Re: Ateismo e Fede

Inviato da  mc il 29/6/2006 1:41:10
Citazione:
Più che altro, credo che bisognerebbe prendere atto del fatto che anche il cosidetto metodo logico necessita di una scelta "illogica", ovvero l'accetazione a priori della sua validità.


Santa stai assumendo da un sacco di posts la posizione "voi siete dogmatici come me, e non potete criticare la mia fede cieca".
Mi sembrava di aver dissolto questo "fumogeno" dicendo che c'e' una bella differenza tra il mio dogma e il tuo dogma. Se la presunzione di mantenere un opinione finche' la si ritenga valida (non certa!... puuuuuf, crolla tutto!) ti sembra un dogma, allora la fede incondizionata, incrollabile, immutabile come cazpita la dobbiamo chiamare?

Citazione:
Si dà per scontato che l'intelligenza razionale sia superiore a quella "del cuore", il chè potrebbe essere, ma resta sempre una opinione, una decisione a priori.


...e dalllee! Una decisione secondo coscienza, una opinione mutabile. Cosa che un dogma non potra' mai essere. Per cui puoi ripetere all'infinito, fino a consumare la tastiera, che il non credere e' un dogma, ma non pretendere di affermare qualcosa di condivisibile dalla semplice ragione.
Quello di cui ti devi convincere e' che la discussione, almeno per quanto mi riguarda, verte non sull'affermare che un metodo e' superiore ad un altro, ma che nessuno dei due e' degno di essere un dogma, una verita' immutabile.
Ma questo penalizza te, non me, come condizione, e capisco il tuo disagio.
Non avere una fede incrollabile e' una condizione di debolezza in un appurato contesto di incertezza delle opinioni.
Se solo ammetti la possibilita' che la posizione del non credente possa considerarsi plausibile (data l'indimostrabilita' di ognuna delle teorie, fin qui, conosciute), non ha piu' ragione di esistere la tua fede incondizionata, perche' quella si, che non prevede variazioni... tanto meno se sono indirizzate verso la negazione di quella stessa fede.



Citazione:

- Io non ho certezze
- e di questo ne sei certo?


La risposta che risolve il tuo asso nella manica e' : "no".

fine della congettura.

mc

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  Kirbmarc il 29/6/2006 1:51:20
Citazione:
Più che altro, credo che bisognerebbe prendere atto del fatto che anche il cosidetto metodo logico necessita di una scelta "illogica", ovvero l'accetazione a priori della sua validità.

Qualcuno di voi conosce il Paradosso di Lewis Carroll? Praticamente,consiste nell'"attacco" alla logica, attraverso la progressiva richiesta di "prove" "prove delle prove" "prove delle prove delle prove" all'infinito. (Ovvero, a logica necessiterebbe di una scelta "illogica").La soluzione al paradosso (e anche una parziale risposta alla "scelta illogica della logica") sta nel partire dai risultati. La conoscenza si rinnova meglio e in maniera più produttiva attraverso il dubbio e la logica o attraverso la contemplazione e l'intuizione?

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  Santaruina il 29/6/2006 1:57:06

Se la presunzione di mantenere un opinione finche' la si ritenga valida (non certa!... puuuuuf, crolla tutto!) ti sembra un dogma, allora la fede incondizionata, incrollabile, immutabile come cazpita la dobbiamo chiamare?

Dogma?

La risposta che risolve il tuo asso nella manica e' : "no".

La domanda era "sei certo di non avere certezze?"
Se rispondi no, vuol dire che hai certezze.

Quindi sei dogmatico.
Basta ammetterlo, mica è un'offesa.
Ogni tua sentenza è dogmatica, così come l'assoluta certezza che il tuo metodo sia "migliore" rispetto a quello del credente.
Questa assoluta certezza che non perdi occasione di rimarcare è dogmatica per eccelenza.

Blessed be



Re: Ateismo e Fede

Inviato da  Santaruina il 29/6/2006 1:59:35

La soluzione al paradosso (e anche una parziale risposta alla "scelta illogica della logica") sta nel partire dai risultati.

Partendo dai risultati può risultare validissimo anche il percorso deduttivo.

Blessed be



Re: Ateismo e Fede

Inviato da  Kirbmarc il 29/6/2006 2:03:40
Citazione:
Partendo dai risultati può risultare validissimo anche il percorso deduttivo.

Ma il percorso deduttivo è pur sempre logico e razionle.

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  Santaruina il 29/6/2006 2:15:50

Ma il percorso deduttivo è pur sempre logico e razionle.

E dogmatico, poichè parte da una verità indimostrabile.

Che nel caso sia giusta, porta ad una conclusione giusta, a seguito di un processo logico e razionale.
E' la scelta iniziale che travalica la razionalità.
Ciò che segue, il percorso in sè, essendo di un livello conseguente e successivo, segue le regole della razionalità.
E questo che intendevo quando accennavo al fatto che la visione simbolica trascendente e logico-scolastica fossero complementari.

Blessed be




Re: Ateismo e Fede

Inviato da  mc il 29/6/2006 2:25:38
Citazione:
Partendo dai risultati può risultare validissimo anche il percorso deduttivo.


Forse vi sfugge che i risultati (in questo caso) non li conosciamo... non si puo' farci niente...

mc

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  Santaruina il 29/6/2006 2:27:28

Hai appena scritto il messaggio n° 666, hehehe...
(è una battuta, nè...)

Blessed be


Re: Ateismo e Fede

Inviato da  mc il 29/6/2006 2:29:30
?

mc

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  vincenzo il 29/6/2006 2:30:16
Ciao Carlo e a tutti voi,

scusate l'intromissione, così, en passant.

