo bene. Già alla prima parola bisogna fermarsi e intervenire di peso, perchè non è una questione da poco. Il mio film infatti NON è un "documentario", ma un film-inchiesta. C'è una notevole differenza, visto che non si parla di riproduzione di farfalle, o di migrazioni dei canarini, ma si indaga su certi fatti criminali. Presentarlo in quel modo, ripetendo inoltre il termine fino alla nausea, è decisamente FUORVIANTE, e il fatto che il termine "film-inchiesta" appaia chiaramente alla pagina in cui si scarica il film da visionare, accanto al titolo, legittima un sospetto di malafede da parte di Attivissimo.E non venga ora Paolo a farci la lezioncina col Garzanti alla mano, per spiegarci cos'è un "documentario": se si "recensisce" seriamente un film altrui, come lui sostiene di voler fare, se ne riportano anche le diciture e le definizioni che l'autore ha voluto dargli, giuste o sbagliate che siano. Poi, se casomai non sei d'accordo sul fatto che sia un film-inchiesta, e sei convinto che sia invece, ad esempio, un western, lo scrivi all'interno della tua recensione, e diventa parte della tua critica. Ma se io presento un film in un certo modo, è tuo DOVERE non alterare quella presentazione. IntroduzioneQuesto documento è in lavorazione: se volete contribuire, scrivetemi. Inganno globale è un documentario di 92 minuti, e analizzarlo integralmente, controllando ogni singola affermazione, richiede moltissimo tempo. Qui ho cominciato a segnare i primi appunti sugli errori e le manipolazioni che ho trovato, ma ci sarebbe ancora moltissimo lavoro da fare. Aiutatemi: sarebbe preziosa, per esempio, una trascrizione integrale dei dialoghi. Se trovate altri errori, segnalatemeli scrivendomi a topone@pobox.com. Inganno Globale è un documentario di 92 minuti realizzato da
un italiano, Massimo Mazzucco, che vive negli Stati Uniti ed è gestore
di uno dei più popolari siti pro-complotto italiani, Luogocomune.net. Sul "documentario" abbiamo già
detto. Mentre che il sito sia "pro-complotto", è un'altra affermazione
decisamente fuorviante, e chiaramente intesa a "bollare" l'intero sito,
invece di riconoscerne la natura di sito aperto a tutti,
indipendentemente da come la pensino. Saranno casomai il suo
responsabile (non "gestore", grazie, questo non è un bar) e una buona
maggioranza degli iscritti ad essere "pro-complotto", ma ciò non toglie
che le opinioni di chi non la pensa come loro siano accolte con la
stessa indentica dignità e rispetto. Dopotutto, su luogocomune ci
scrivi pure tu Paolo, no? Sei per caso stato trattato male? Censurato?
Ghettizzato? (Se poi la maggioranza della gente la pensa in un certo
modo - come direbbero Aldo Giovanni e Giacomo - "ci sarà ben un
motivo", no? Ma quello mica è colpa mia.) Il documentario, costituito da un assemblaggio di immagini e foto
degli eventi commentato da una voce narrante (uno speaker
professionista), è suddiviso in capitoli. I tempi indicati sono quelli
della versione distribuita via Internet come file in formato WMV a
partire da metà giugno 2006. Ringrazio per i loro suggerimenti e correzioni camicius, stefano.luc**** e mastrocigliegia. Il fatto che qui vengano segnalati gli errori del documentario non implica necessariamente che tutto
quello che afferma il documentario è sbagliato. Trovo
semplicemente stupendo che per alcune persone sia sufficiente
"segnalare degli errori", per presumere che questi lo siano
automaticamente, senza nemmeno aver concesso alla controparte la
possibilità di controbattere. Se hai già deciso quali e quanti siano
gli errori, caro Paolo, noi cosa siamo venuti a fare, qui sul sito? Ad
applaudirti? In ogni caso, torneremo su queste due ultime frasi di Paolo prima della fine.
Capitolo 1 - La versione ufficialeIl documentario inizia con un riepilogo della versione ufficiale: nulla di particolare, a parte l'errore lieve di indicare come "tagliacarte", anziché "taglierini", le armi usate dai dirottatori (00:00:20). "Nulla di particolare, a parte
l'errore lieve". Ottimo, direi. Questo infatti significa che
Attivissimo - non ponendo particolari riserve sulla frase che segue - riconosce che
"questa versione ufficiale presenta moltissimi punti oscuri, che finora
nessuno ha mai saputo chiarire". [Questo è il testo con cui si conclude
il Capitolo 1].
Capitolo 2 - Gli aerei dirottati2.1 Viene spiegata la struttura del controllo del traffico aereo USA: FAA e NORAD. 00:03:35. E' quindi praticamente impossibile volare fuori rotta per più di qualche minuto, in qualunque ora, in qualunque zona di cielo americano. Quando questo accade, l'aviazione civile avvisa subito quella militare, che fa scattare l'allarme e fa alzare in volo uno o due caccia dalla base più vicina. Il tempo medio fra l'allarme e il decollo dei caccia è di circa sei minuti. A loro volta, i caccia, viaggiando a velocità supersonica, possono raggiungere in pochi minuti l'aereo che non risponde più alle chiamate da terra. Ingannevole. Parlare di "base più vicina" è
scorretto, perché non tutte le basi tengono aerei pronti alla partenza
immediata. L'intercettazione dei velivoli dispersi o dirottati è
assegnata a un numero ristretto di aerei dislocati in varie basi sparse
sul territorio. A me sembra ovvio che si intenda "dalla base più vicina che abbia dei caccia a disposizione",
no? Altrimenti, se la base più vicina non ha i caccia, ma magari tiene
solo trattori agricoli, cosa fanno, partono con quelli per intercettare
l'aereo, solo perchè "sono i più vicini"? "Ingannevole e scorretto" a chi, Paolo? 2.2
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What is the name of the individual who made the announcement in 2 WTC
who told workers to return to their offices? The Port Authority of NY/NJ owns and operates Newark International Airport. They also owned and operated the WTC. Please explain the failure of the Port Authority to coordinate and act on the information about the second plane heading for the South Tower when they had this information available to them by their own Air Traffic Control Center. They had eleven minutes of notice that the plane was bearing down on Tower Two and yet, they told people that the building was safe and secure. Why won't the Port Authority in concert with the City of NY release the 9/11 tapes? |
Chi è la persona che ha fatto l'annuncio alla Torre 2, dicendo
agli impiegati di tornare ai loro uffici? La Port Authority di New York/New Jersey è proprietaria ed opera l'aeroporto di Newark. Era anche proprietaria del World Trade Center, che dirigeva. Spiegate perfavore l'incapacità di coordinarsi e di agire davanti all'informazione che il secondo aereo era diretto verso la Torre Sud, quando lo avevano saputo dal loro stesso Centro di Controllo Aereo. Hanno avuto undici minuti di preavviso sull'aereo che puntava sulla Torre 2, mentre è stato detto alla gente che l'edificio non correva nessun pericolo. Perchè la Port Authority, in accordo con la City of New York, non rende pubblici i nastri dell'11 Settembre? |
Il documentario accenna alla frequentissima attività di intercettazione di voli sconfinanti.
00:04:42. Ma i normali casi di sconfinamento, spesso di poche miglia, sono quasi una routine, e gli automatismi sono da tempo collaudati. Nel solo 2001, prima dell'11 settembre, la difesa militare era intervenuta per sessantasette volte e sempre con esito positivo.
