La versione ufficiale dei fatti fa acqua sotto molti aspetti, ed
è quindi attorno a questi che viene più naturale
raggruppare i principali capi d'accusa. Essi sono:
1) Che
i presunti terroristi non potessero in nessun modo essere quelli
indicati dall'FBI, nè che avrebbero comunque potuto fare
ciò che si sostiene abbiano fatto quel giorno.
2) Che
la difesa aerea, da parte sua, sia
rimasta inspiegabilmente a guardare, mentre i suddetti scorrazzavano
liberi per i cieli più protetti del mondo.
3) Che le Torri Gemelle e il WTC7 non possano in nessun
modo aver ceduto a causa dei soli impatti e degli
incendi, ma che siano invece stati
demoliti a
comando, nell'ambito di una complessa quanto cinica operazione
concertata a vari livelli.
4) Che non sia stato un
aereo commerciale a schiantarsi
nel Pentagono, ma un altro tipo di velivolo. 5) Che le guerre in
Afghanistan e Iraq fossero già
state programmate fin
nel minimo dettaglio, all'interno di un piano di cui l'11 Settembre non
è stato che il semaforo verde.
6) Che vari personaggi
dell'amministrazione Bush - ma non necessariamente il Presidente -
fossero perfettamemte al corrente di ciò
che
sarebbe accaduto quel giorno.
Si tratterebbe, in poche parole, di un vero e proprio
complotto, inteso a giustificare il totale cambio di direzione nella
politica interna ed estera dell'amministrazione, portato a termine con
la complicità di alcuni elementi-chiave della CIA, dell'FBI, del
Pentagono e dei Servizi Segreti del Presidente.
I
capi d'accusa sopra citati corrispondono, per grandi linee, alla
tesi esposta inizialmente dal giornalista investigativo Thierry
Meyssan, nel suo controverso libro "L'effroyable Imposture", di
cui
parliamo più dettagliatamente nella pagina che segue.