Oggi
non è più possibile, in un qualunque spazio urbano
americano,
muoversi senza essere ripresi da almeno un paio di telecamere nascoste.
Che
siano piazzate in cima ai lampioni stradali, sugli angoli delle case, o
appese sotto un ponte, non c'è metro di città nel quale
le
nostre azioni possano ancora considerarsi private.
Figuriamoci poi se quello spazio è la zona antistante il
Pentagono. Senza conoscere il piazzamento specifico dei mille
probabili occhi segreti, dovrebbero bastare le telecamere conosciute ad
aver ripreso il Boeing in avvicinamento da almeno quattro angolazioni
diverse. Invece, per un motivo o per l'altro, non
si è mai visto un solo fotogramma di quei filmati.
Ecco alcuni esempi:
Secondo diverse
testimonianze, i clienti del vicino
Sheraton Hotel
stavano riguardando il filmato di una delle
telecamere esterne dell'albergo, che
mostrava il velivolo in
avvicinamento, per cercare di capire meglio che cosa fosse. Ad un certo
punto si è presentato un agente dell'FBI, che lo ha sequestrato
senza dare spiegazioni. Di quel video non si è mai
saputo più niente.
Nelle foto accanto, il
Pentagon Sheraton di Washingtron, ed un'immagine del Pentagono
che brucia, ripresa da una delle sue telecamere di sicurezza. Purtroppo
le immagini
con il passaggio del velivolo sono state sequestrate dall'FBI.
Vi
sono poi due telecamere del VDOT, il Virginia Department of
Transportation, piazzate in maniera incrociata (campo e
controcampo) sullo svincolo autostradale antistante il
Pentagono, che avrebbero per forza dovuto vedere il velivolo in
avvicinamento. Nulla di queste
telecamere è mai stato mostrato.
Ma la
più curiosa delle assenze è quella
del video
ripreso dalla telecamera montata all'esterno del distributore di
benzina gestito da Josè Velazquez, che si trova
a pochi metri dai cancelli del recinto militare, e che
serve esclusivamente gli impiegati del Pentagono. La zona colpita del
Pentagono si trova dietro la collinetta che si vede in alto a destra.
Il
racconto di Velazquez,
che fu riportato
inizialmente da un articolo
di National Geographic,
combacia alla perfezione con quello dei clienti dello Sheraton.
Velazquez, che era all'interno, ha sentito un fischio proprio sopra la
stazione di servizio, il che significa che il velivolo deve per forza
essere stato inquadrato dalle sue telecamere.
Ma dopo
nemmeno un'ora dal botto, si è presentato un
agente dell'FBI che ha requisito tutte le cassette che c'erano,
impedendo così allo stesso Velazquez di sapere che cosa gli
fosse
passato sulla testa poco tempo prima.
***
IN CONCLUSIONE:
Nonostante
l'assenza dei resti dell'aereo sia il perno dell'accusa contro la
versione
ufficiale, le autorità americane non hanno mai ritenuto di
mostrare una sola inquadratura dell'aereo,
presa da una delle
decine di cassette che
assolutamente non possono non avere. (Almeno 2 di certo).
Invece di mostrare queste cassette, il Pentagono ha
preferito
far circolare un breve filmato - sono in realtà 5 fotogrammi
sfuocati - che proverrebbero dalla telecamera di uno dei
parcheggi del Pentagono. Queste immagini però, non solo sono
apparse in maniera ambigua e non
ufficiale, ma non risolvono affatto la controversia, anzi, peggiorano
per molti versi la posizione del Pentagono stesso. (Ne parliamo nella
sezione "Risposte ai debunkers").