Affermazione non documentata. Non viene data alcuna fonte
per questo numero di interventi, né viene specificato quanti di questi
interventi avevano il transponder guasto, la radio spenta e dei piloti
che non volevano farsi trovare.
E dove dovrebbe metterle uno,
in un film, le "fonti"? Nel terzo cassetto del secondo tempo, fra le
noccioline e l'inseguimento in auto? Quando mai si è visto un film che
"citi le fonti" per ciò che afferma? Anzi, mentre in un film si dà per
scontato che l'autore debba comunque rispondere di ciò che afferma, io
ho persino scritto nei titoli di coda "Tutte le informazioni contenute
in questo film, comprese eventuali correzioni o revisioni, sono
documentate sul sito luogocomune.net", cosa che non ero
assolutamente tenuto a fare.
E infatti, ecco ciò che chiedi: A pagina 140 di Omissions & Distorsions trovi "The
FAA reported that in a 10-month period before 9/11, between September
2000 and June 2001, there were 67 military interceptions of passenger
planes".
Ho quindi sbagliato il time-span, nel senso che non sono i 9 mesi del
2001 prima di Settembre, quelli da citare, ma i 10 mesi dal Settembre 2000
al giugno 2001. Inoltre, mi sono aggiunto 6 interventi di troppo,
dicendo 67 invece di 61. E' grave, o questa me la perdoni?
Parlando seriamente: so che "non ti piace" Griffin, caro Paolo, ed è ovvio che non ti piaccia, visto che ha smontato pezzo per pezzo il rapporto della Commisione Indipendente a cui così spesso vorresti ricorrerre. Ma che
Griffin faccia "il teologo", il benzinaio, o l'allevatore di pulci,
caro Paolo, per me non cambia nulla: finchè tu (o chiunque altro,
ovviamente) non mi smonti anche una
sola delle affermazioni che quel signore fa in quel libro, per me
restano tutte comunque valide. Non spererai certo di passare qui, su questo sito, con una banalissima fallacia ad hominem!
Casomai, quindi, "non documentato" è Attivissimo,
che non legge nemmeno i titoli i coda dei film che vorrebbe
"recensire".
Se ti interessa, qui c'è un caso recente, dell'anno scorso, in cui un volo Virgin
dal Canada a Londra ha avuto problemi proprio con il transponder, ed è
stato tranquillamente intercettato da due F-18, senza che nessuno
gridasse per quello al miracolo.
Sul fatto che sarebbe più difficile trovare dei "piloti non vogliano farsi trovare", ho i miei dubbi:
Per fare un paragone, c'è una certa differenza fra un'auto della
polizia che insegue dei rapinatori in fuga e una che raggiunge e
affianca un'auto di turisti per avvisare che hanno il bagagliaio aperto.
Secondo me è l'esatto contrario: i
rapinatori sanno di essere inseguiti, e quindi
potresti teoricamente anticiparne qualche mossa, mentre il
turista ignaro col bagagliaio aperto è assolutamente imprevedibile,
perchè di lui non sai assolutamente nulla. Ad esempio, può
tranquillamente svoltarti a
sinistra di colpo, magari perchè ha visto un bel monumento, proprio
mentre tu stavi per affiancarlo dalla destra, e così devi ricominciare
l'inseguimento daccapo.
Ma in ogni caso, è inutile
girarci intorno: Paolo Attivissimo ci sta dicendo che trovare quei
quattro aerei, quella mattina, nell'ora e quaranta in cui si sono
protratti i dirottamenti, era molto meno facile di quanto sembra, e
quindi lui si accontenta della "incompetence theory".
Devo dire che per essere un "cacciatore di bufale" a volte sei davvero di bocca buona.
2.4
00:05:05. Vediamo ora che cosa è successo nei cieli americani la mattina dell'11 settembre 2001. Alle 8 del mattino decolla da Boston il volo American Airlines 11 diretto a Los Angeles. Finirà schiantato contro la prima torre. [vengono poi elencati gli altri voli, indicandone orari che suggeriscono una perfetta sincronizzazione] In quel momento il terzo aereo... stacca il transponder e inverte la rotta, viaggia indisturbato per quasi 40 minuti, e si abbatte sul Pentagono alle 9.39. A quel punto il quarto aereo, che si trova ai confini dell'Ohio, stacca il transponder e inverte la rotta. Viaggia a sua volta indisturbato per quasi mezz'ora prima di cadere nel campo vicino a Shanksville. Dal primo dirottamento sono passate quasi due ore. (In sovrimpressione: 8:27-10:07).
Affermazione distorcente. E' forse una pignoleria da parte
mia, ma un'ora e 40 minuti non sono "quasi due ore". In sé è una
quisquilia, ma come vedrete in seguito, è un piccolo sintomo di una
tendenza a "correggere" le cifre in modo che siano più favorevoli alla
tesi complottista.
Su questo hai ragione, Paolo,
non è affatto una quisquilia. Quando si tratta di difesa aerea, con i
tempi rapidi di intervento richiesti, un'ora e quaranta non sono "quasi
due ore", un'ora e quaranta sono un'eternità! Potevano metterci due mesi, a quel punto, che era la stessa identica cosa.
Resta poi da verificare questa catena di sincronizzazioni.
Fai con comodo. Io l'ho già fatto, e
mi sembra giusto che in mancanza di una confutazione, il mio
ragionamento rimanga valido.
2.5
00:07:11. Viene mostrata una mappa delle basi militari.
Ingannevole. Di quelle basi, quante hanno aerei in scramble, ossia riforniti e armati e pronti al decollo? E a quali era assegnato il compito di intervenire in caso di problemi di traffico aereo? Più in generale, quanti aerei pronti al decollo c'erano in quel momento nella zona?
Per la prima parte, ho
già risposto al punto 2.1. Per il resto, se di caccia ce n'erano pochi,
perchè "tutti casualmente impegnati nelle esercitazioni", perchè
non cerchi di scoprire come mai, proprio in quel giorno, si sono viste
convergere cinque diverse esercitazioni, che comportavano l'inserimento
complessivo di almeno venti tracce radar fasulle nel solo quadrante di
nord-est, in modo da confondere anche il più esperto dei controllori di
volo? Caro Paolo, di ingannevole qui c'è solo la tua palese volontà di
non guardare in faccia il problema, fingendo di ignorarne i contorni.
2.5 b
00:09:36. Non solo questa serie incredibile di errori non è mai stata spiegata da nessuno, ma i responsabili ai più alti livelli della difesa, invece di venire processati, degradati, o comunque puniti in qualche modo, venivano sorprendentemente promossi a posizioni ancora più prestigiose.
Vengono mostrati volti di militari, ma non vengono identificati,
né vengono specificati i nomi dei possibili responsabili.
Il personaggio che vedi due volte
nelle foto - prima con Rumsfeld e poi da solo - è Richard Myers, che il
9/11 era il vice-capo delle forze armate congiunte, e che in mancanza
del capo, "provvidenzialmente" assentatosi quella mattina, fu
incaricato del massimo livello della difesa, direttamente sotto
Rumsfeld. Dopo i fatti è stato promosso a Joint Chief of Staff, mentre
io suo capo è stato ovviamente "ringraziato" con una lauta pensione.
Niente male come punizione per il disastro, non trovi? I nomi degli
altri due non li ricordo, te li posso far avere se ti interessano, ma
fanno tutti parte del gruppo ristretto dei top brass che galleggiano attorno a Rumsfeld.
