Re: Utopia hollywoodiana

Inviato da  invisibile il 30/1/2015 21:36:59
ZERO

Re: Utopia hollywoodiana

Inviato da  Maksi il 31/1/2015 9:41:35
Ok, Calvero, va bene cosi'. Abbiamo espresso i nostri pensieri e ormai continuare sarebbero solo delle ripetizioni fine a se stesse.
Comunque, condivido anche certe tue idee e pensieri, ma il mio era un discorso su certe origini che formano lo "spirito del tempo"... e da qui non ne esce nessuno!

Riguardo a me ho capito gia' molto tempo fa che non bisogna essere d'accordo su quello che si condivide.
Ossimoro?
Si, ma sono i tempi moderni che impogno tale atteggimento. Sono i sentimenti che ci fregano...


PS: c'e' un'altra questione che vorrei esporti, ma ti scrivero' in PM.



Re: Utopia hollywoodiana

Inviato da  Calvero il 31/1/2015 14:03:50
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Dipende quale linea si segua. Io ho evidenziato le contraddizioni nei tuoi raffronti e nel dare un determinato valore a passaggi specifici che invece sono speculazioni.

Questo non significa che tu non abbia messo giù un ottimo articolo. Te ne ho anche sottolineata una parte.

L'utopia Hollywoodiana esiste eccome.

Se tu ne avessi strutturato i concetti al netto di passaggi speculativi, avresti potuto serenamente proporlo anche a Massimo per l'homepage, per quanto mi riguarda.

Probabilmente quel che sfugge, non è quanto si possa essere d'accordo su determinate linee, non è un segreto che anche Mussolini di cose giuste ne aveva fatte e lo si può asserire senza la falsa retorica che nel male c'è anche il bene.

Il punto - che ti sintetizzo in un'equazione, è questo (e l'arte non c'entra in questo discorso):

Non esiste Potere (ancor di più se distopico) che può essere combattuto se non con una decrescita. Reale.

Il resto sono cazzate da bambini viziati, sono puttanate, la politica non è una cosa seria; è come per la guerra, come dice Wilde, finché si continuerà a considerarla un male o un bene, avrà sempre il suo fascino ...

... solo quando la si riconoscerà come volgare, sarà sconfitta. Lo stesso la politica:

- è roba volgare, è da pezzenti, da uomini piccoli, e finché la si considererà un bene o un male, avrà sempre il suo fascino; invece è volgare, né più né meno.

Questo non significa che bisogna combatterla, significa che bisogna saper guardare oltre.

Che le tue idee siano buone o meno, non conta niente.

Il nostro è un mondo volgare difeso da fascisti che si fanno chiamare democratici e che s'illudono di contare qualcosa.

Re: Utopia hollywoodiana

Inviato da  Maksi il 31/1/2015 17:58:30
Infatti la politica e' roba tecnica e per me e' questione secondaria.

Il punto determinante e' combattere prima di tutto sul piano mentale, ingaggiando la lotta non solo a livello individuale (Io vs Potere... cosi' si diventa megalomani o peggio passivi), ma piu' collettivo possibile. Poi a scalare si attivano altre forme di lotta, che inevitabilmente incontrano le varie sfere del reale. La Germania nazionalsocialista, per dire, ha attuato questo stravolgimento con una revisione completa in termini storici, sociali e persino biologici o nell'arte stessa, formando una capacita' mentale fuori dal comune, resistendo fino alla tragica fine. Oggi questa capacita' mentale collettiva manca, "grazie" al progresso (anche qui grazie a Hollywood) che ci ha anestetizzati per bene, indebolendoci; ma in questa debolezza la gran parte delle persone si sente al sicuro. L'arte, in questo caso, fa il suo sporco lavoro, facendo la parodia dei concetti elevati originali, proponendoli distorti, i quali offuscono mentalmente le persone, sotraendo a loro un'ideale elevato, che diventa un'ideale inverso. Hollywood qui e' in prima linea. Le persone fanno a gara chi e' piu' trash e se ne vantono pure.

E' questa la battaglia primaria e non lo puoi fare solo con te stesso (intellettualismi), ma con ogni forma di questa degenerazione e proponendo una rigenerazione. La politica diventa solo un mezzo di attuazione, quando si avra' la capacita' di usufruirla.

Re: Utopia hollywoodiana

Inviato da  Calvero il 3/2/2015 11:28:33


che ne dici?

Re: Utopia hollywoodiana

Inviato da  Maksi il 3/2/2015 16:02:56
Dico che e' la Magia della Disney..

Fanciulla incantevole ed innocente (me ne sono gia' innamorato ) corrotta dal mondo presente e terreno (vedere i colori grigiastri e spenti, nonche' scene di violenza di un mondo disumano e perduto) che attraverso un dono magico espande la propria realta', creando una via di fuga ultraterrena ed immaginifica, che formera' il suo destino e qello degli altri.
Storia per definizione esoterica in formato giovanile per l'iniziazione del mondo del domani... ovvero del utopia edenica in formato sci-fi.
Usano i ragazzi dalle sambienza angeliche, perche' gli angeli sono sempre stati i messaggeri degli dei. Solo i loro occhi possono vedere il paradiso, mentre noi siamo entita' decadute.

La Disney catechizza per bene le giovani leve. Altro che l'ora di religione: formano dei bisogni permanenti nell'incosncio dei ragazzi... un'ideologia totalizzante.
Ma questi sono film religiosi (o profetici), poi ci sono i film profani, che si concentrano sugli istinti giovanili - potenziati dagli ormoni - sulla liberta' individuale in formato Hollywood: abbandonarsi al proprio ego.
Formano identita' allucinanti, dove ognuno diventa un atomo dei proprii bisogni.

(Niente fa' piu' piacere al giudeo che sfruttare la bellezza femminile ariana per i propri fini. Nel porno sopratutto diventano vere e propre prede... che tristezza...)

Re: Utopia hollywoodiana

Inviato da  Maksi il 4/2/2015 21:19:38


Celebrazione dei santi hollywoodiani


Ovviamente la "liberazione dei neri" viene rapresentata in modo quasi biblico, che ripercorre le gesta di Mose'.

C'e' la solita menata dei "neri vittime innocenti" e del brutale opressore "bianco"... che comunque e' sempre un potenziale nazzzzzzzista.

Hanno unito il destino dei neri d'america con quello degli ebrei... ovviamente solo in maniera rapresentativa, perche' dei ne*ri a loro non interessa una cippa. Ma e' l'utopia che serve.

Tutto questo produce enormi sensi di colpa e di sottomissione mentale, come qualunque altra religione semitica. Ovviamente parlo per "l'uomo bianco", che e' il vero bersaglio.

Ci sono risuciti dato che i ne*ri sono diventati specie protetta con le loro quote e la loro "cultura" che ci invade attraverso i media (parlo dei neri americanizzati... letame puro; un nero d'africa e' tutta un'altra cosa... vale lo stesso o quasi per i bianchi americanizzati).






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