Quando Il Crimine Non Paga: Il Braccialetto Arancione

Inviato da  Kolza il 7/7/2007 15:12:47
Dal mio blog Kolza.net

Quando Il Crimine Non Paga: Il Braccialetto Arancione

Salve venticinque lettori,
Oggi vi racconterò una storia di ordinaria truffa. Già sapete che l'Italia, già culla del diritto, attualmente è la patria di furbi e furbetti, sempre più protagonisti delle cronache.
Tuttavia, senza moralismi, vi sono inganni veramente subdoli, che fanno ribollire il sangue per come avvengono. Quello in oggetto è avvenuto mediante la raccolta di fondi a scopo di beneficenza.

Verso la fine del 2004 Massimo Albano, giornalista di Torino ma residente a Monza, si rivolse a Riccardo Tagliabue, suo collega e concittadino nonché titolare di un'avviata agenzia di promozione. Scopo di questo contatto era promuovere una costituenda ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) per l'assistenza dei (purtroppo) numerosi politraumatizzati a seguito di incidenti motociclistici. Il nome di quest'ente sarebbe stato ALPAS: a contribuire alla raccolta dei fondi sarebbero state donazioni e (soprattutto) la vendita (contributo minimo: 1 euro) di braccialetti arancioni, sul modello del famoso Livestrong, recanti lo slogan "La Mia Inclinazione/My Inclination".
Grazie all'opera di diversi volontari, di testimonial famosi (piloti, giornalisti) e al favore di molti operatori del settore (riviste, siti internet, produttori di abbigliamento), ci fu un notevole battage pubblicitario. All'incredibile successo dei braccialetti arancioni, divenuti a tutti gli effetti, un must del perfetto motociclista, contribuì pure la partecipazione dei promotori a molti eventi motoristici (Superbike e MotoGP), nonchè la inclusione, come gadget, in diverse pubblicazioni motoristiche.
A quel punto (settembre 2005) sembrava mancasse poco alla sospirata costituzione della ONLUS. In realtà Massimo Albano, aveva parlato solo del "consiglio scientifico" che avrebbe dovuto vagliare i casi di infortunio (tra i contattati Guido Meda e il dott. Claudio Costa). Nessun notaio era stato contattato.
Fu proprio in quel periodo che, a fronte di una raccolta fondi soddisfacente, Tagliabue ed altri richiesero pagamento delle loro spettanze (la beneficenza ha comunque dei costi). L'Albano si mostrò evasivo e reticente. Verso la fine del 2005 il presunto giornalista era già espatriato in Canada, volatilizzandosi con i fondi della mai costituita ONLUS.
Come logica conseguenza, Tagliabue e i suoi amici si rivolsero alle autorità denunciando l'Albano per truffa. Nel frattempo Striscia la Notizia (si era all'inizio 2006) allertata dai numerosi contatti che erano incappati nella truffa (Valerio Staffelli, Guido Meda, diversi protagonisti de Le Iene), imbastì un servizio di due puntate, con Max Laudadio a smascherare non solo questo inganno, ma pure il curriculum da truffatore dell'Albano stesso.
Comunque, durante la trasferta in Canada, divenne chiaro come l'Albano avesse investito i proventi (chiamiamoli così) de La Mia Inclinazione in un Bed & Breakfast. Con i finti clienti (in realtà infiltrati di Striscia) poi l'Albano si era lasciato andare a confidenze sulle sue presunte attività precedenti mostrando una vocazione alla truffa degna di un bugiardo patologico.
Vocazione che divenne evidente quando Laudadio gli chiese di tornare in Italia per chiarire le sue malefatte. Albano, imperturbabile, si dichiarò disponibile, salvo poi defilarsi nuovamente alla prova dei fatti.
Ora invece sembra che la giustizia italiana, abbia fatto il suo corso, tanto lento quanto inesorabile. Il Cittadino di Monza e Brianza del 5 Luglio reca notizia che è stata fissata per Venerdì 28 settembre, udienza al tribunale di Monza.
Le indagini del sostituto procuratore Alessandro Gentile hanno ricevuto la collaborazione della moglie dell'Albano medesimo, la quale, accortasi della vera natura del proprio marito, ha deciso di dare una mano alla giustizia.
A fronte di quanto accaduto negli ultimi 2 anni, quest'azione penale può sembrare una magra consolazione, tuttavia in un settore ricco di personaggi truffaldini come quello della beneficenza, sarebbe ora di impartire condanne esemplari. A volte, e il caso Albano lo dimostra, la gogna mediatica è ottima ma ahimè non sufficiente.

Qui i link per maggior informazioni

Forum Motonline.com
http://news.motonline.com/article.pl?sid=06/01/10/1217252

Motoblog.it
http://www.motoblog.it/post/1360/truffa-braccialetti-alpas-1a-parte
http://www.motoblog.it/post/1381/truffa-braccialetti-alpas-2a-parte

Striscia La Notizia
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/2006/01/10/video_2653.shtml?adsl
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/2006/01/11/video_2664.shtml?adsl

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