Per quel che riguarda i nomi dei
responsabili, perchè mai dovrei dirteli io, scusa? Non sono mica io che
stabilisco compiti e gerarchie all'interno delle forze armate
americane! Ma soprattutto, con tutte le bugie che ci hanno raccontato,
cambiando versione almeno 24 volte in un anno, sfido chiunque a
ricostruire la vera catena di responsabilità per i fatti di quel
giorno.
E il film lo dice pure, al minuto 7:51: "Questa
è la cronologia ufficiale delle comunicazioni intercorse fra Norad e
Federal Aviation, che a tutt'oggi si rimpallano all'infinito le
responsabilità per i disguidi".
DI FATTO, CON UNA TOTALE DEBACLE CHE E' COSTATA ALL'AMERICA LE TORRI GEMELLE, TREMILA MORTI, QUATTRO AEREI, E SICURAMENTE UN BEL PEZZO DI IMMAGINE, NESSUNO E' STATO NE' ACCUSATO, NE' SOSPESO, NE' ARRESTATO, NE' TANTOMENTO PUNITO.
Questa è, comunque una considerazione interessante: una delle poche dell'intero documentario. In effetti non risultano punizioni di responsabili e anzi non risulta siano neppure stati individuati dei responsabili, e non ci sono state dimissioni da parte dei vertici del sistema di sorveglianza e intervento. Questo ovviamente non implica l'autoattentato, ma è sintomatico di una carenza di senso di responsabilità."E' sintomatico di una carenza di
senso di responsabilità", dici? Addirittura!? Sei sicuro di non essere
troppo severo con costoro?
Si chiama ALTO TRADIMENTO,
caro Paolo, e dovrebbe essere una corte marziale ad occuparsene, altro
che "carenza". Da quando in qua in America carenze di quel tipo non
vengono punite?
2.6
00:10:44. Un altro aspetto che rende incomprensibile la strategia dei terroristi...
Esagerazione. Si confronta la rotta degli aerei dirottati
con un aereo che copre la rotta Roma-Milano per fare una manovra, ma
(se mi passate ancora la pignoleria) Roma-Milano sono 560 Km, mentre
Mazzucco indica che i dirottatori si sono allontanati di circa 400 km.
Il paragone è comunque passabile, ma rispunta la tendenza a esagerare
le cifre e le situazioni per farle sembrare più favorevoli alla tesi
complottista.
Veramente Mazzucco indica DUE esempi, nella stessa cartina, di 400
(AA77) e di 600 Km. circa (UA93), che dovrebbero fare una media di 500
circa. Avrei quindi dovuto dire "andare da Roma a Piacenza Sud", per
farti felice? Ma in ogni caso, come fai a vederne uno ma non l'altro?
Dimmi piuttosto questo: se il paragone è "comunque passabile", come tu dici, me la
spieghi la logica di quella strategia? Sembra infatti evidente, a
questo punto, che l'operazione, in quei termini, non sarebbe mai potuta
andare in porto, senza il clamoroso stallo della difesa. Quindi? (Non
dimenticare che ci hanno messo cinque anni, secondo l'FBI, a mettere a
punto quel piano).
2.7
00:11:45. ... significativo che non può essere stato frutto della sola casualità. Con scarti di un paio di minuti al massimo, ciascun aereo ha invertito la rotta dopo che quello precedente aveva colpito il suo bersaglio. 8:46 [primo impatto al WTC], 8:47 [secondo aereo al WTC inverte la rotta]; 9:02 [secondo impatto al WTC], 9:03 [l'aereo in West Virginia inverte la rotta]; 9:39 [il volo 77 colpisce il Pentagono], 9:40 [il volo UA93 inverte la rotta]. Ma i dirottatori non potevano certo parlarsi da un aereo all'altro, e anche se si fossero messi d'accordo prima, due dei quattro voli hanno finito per decollare con notevole ritardo sull'orario previsto.
Gli orari vanno verificati, e se confermati è necessario verificare che davvero non vi fosse alcun modo di comunicare o che non fossero comunque orari in qualche modo prestabiliti.
E come facciamo a "verificare che
davvero non vi fosse alcun modo di comunicare", me lo spieghi? Saliamo
su due aerei alla volta, andiamo ciascuno nei punti in cui hanno
invertito la rotta, e proviamo a vedere se urlando dal finestrino
davvero non riusciamo a sentirci? Davvero non lo sai, Paolo, che è
assolutamente impossibile dimostrare che una cosa non esiste?
Dimostrami che non esiste lo gnuzrfetnar, forza. Io sto qui a aspettare.
Sul fatto poi che "non
fossero comunque orari in qualche modo prestabiliti", ti ha già
risposto il film, dicendo che "due dei quattro aerei sono comunque
partiti in ritardo sull'orario previsto". Quindi, o ammetti che
qualcuno ha manipolato i ritardi apposta (complotto), o ammetti che
qualcuno da terra ha coordinato i dirottatori in tempo reale
(complotto). A te la scelta.
(Oppure vieni a dirni che è tutto un caso, come al solito, però poi non arrabbiarti se non perdo più altro tempo con te).
00:12:35 Ordini segreti di Cheney. Volo 77 ufficialmente perso di vista, ma Norman Mineta dice no.
Da approfondire.
Decisamente. Sarebbe ora.
2.9
00:13:55 Hani Hanjour, il dilettante miracolato. Come trovare il Pentagono partendo dal West Virginia?
Gli aerei di linea sono dotati di sistemi di navigazione
automatica. Non si può escludere che i dirottatori abbiano imparato ad
usarli. Sto cercando di scoprire da piloti di linea quanto è difficile
impostarli.
Infatti, chi lo dice? Io
intendevo dire che in mezzo a quel casino il rischio di creare un
incidente è enorme, se non garantito.
Se no spiegami a cosa servono i
piani di volo, gli orari, le distanze di sicurezza, i diversi settori
di cielo, i radar, i controllori di volo, le misure di sicurezza
rigorose, le migliaia di ore di esercitazione di piloti e assistenti di
terra, se poi quattro beduini che non hanno mai guidato un jet possono
mettersi a girovagare di propria iniziativa, nell'ora di punta dei cieli piu' trafficati del mondo, senza che succeda niente a nessuno.
Come riuscire ad attraversare
il centro della città con un TIR, bendati, alle 10 del mattino, senza
fare il minimo incidente con nessuno.
2.10
00:14:43. Una volta in vista del Pentagono, è sceso in pochi secondi da oltre 2000 metri, con uno spettacolare avvitamento di oltre 270 gradi. Una manovra simile a questa, ma fatta verso il basso...
Tre volte sbagliato e ingannevole. Il documentario mostra un aereo militare che fa una manovra che non è "simile", ma è totalmente differente.
Inoltre il termine "avvitamento" è sbagliato: correttamente usato, indica una "rotazione su sé stesso di un aereo durante una discesa in picchiata"
[fonte: Garzanti online], quindi una traiettoria a spirale
strettissima, ma quello che viene mostrata dall'aereo militare non è un
avvitamento, è un giro della morte (ampia traiettoria circolare sul
piano verticale).
Guarda che il filmato dice "una manovra simile a questa, ma fatta verso il basso". Se quindi prendi "una ampia traiettoria circolare sul
piano verticale", e la ruoti "verso il basso", cosa ottieni? Un'aranciata, o una manovra SIMILE a quella?
Infine viene mostrata una mappa che descrive la manovra dell'aereo e rivela che si tratta di una virata discendente.
Non è indicato come sia stata determinata l'ampiezza di questa virata,
per cui non si sa se è in scala, né viene indicato a che velocità
sarebbe stata compiuta. Come al solito, mancano le fonti.
Non MANCANO affatto le fonti,
PAOLO, è che nel film non ho ancora capito dove appenderle. Ma tu pensi
davvero che la gente sia tutta deficiente, e che basta dire "mancano le
fonti, mancano le fonti", per avere automaticamente ragione?
Toh, eccoti uno qualunque delle dozzine di articoli che descrivono quella manovra: "At
9:33 the plane crossed the Capitol Beltway and took aim on its military
target. But the jet, flying at more than 400 mph, was too fast and too
high when it neared the Pentagon at 9:35. The hijacker-pilots were then
forced to execute a difficult high-speed descending turn.
Radar shows Flight 77 did a downward spiral, turning almost a
complete circle and dropping the last 7,000 feet in two-and-a-half
minutes.
The steep turn was so smooth, the sources say, it's clear there was
no fight for control going on. And the complex maneuver suggests the
hijackers had better flying skills than many investigators first
believed".
2.11
...ben oltre i limiti concessi dal suo sistema di guida.
Affermazione da verificare.
Fai pure. Io nel frattempo, se permetti, mi fido dei controllori di volo di Washington. Se questi dicono che "la velocità, la manovrabilità, il modo in cui ha virato, tutto ci ha fatto pensare che fosse un caccia militare", è implicito che lo stiano facendo ad esclusione di un aereo di linea. Il contesto è palese, ed il senso della frase a me sembra fin troppo chiaro, visto inoltre che sono dei controllori di volo (e che quindi non possono certo permettersi di parlare apertamente). Ci aggiungono pure, alla fine, "e siamo tutti controllori con un a certa esperienza sulla spalle". Abbiamo davvero bisogno di altro, per capirla? (La citazione è del Washington Post, nel caso. Edizione pomeridiana straordinaria delle 17 circa).
Continuo nel ragionamento: siccome un aereo di linea e
un caccia si distinguono, fra le altre cose, proprio per
l'impossibilità del primo di fare certe manovre brusche che fa il
secondo, vuole dire che quello che i controllori hanno visto sullo
schermo andava necessariamente oltre i limiti concessi ad aereo civile.
Se no non avrebbero potuto affermare che si trattasse di un caccia, no? (Se un macchina passa il
semaforo a ottanta all'ora, io non sono in grado di dire se fosse una
500 o una Ferrari. Ma se il semaforo lo passa a 300 all'ora, io posso
dire con tranquillità che quella era una Ferrari, e non una
500, perchè ha fatto qualcosa che la 500 non è in grado di fare).
Da cui "una manovra ben oltre i limiti concessi dal suo sistema di guida", come dice il film.
00:15:18... la madre di tutte le domande sull'11 settembre: che cosa, in realtà, ha colpito il Pentagono?
3.1
Il documentario parla della traiettoria di avvicinamento dell'aereo al Pentagono.
00:17:18.Una volta allineato con l'edificio, l'aereo aveva di fronte a sé lo svincolo autostradale a forma di quadrifoglio, che dista dalla facciata del Pentagono circa 500 metri.
00:17:35. ...copriva così gli ultimi 500 metri a volo radente, viaggiando alla massima velocità e tranciando nel frattempo, lungo il percorso, svariati pali della luce... questa manovra è stata giudicata impossibile da piloti ben più esperti di Hani Hanjour.
Misura falsa e ingannevole. La distanza di 500 metri è
ripetuta perché si vuol far notare la notevole lunghezza del percorso
coperto in volo radente, per argomentare che è impossibile, ma la misura è sbagliata e gonfiata addirittura al doppio.
Dovresti cercare di evitare i
processi alle intenzioni, Paolo, e limitarti a segnare ciò che non va.
Il motivo infatti per cui ho usato il parametro di "500 metri" è
semplicemente perchè ne sono convinto da sempre, non c'è stata nessuna
malizia o secondo fine nel farlo. E' una misura che mi gira in testa da
sempre, per cui devo probabilmente aver preso per buono un errore
altrui, e siccome a occhio a me sembrano tranquillamente 500 metri,
l'ho incorporato da allora e non ho mai più verificato.
Se uno ti dice che una casa è gialla,
e tu in quel momento hai davanti una foto in cui la casa ti sembra
effettivamente gialla, dài per buona l'informazione, la "metabolizzi",
e da quel giorno per te la casa rimane gialla, anche se in realtà non
lo è.
E' quindi un errore, su questo
non ci piove, ma se permetti l'unico che cerca continuamente di
"gonfiare" le cose qui sei tu. Infatti per me la manovra resta
assolutamente impossibile comunque, come è improponibile la presenza
stessa di Hanjour sul Pentagono, e quando ho fatto quella scena del
film non immaginavo nemmeno lontanamente che mi sarei ritrovato un
giorno in una discussione dove cento o duecento metri in più possono
"tornarti utili". Forse tu ragioni cosi, ma io se permetti sono molto
più semplice e diretto, e parto da presupposti ben diversi: quattro
persone che non hanno mai giudato in jet non possano in nessun modo
prendere in mano quattro di quegli aerei e portarli dove vogliono loro.
Fine. Raccontami quello che vuoi.
La distanza indicata dalla grafica di Inganno globale è in realtà poco più di 250 metri, come calcolato facilmente in Google Earth.
Questo è il fotogramma con la misura, tratto da Inganno Globale (00:17:24):
E questa è la medesima misura fatta con Google Earth:
Quindi non si tratta di mantenere un aereo rasoterra, come
descrivono i piloti interpellati dal TG1 (e citati nel documentario a
00:18 circa), ma semplicemente di farlo scendere fino a schiantarsi al
suolo.
Quindi che cosa, Paolo? Dove starebbe il ragionamento? Mi stai forse dicendo che siccome sono 250 e non più 500, quei metri non sono più in orizzontale? O che i lampioni decapitati non sono più tutti alla stessa altezza? E in ogni caso, il muso dell'aereo sul prato cosa ci fa, entrando dalla destra dell'inquadratura già a livello suolo?
ì
3.2
00.19:53. Nela Sagadevan, ingegnere aeronautico, sfida chiunque al mondo a fare la stessa manovra e parla di effetto suolo (ground effect). A 00:20:42 dice che l'aereo al Pentagono, secondo lui, avrebbe coperto rasoterra "half a mile", mezzo miglio, ossia addirittura 800 metri.
Falso. Abbiamo già visto che i metri sono in realtà 250.
Inoltre, in un segno di trascuratezza, i sottotitoli sbagliano nel convertire la distanza: "half a mile" viene riportato come "600 metri"
anziché 800 (un miglio misura 1609 metri; anche ipotizzando l'uso del
miglio nautico di 1852 metri, mezzo miglio sarebbero 926, non 600).
Toh! Che fine ha fatto, qui, la
mia mania di "gonfiare" tutto a mio favore? E come mai non fai notare
che qui è avvenuto l'opposto, e cioè che ho sbagliato per difetto? (Non
è una domanda retorica, Paolo, è una domanda vera).
Viene da chiedersi, inoltre, come mai sia necessario citare uno
sconosciuto ingegnere aeronautico: non c'è in tutto il mondo nessuno di
più qualificato che sia disposto a parlare dell'argomento?
Chi l'ha detto che non sia
qualificato abbastanza? Solo perche tu non lo conosci? Pilota cicile,
ingegnere aeronautico, esperto di aerodinamica, spiegaci perfavore
perchè il Signor Sagadevan non dovrebbe essere qualificato abbastanza?
(Non sarai mica razzista, per caso?)
Sempre a proposito della presunta impossibilità del volo radente, su Airliners.net c'è un'intera collezione di "low pass" (passaggi radenti) effettuati da aerei di linea durante esibizioni. Ne vedete un paio di esempi qui sotto (cliccate sulle foto per vedere l'originale ad alta risoluzione). Non si tratta di fotomontaggi. Non sembra che ci siano problemi drammatici di effetto suolo su distanze paragonabili ai 250 metri misurati.
(Imito Attivissimo): Le
tua foto non dimostrano nulla, visto che i low pass degli air-show
avvengono a velocità ben diversa da quella a cui viaggiava l'aereo del
Pentagno, e che inoltre non ritraggono nemmeno dei 757. (Imito sempre
Attivissimo): "Non avevi qualcosa di più preciso da mostrarci?
Chiarisco, per scrupolo, che i jet mostrati qui sopra non stanno
atterrando o decollando, ma sono in volo radente, e che non si tratta
di Boeing 757 ma di altri aerei di linea paragonabili (Boeing 737,
Boeing 727, Fokker 100, MD83/DC9).
Infatti. Perchè mai li hai mostrati allora?
Ho inoltre in archivio un articolo, scritto da piloti, che
affermano che il presunto problema dell'effetto suolo si pone soltanto
per le basse velocità: più si va veloce, meno si produce l'effetto
suolo (pubblico la fonte appena recupero l'articolo).
Attendiamo frementi. Nel
frattempo, viste le testimonianze di professionisti fin qui raccolte,
di "presunto" qui ci sono solo le tue affermazioni.
3.3
00:21:02. Viene fatto un paragone con un Cessna 150. Se un
dirottatore non sa pilotare quello, non può saper pilotare un Beoing
757.
Sbagliato. Un Boeing 757 è automatizzato e ha un computer
che gestisce ogni manovra, per cui il pilota muove i comandi e il
computer trova la configurazione aerodinamica adatta per eseguirli; un
Cessna non ha nulla di tutto questo. In questo senso, pilotare
un Cessna è più difficile che pilotare un aereo di linea, così come
guidare una vecchia Cinquecento (senza ABS e senza marce sincronizzate)
è più difficile che guidare una Volvo col cambio automatico e l'ABS.
Infatti. Come è noto, in tutte le scuole di volo ti fanno iniziare con i Jumbo 747. Ma devi volare capovolto, all'inizio, se no è troppo facile.
Inoltre per il volo in solitario è ovviamente richiesta la capacità di
eseguire il decollo e l'atterraggio; ma nessuno dei dirottatori ha fatto queste manovre durante gli attacchi.
Peccato che una volta sul
Pentagono Hanjour abbia fatto una manovra degna della migliore
pattuglia acrobatica. O ti sei già dimenticato di questo?
Caro
Paolo, è inutile che ci giri intorno: se uno "non sa volare", vuol dire
che non sa volare, e quindi DI CERTO, come minimo, non può fare manovre
particolarmente difficili, come quella descritta dai controllori, con
aerei che NON HA NEMMENO MAI GUIDATO.
3.4
00:22:34. La spaccatura centrale è di circa 20 metri, mentre l'apertura alare di un Boeing 757 è di circa il doppio. Già così è quindi difficile immaginare come l'aereo possa essere scomparso tutto sotto quelle macerie.
Questo è il fotogramma che accompagna la frase:
Ingannevole. Visti i precedenti, la misura è da verificare, ma comunque è fuorviante, perché fa pensare che il danno sia limitato soltanto alla zona indicata. In realtà si estende molto di più lateralmente, al piano terra, come si nota nel fotogramma stesso: a sinistra mancano addirittura tre colonne (sostituite da supporti di fortuna) e a destra il muro è sfondato al piano terra e al primo piano.
Visti i precedenti, caro Paolo, io questa discussioni avrei gia dovuto
abbandonarla da un bel pò, visto che continui a cercare di travisare
tutto quello che dico. La misura infatti non è data per "far pensare
che il danno
sia limitato soltanto alla zona indicata", come dici tu, ma sta
all'interno di un ragionamento molto chiaro, che inizia dicendo:
"Questa è l'immagine del Pentagono che tutti ricordiamo", e che vuole
suggerire che già così, con la facciata crollata, è difficile credere
che l'intero Boeing fosse scomparso lì sotto.
Ed infatti, la frase che segue è:
3.5
00:22:50. Ma l'immagine che si è presentata ai soccorritori subito dopo l'impatto era questa.
Falso. L'immagine (una foto archiviata da Geoff Metcalf, il cui originale è qui)
mostra una fase già avanzata dei soccorsi, come testimoniato dalla
presenza abbondante di schiuma antincendio. Si potevano scegliere molte
altre foto disponibili, che mostrano la breccia ben prima dell'arrivo
dei soccorsi, e senza la cortina di fumo che nasconde i dettagli e
(provvidenzialmente) la larghezza della breccia.
"Subito dopo l'impatto" non è
inteso nel senso di minuti cronometrati, o di "avanzamento dei
soccorsi", ma nel senso di "prima che la facciata crollasse". Data la
frase introduttiva, a me questo pare evidente. A te davvero era
sfuggito, invece?
Si poteva scegliere, per esempio, questa foto di Daryl Donley, che mostra la breccia prima che arrivino i pompieri. Qui la mostro in versione leggermente schiarita.
E gli ho fatto pure il contorno della breccia, come tu la chiami. Hai visto quanto sono disonesto? Ma
in ogni caso, il "foro di entrata" (quello in cui secondo te, e tanti
altri, dovrebbe essere entrata tutta la fusoliera), rimane decisamente
troppo piccolo per un 757.
Piuttosto,
non noti nulla di particolare, in questa foto? Visto che l'aereo stava
già raso-erba molto prima dell'impatto (ingresso a destra fotogramma,
indicato sopra) come avrebbe fatto ad entrare in quel buco, senza
nemmeno far cadere quei rulli?
Questo è il problema, Paolo. Se proprio vuoi insistere con il 757, devi gentilmente darmi ALMENO questa risposta.
Non mi sembra poi una richiesta così fuori luogo, a questo punto.
Un "si poteva" alla volta, se permetti. Come hai appena visto, abbiamo già dato.
00:23:01. La parete è ancora tutta in piedi...
Falso.. E' sfondata lungo tutta una fascia del piano
terra. Qui inizia una serie di forzature verbali: l'immagine mostra una
cosa, ma il testo ne dice un'altra, suggestionando lo spettatore.
Sarò ubriaco, ma io la parete
la vedo ancora tutta in piedi. Sfondata finchè vuoi, ma in piedi. Che
non se la passi bene, quella parete, lo vedo anch'io, ma non
dimenticare
che siamo all'interno di un discorso "prima" e "dopo" il crollo, per
cui è ovvio che qui si intende "ancora in piedi" come opposto a "già
crollata", e no some "sana e perfettamente levigata".
3.7
00:23:03.... e presenta un solo foro di entrata di tre-quattro metri al massimo.
Falso. Il documentario stesso mostra che c'è una breccia che corre lungo tutto il piano terra.
(Se io fossi come te, Paolo,
pensa a quanto potrei attaccarmi a quel "lungo tutto il piano terra"!
Ci marcio su un mese, se voglio. "Guardi, signora maestra! Attivissimo
ha detto "lungo tutto il piano terra!!!! Lo metta dietro la lavagna,
Signora maestra, cosi impara!")
Se è solo per quello, inoltre,
di buchi, fessure, interstizi, orifizi, rientranze e spaccature che ne
sono a quintali. Ma FORI DI ENTRATA sufficienti a far entrare almeno un
motore, o una fusoliera, io continuo a vederne uno solo. (E' un Boeing
757 che cerchiamo vero, o la 500 di mio zio?)
Contraddittorio. Una versione precedente di questo
documentario, che ho in archivio ed è stata mostrata per esempio a
Omnibus (La7), parla di tre metri: "non certo in questo buco di tre
metri" (8:07:09). Giulietto Chiesa (a Matrix del 24 maggio 2006) ha
detto che il foro è "alto cinque metri".
I complottisti non riescono a mettersi d'accordo fra loro, [...]
Perchè i debunkers invece sì? Diccelo tu, quanto è largo il buco esattamente, e la facciamo finita, no?
[...] e la
questione delle misure è molto importante, visto che la fusoliera di un
757 ha un diametro di 4 metri scarsi, come indicato nella
documentazione fornita nell'indice di questa sezione del sito.
Potrebbe diventare importante,
al massimo, ma solo se tu riuscissi prima a far arrivare fino a lì
quell'aereo. Ma siccome Hanjour non sapeva volare
( e otto), e l'aereo ha fatto una manovra particolarmente difficile
anche per chi sappia farlo, io il Boeing lì davanti non lo vedo ancora.
E quando mai ci arrivasse, prima di picchiare mi devi sempre spiegare
come ha fatto a non far cadere quei rulli.
Dopo, se vuoi, cominciamo a
parlare dei centimetri del buco. Non eri tu, quello per il "metodo"? E
allora, quando mai si comincia dal fondo del problema?
(Continuo a non vedere forzature verbali, a proposito).
00:23:17. Al piano terra, le colonne portanti sono rimaste in piedi. Le macerie sono quasi tutte riversate all'esterno.
Falso. Il documentario stesso, nel fotogramma qui sopra,
mostra che le colonne sono fortemente piegate e in alcuni casi (al
centro e all'estrema sinistra) del tutto assenti.
Come sopra, per la facciata: fortemente piegate, MA ANCORA IN PIEDI.
Inoltre nell'immagine
mostrata non si vedono macerie, né si vedono in altre immagini, per cui
non è chiaro con quali basi si affermi che le macerie sono riversate
quasi tutte all'esterno.
Con le basi che a me quelle cerchiate
dall'ovale, sotto, sembrano tanto delle macerie, e non mi sembrano
affatto "riversate all'interno". O sì? Più a sinistra, fra i due rulli
in piedi, ne vedi altre.
3.9
00:23:30. Questa fotografia è stata scattata da un tenente dei Marines, Jason Ingersoll, pochi minuti dopo l'impatto dell'aereo, e mezz'ora prima che la facciata crollasse.
Contraddittorio. L'impatto al Pentagono è avvenuto alle 9:37:46 e il crollo della facciata è avvenuto alle 10:10. La facciata, quindi, è rimasta in piedi in tutto 33 minuti, e l'immagine mostra i pompieri già arrivati e la facciata già schiumata. Quindi non è possibile che siano passati soltanto "pochi minuti" e che al contempo manchi mezz'ora al crollo.
Come sopra.
3.9 b
00:23:48. L'aereo, quindi, non è finito sotto le macerie come molti hanno creduto di fronte a quest'immagine che ha fatto il giro del mondo. Ma allora, dov'è finito? Poco dopo l'impatto, il prato appare intonso. Non si vede il minimo segno di una strisciata, né tanto meno quello di una buca, e non c'è in giro un solo rottame di una certa consistenza che possa essersi staccato dall'aereo al momento dell'impatto. Non un'ala, un motore, un sedile, un pezzo di fusoliera, una valigia, un timone di coda. Niente. Assolutamente niente di quello che siamo abituati a vedere normalmente quando cade un aereo di quelle dimensioni.
Falso. Il "prato intonso" dipende puramente dalla scelta delle fotografie usate per mostrarlo. Come del resto mostra il documentario stesso, l'eliporto è costellato di frammenti. E le foto di rottami sul prato ci sono eccome, ma il documentario sceglie, guarda caso, di non farle vedere. C'è per esempio questa, di Mark Faram, che non solo mostra un grosso frammento in primo piano, ma ne mostra molti altri sparsi sul prato:
Inoltre il confronto con altri impatti d'aereo è fuorviante,
perché questo è un impatto contro un edificio (una struttura cava, che
può essere sfondata e può accogliere l'aereo), non contro il suolo o
contro una montagna (struttura non cava, sulla quale i frammenti
possono soltanto spandersi in superficie).
Paolo, ma il film tu lo hai visto, o
no? E le casse funzionavano bene? Perchè il testo dice chiaramente:
"C'è chi dice che le pareti del Pentagono erano "durissime", talmente
dure che l'aereo di sarebbe disintegrato contro la facciata. Ma anche
quando gli aerei sbattono contro una montagna, che è più dura di
qualunque edificio al mondo, i resti si vedono eccome". Mi spieghi
perfavore come fai a capire che io uso il confronto per chi sostiene -
come sembri fare tu - che l'aereo sarebbe stato inghiottito
dall'edificio?
Mi sembra infatti ovvio che io
in quel contesto faccia il raffronto per contrare la specifica tesi di
chi dice che "l'aereo si è disintegrato contro la facciata", mentre a
quelli che sostengono - come te, oltre alla Purdue e molti altri - che
invece "è stato accolto dalla struttura cava", chiedo semplicemente di
dirmi da dove è passato.
3.10
00:25:00. Ma la cosa è assolutamente impossibile, poiché il Pentagono si trova più in basso del quadrifoglio di almeno dieci-quindici metri.
Ingannevole. Diamo per buono questo ipotetico dislivello
(anche se vi sono immagini che sembrano contraddirlo). Questo non
significa che la manovra è impossibile, ma semplicemente che è
leggermente più inclinata.
E "leggermente più inclinata?" Facciamo
due bravi conticini, allora: tu stesso ci hai detto che dal suo
(ipotetico) centro, il quadrifoglio dista dal punto di impatto 248
metri, giusto?
Benissimo. A 900 Km.all'ora ci
vuole
un secondo esatto per percorrere 250 metri (a 850 Kmh, ne percorri
236). Quante manovre di aggiustamento delle rotta riesci a fare, in
quel secondo di tempo che ti rimane da vivere, da quando sei sul
quadrifoglio a quando ti pianti nel muro?Per stare attaccato a terra,
in quel caso, ti ci vogliono come minimo le rotaie dell'ottovolante,
caro Paolo.
Ma soprattutto, chi te lo fa fare, a
quel punto, di abbassarti a raso-erba, rischiando mi mandare tutto al
diavolo, quando ti è andata di lusso fin'adesso, e sei già allineato
col Pentagono da almeno un paio di chilometri?
E' da due anni, che pongo questa domanda. Tu hai per caso una risposta?
(Lo vedi alla fine, quanto "mi
conveniva" allungarmi la distanza fra il quadrifoglio e il punto di
impatto? E' a te che servono quei metri in più, caso mai. Ma io ora me
li tengo, e non te li restituisco più nemmeno se piangi. Tiè! Cosi
impari a dire le cattiverie inutili).
3.11
00:25:54. Sulla facciata non si vedono i segni delle ali.
Falso e ingannevole. La sagoma delle ali è stata
intenzionalmente tracciata troppo in alto, dove non ci sono danni e
dove nessuno afferma si sia schiantato un aereo, invece di essere
tracciata dove i danni ci sono e vedere se per caso corrisponde.
Ma tracciala tu, questa benedetta sagoma, così almeno ci sveli una volta per tutte da dove è passato l'aereo, no?!
PERCHE NON LO FAI, PAOLO? Prova a tracciarla, dài, che così "vediamo se per caso corrisponde".
Inoltre la sagoma è esageratamente spessa e sballata: il vero profilo alare di un 757 è molto più sottile ed è a V, come mostrato da questo disegno tecnico prodotto dalla Boeing (la fonte è indicata nell'indice della sezione 11 settembre).
00:26:00. ...il timone di coda, che è una lama spessa mezzo metro e alta quasi quanto l'edificio stesso.
Falso. Il timone di coda di un 757 non è alto come
l'edificio, ma neppure lontanamente! Il Pentagono è alto 23,56 metri;
il timone di coda di un Boeing 757 è alto sette metri (fonte: disegni tecnici Boeing).
Ma va? E pensa che io credevo
che la coda di un 757, DA SOLA, fosse alta 23 metri. Io pensavo che i
Boeing 757 fossero fatti così:
Inoltre la forma delle superfici di coda mostrata dal documentario è completamente errata: è disegnata come se le superfici orizzontali sporgessero dalla deriva, come in un vecchio Caravelle, mentre in realtà si trovano ben più in basso, dalla fusoliera, come si vede dal disegno Boeing mostrato qui sopra.
Te ho già detto, la forma giusta falla tu. Noi non ci muoviamo di qui.
Anzi, ti dirò che mi sono pure
un pò stufato di risponderti punto per punto, anche perchè, con tutte
le fallacie logiche che ci sono, tu continui ad usare sempre le stesse
due o tre! Direi quindi che chi ci legge ha ormai gli elementi
sufficienti per decidere da solo chi davvero qui gioca con le parole.
Io invece accelero il ritmo - anche perchè tutte queste ore gettate a stare dietro a queste vacuità non
me le paga nessuno.Tu sei più fortunato, a te offrono addirittura la
pizza per farlo, ma io prendo solo degli insulti sul sito perchè non
scrivo più cose serie - per arrivare in fretta agli unici due punti che
hanno rilevanza in questo tuo enorme peto mentale assolutamente
inutile: il tailnumber sbagliato, e la tua adorata tendina blu.
3.12
00:26:10. Se davvero si fosse trattato di un Boeing 757, con le sue 100 tonnellate di peso, lanciate a oltre 800 chilometri all'ora, come hanno potuto restare in piedi oggetti come questo sgabello, dal quale non è nemmeno caduto il libro che c'era appoggiato sopra?
Sbagliato e fuorviante. Lo sgabello (in realtà un leggio) si trova al terzo piano e in una parte dell'edificio che è stata esposta dopo il crollo, non durante l'impatto, e non ha subito l'urto. L'aereo è entrato fra il piano terra e il primo piano, ha tranciato i supporti e ha fatto crollare una fetta di edificio. L'edificio si è spaccato lungo i giunti di espansione, lasciando una sezione abbastanza regolare, come se fosse stato tagliato con un coltello. E' soltanto a questo punto che lo sgabello ha visto la luce. E' un fenomeno che si nota benissimo nei crolli parziali degli edifici dovuti a fughe di gas: nonostante l'evento sia violento ed esplosivo, gli oggetti nelle camere aperte dal crollo (non dall'esplosione) hanno un'aria surrealmente intatta. Non c'è nulla di cui stupirsi.
Praticamente tu stavi lì
seduto, sotto il sedere ti passava un intero Boeing 757, e quasi manco
te ne accorgevi. Mi sembra del tutto naturale che un antibufalaro serio
come te non sospetti assolutamente di nulla.
3.13
00:26:40. I sottotitoli traducono quello che dice il giornalista Jim McIntyre della CNN: "Da un mio sopralluogo ravvicinato non c'è niente che indichi che un aereo si è abbattuto in un qualunque luogo vicino al Pentagono. L'unica zona interessata è la fiancata dell'edificio colpita, dove appunto gli unici rottami trovati sono piccoli abbastanza da poterli raccogliere con le mani. Non c'è nessun grosso pezzo della coda, delle ali, della fusoliera, niente del genere, dovunque si guardi".
Fuorviante. Le sue parole originali sono queste: "From my close-up inspection, there's no evidence of a plane having crashed anywhere near [l'enfasi di McIntyre è sul "near"] the Pentagon. The only site is the actual side of the building that's crashed in, and as I said the only pieces left that you can see are small enough that you could pick up in your hand. There are no large tail sections, wing sections, a fuselage, nothing like that anywhere around."
I complottisti interpretano le sue parole nel senso di "Non ci
sono tracce di aereo, qui non è caduto un aereo". In realtà McIntyre
sta dicendo che l'aereo non è caduto vicino al Pentagono, ma ha colpito direttamente la facciata dell'edificio.
Io ho tradotto esattamente quello che
esce dalla sua bocca. Quello che poi "sta dicendo McIntyre", se
pemetti, lo decide chi vede il film, e non tu.
00:29:56. ... che cosa può avere la forza di travolgerle tutte [le colonne -- ma non si era detto che erano ancora in piedi?] restando intatto e conservando fino alla fine la forza sufficiente per fare questo danno? Forse è stato qualcosa che noi non dovevamo vedere?
Insieme all'ultima frase viene mostrata quest'immagine:
Ingannevole. L'immagine viene mostrata in un contesto di
mistero, come se mostrasse un oggetto coperto da un telo per non farlo
vedere. In realtà si tratta di una banalissima tenda da campo, sollevata per spostarla dopo averla montata.
Fra l'altro, tende di questo tipo specifico (telo blu su base grigio-bianca) sono chiaramente visibili nelle foto dei soccorsi (ne ho cerchiate alcune in giallo nella prima foto qui sotto):
Si tratta, insomma, di un classico esempio della propensione
complottista a creare misteri anche dove non ce ne sono, e di una
dimostrazione di come anche un'immagine innocente, accompagnata dalle
parole giuste e calata nel contesto adatto, possa sembrare una prova di
complotto.
Siamo alle solite: che sia una
banalissima tenda da campo lo vedo anch'io, caro Paolo. Cosa ti
arrabatti a fare, a mostrare altre foto in cui si vedono le tende blu,
così sembra che hai scoperto l'America? Guarda che qui nessuno
ha mai sostenuto che quella sia una grossa penna stilografica, oppure
un quadro di Magritte. Il problema è cosa c'è sotto, casomai! Tu sai
garantirmi che lì dentro non c'è niente, solo perchè "molti
hanno le braccia piegate", o perchè "non si vede nessuno scatolone"? Non credo
proprio.
Quindi Paolo, se permetti, io ho tutto il diritto di
sospettare di tutto e di tutti. Sono infatti solo cinque anni che attendo che qualcuno mi
spieghi che cosa è arrivato fino a qui:
E finora nessuno finora lo ha fatto,
te compreso. Hai perfettamente ragione, quindi, a dire che "l'immagine
viene mostrata in un contesto di
mistero". Eccome se lo è, dura da cinque anni, dura!
Finchè quindi qualcuno non mi dà una spiegazione accettabile per
quel buco, io mi ritengo in pieno diritto di sospettare di tutto e di
tutti, compreso le tende blu.
NON ESISTE IL COMPLOTTISMO, ESISTONO SOLO RISPOSTE POCO CHIARE DA PARTE DEI GOVERNI.
3.15
00:30:28. Era come un missile Cruise, con le ali. Andava proprio in quella direzione, e si è schiantato dritto nel Pentagono.
Ingannevole. Il testimone oculare sta facendo una similitudine. "Era come un Cruise", non "era un Cruise". Non va preso alla lettera, come prova dell'uso di un missile Cruise, così come quando dico che il mio gatto corre come un razzo non vuol dire che gli escono letteralmente le fiamme dal sedere.
Un classico esempio di interpretazione distorta, e a senso unico, dei complottisti.
Come sopra: io ho tradotto
semplicememte quello che ha detto, e l'ho fatto in maniera
assolutamente corretta. Se vada preso "alla lettera" o meno non lo
decidi tu, Paolo, ma casomai chi lo ascolta.
La gente non è così scema, Paolo, vai tranquillo.
4.1
00:31:13. ... e questo era l'aereo originale: un Boeing 757 siglato N592UA.
Falso! Quella non è l'immagine del Boeing 757 della United Airlines che fece il tragico Volo 93. Il Volo 93 era un Boeing siglato N591UA. Enne cinque nove uno, non cinque nove due. L'N592UA è tuttora regolarmente in servizio e lo si trova, fotografatissimo, presso Airliners.net.
Quanto ci si può fidare di un documentario che non controlla neppure se le foto-scoop che ci mostra sono dell'aereo vero o di un altro che gli somiglia?
Questa è invece una vera foto dell'aereo del Volo 93, tratta da Airliners.net e datata 22 gennaio 1999 (cliccatevi sopra per ingrandirla):
Che
tristezza, Paolo, davvero. Tanta era la fretta di seppellire me, il
film, il sito, tutto quello che ho detto e scritto in quatto anni di
lavoro, e tutto quello che dirò e scriverò finchè sarò in grado di
farlo, che non ti sei nemmeno accorto che la stessa identica foto che
pubblichi tu, dicendo "questa è invece una vera foto dell'aereo del Volo 93", sta pure nel mio film, al minuto 31:12.
Se te ne fossi
accorto, invece di stappare champagne della peggior specie, ti saresti
forse domandato come mai ciò sia potuto accadere. E a quel punto
saresti forse andato a vedere la sezione 11 settembre, per scoprire che
anche lì indico il numero di registro corretto del volo UA93:N59 1UA. Enne cinque nove uno,
non cinque nove due. (Invito chi ne abbia una copia cache a produrla,
nel caso qualcuno pensasse che magari l'ho cambiato solo adesso. Il
numero giusto sta lì fin dall'nizio).
Ohibò! Ma allora sono scemo, mi dirai?
Questo lo decidano
gli altri. Trattandosi di un errore palese, il mio dovere a questo
punto è semplicemente di spiegare che cosa credo mi sia successo, da
come sono riuscito a ricostruirlo andando all'indietro nei vari
passaggi.
Di foto dei 4 aerei
dirottati, ovviamente ne ho dei folder interi, e quando ho iniziato la
ricerca, purtroppo, ho commesso l'errore di rinominare tutte le foto
che scaricavo con la semplice sigla del volo: UA93-1, UA93-2, UA93-3,
eccetera, buttandole in un folder diverso per ciascun volo. E' quindi
evidente che devo aver anche scaricato un foto della macchina
sbagliata, quella siglata nove-due, e che purtroppo è assolutamete
identica alla nove-uno.
In questa pagina vedete come siano state immatricolate a pochi giorni di distanza, come avessero ambedue gli stessi motori (Pratt
& Whitney PW2037), e lo stesso tipo di configurazione F24Y158. Impossibile quindi distinguerli, a quel punto, se non appunto dal numero sulla coda. Che però
nella maggioranza delle foto non si vede, o si legge male, e che io
comunque, una volta divisi i folder, non ho certo mandato a memoria.
Quando
è venuto il momento di montare il film (l'errore infatti sta già nella
prima versione, qui me lo sono solo tirato dietro) e ho dovuto
scegliere la foto "grande", per la seconda inquadratura - quella in
movimento, che parte appunto dal dettaglio del n. di coda, e risale
lungo tutta la fiancata - sono andato nel folder di UA93, e San Culo
evidentemente ha voluto che fra tutte io scegliessi proprio quella
sbagliata. Ovviamente poi, al momento di scrivere il testo per la voce
narrante, io ho guardato il numero che avevo davanti in moviola, e non
certo Airliners.net, e così l'aereo caduto in Pennsylvania è diventato
"Enne cinque-nove-due".
Nel frattempo
l'inquadratura che la precedeva riportava l'aereo giusto, siglato
cinque-nove-uno, ma siccome lì numero in quella foto non ce l'hai
sparato in faccia, non mi è mai più nemmeno venuto il dubbio di
controllare che fosse lo stesso aereo. Per me era scontato fin
dall'inizio, putroppo.
Non mi sembra
quindi che si possa dire che ho genericamente "sbagliato il numero di
coda", come sintomo di una trascuratezza che sarebbe certamente grave,
ma che mi sono purtroppo tirato dietro un'immagine sbagliata, in mezzo
a tutte quelle giuste, e pur conoscendo la sigla giusta, finendo
purtroppo per leggere proprio quella sbagliata, al monento di dare allo
speaker il testo per la narrazione.
In se l'errore non
sarebbe grave, a mio parere, poichè il numero di registrazione non
influisce in nessun modo sull'analisi svolta dal film - era
semplicememnte una "chicca narrativa" in più, che mi è costata cara -
ma resta il fatto che la frase "Enne cinque nove due" diffonde un'informazione sbagliata, e quindi va corretta.
Per ora lo farò
nella pagina di note e correzioni che aprirò a breve sul sito, insieme
alla correzione sulla distanza fra quadrifoglio e Pentagono (di
rimixare l'intero DVD per ora non se ne parla nemmeno - chi fa questo
mestiere sa bene cosa vuol dire) e a qualunque altra cosa dovesse
saltar fuori nel frattempo, mentre alla prima occasione, probabilmente
già in Agosto, rifarò il master completo del DVD, inserendo le dovute
correzioni.
Cosi per i primi di settembre saremo in edicola, per tutto il mese, con la nostra "second edition" bella fiammante pure noi.
°°°
A questo punto non
mi resta che fare una triste considerazione. Se invece di tutto il
casino che ha messo in piedi Attivissimo, scatenando veleni e bassezze
di ogni tipo, mi avesse semplicemente telefonato dicendomi "guarda che
secondo me hai sbagliato il numero di coda di UA93, e già che ci sei
dai pure un'occhiata alla distanza del quadrifoglio, che a me risulta
molto minore", non sarebbe stato meglio per tutti?
Non si fa cosi, fra le persone adulte, quando si agisce davvero in buona fede, e davvero si
vuole aiutare l'altro a correggere i punti deboli del suo lavoro? O si
parte ivece a impastricciare i muri del paese con proclami pieni di
insinazioni gratuite dappertutto?
Ma anche se non lo
facesse, io mi sento con la coscienza perfettamente a posto, di fronte
a me e a che mi supporta in quello che faccio.
Massimo Mazzucco