Io dubito di dubitare. Non sono sicuro che dubitare sia giusto o che lo sia avere una certezza. il problema non è essere dogmatico o meno, ma è che sia tu che i tuoi interlocutori antitetici seguite lo stesso ragionamento per arrivare ad una certezza opposta e quindi, nel darvi "torto" a vicenda, date torto a voi stessi, cioè criticate il vostro stesso modo di ragionare. By the way, non sono sicuro!!!

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  Santaruina il 29/6/2006 2:38:21

Ciao Vincè

secondo me determinare chi abbia "torto" o "ragione" è impossibile.
L'unica cosa che si può determinare è la coerenza di un approccio.

Il pensiero che nega ogni certezza non è coerente con se stesso perchè portato sino in fondo si "autonega", contraddicendosi.

Tutto qui, credo

Blessed be


Re: Ateismo e Fede

Inviato da  mc il 29/6/2006 2:49:07
Citazione:

La domanda era "sei certo di non avere certezze?"
Se rispondi no, vuol dire che hai certezze.

Quindi sei dogmatico.
Basta ammetterlo, mica è un'offesa.


Si. Sono dogmatico tra una decisione presa e l'altra, che potrebbe essere opposta alla precedente.
Un opportunista della filosofia.
Una banderuola al vento della ragione.
Una nave nel porto dei mille fari.
Una pecora in un prato infinito.

Citazione:
Ogni tua sentenza è dogmatica, così come l'assoluta certezza che il tuo metodo sia "migliore" rispetto a quello del credente.


Mi sembra di essere stato chiaro nei post precedenti. Rileggili... se vuoi.

mc

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  vincenzo il 29/6/2006 2:57:56
Citazione:
Il pensiero che nega ogni certezza non è coerente con se stesso perchè portato sino in fondo si "autonega", contraddicendosi.


Ma infatti è proprio quello lo scopo dell'indovinello, in estrema sintesi si dubita di tutto e del contrario di tutto, contraddicendosi si, ma negando...ma non ti sembra che così si vada oltre però? Sono d'accordo che "Citazione:

secondo me determinare chi abbia "torto" o "ragione" è impossibile.
", ma allora continuando dove si arriva? E per carità non male interpretate, ma se la premessa è che il ragionamento che segue non determinerà assolutamente nulla, sembra tutto inutile non togliendo che ci sia un arricchimento reciproco.

Citazione:
L'unica cosa che si può determinare è la coerenza di un approccio.


Bhè certo, i due approcci differenti che sono emersi dala discussione seguono una loro coerenza perchè alla fine la ragione o la logica non contano più ed ecco le differenti conclusioni ma, come ho scritto prima, entrambi seguite lo stesso ragionamento.



Re: Ateismo e Fede

Inviato da  mc il 29/6/2006 3:13:31
Citazione:
Il pensiero che nega ogni certezza non è coerente con se stesso perchè portato sino in fondo si "autonega", contraddicendosi.


Forse e' solo un pensiero indefinibile, in quanto in evoluzione.

Quella rarefatta sensazione di liberta' di sceglierlo, uccisa dai dogmi...

E' solo circoscritto in una dimensione umana. E' consapevole di essere limitato. E' fiero di cercare l'infinito in quello che pensa di essere (umano). Ed e' in pace cosi' (poverino... si accontenta di cosi' poco...).

mc

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  fiammifero il 29/6/2006 9:51:27
Accipicchia,per una che non ha mai studiato la filosofia devo ammettere che tutto sommato non sono proprio una schiappa se seguo un ragionamento che mi porta all'illogicità,circolo vizioso nella dialettica ma nella sostanza le vedo le differenze.
Si sta parlando in termini umani,con fede umana,con ragionamenti umani di cose non umane.
Quindi quando ho farlato di anello d'oro all'anulare,metaforicamente fede,parlo di un rapporto umano alla pari,niente di trascendentale.
A scuola mi hanno insegnato che non si possono sommare capre e cavoli ma solo cavoli con cavoli e capre con capre.
Già,però l'uomo è fatto di corpo ed anima,così ci è stato insegnato,e quindi può sovvertire l'ordine della matematica,mischiare il sacro con il profano.
Ma siamo sicuri di avere un'anima o quella che noi chiamiamo anima è solo il ns.cervello che trasmette emozioni,ragionamenti e istinti?
Dubbiosa-mente

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  bianca il 29/6/2006 10:03:43
letti gli sviluppi, resto comunque persuasa maggiormente dalla versione "free", ossia che il dubitare non sia un esercizio dogmatico.

Ma volendo trovare una mediazione (un tantino forzata...) potrei considerare il dubitare un dogma di "metodo".

Il credente applica la certezza, mentre l'ateo applica il dubbio.

ora però c'è un'importante considerazione da fare:

Il dogmatismo dell'ateo finisce ,o meglio resta confinato nel metodo.

quello del credente è impegnato in tutto l'esercizio della fede.

Il credente non è solo "obbligato" a credere (dal suo dogma..intendo)
egli deve far fronte a tutta una serie di dogmi strutturali, che sono i pilastri della sua fede.

vogliamo affrontare anche questo aspetto?


Re: Ateismo e Fede

Inviato da  yarebon il 29/6/2006 11:58:31
dal mio ultimo intervento ci sono stati diversi post quindi non voglio ritornare su argomenti passati, volevo solamente specificare a Mc (visto che non ha compreso bene il mio pensiero) che io non sono legato a nessuna religione o setta, anche perchè credo che la ricerca del divino e di qualunque cosa che trascenda la materialità possa essere fatta anche in un contesto al di fuori dei dogmi e di diversi sistemi rituali ecc, quindi da ciò capisci che il discorso dogma religioso non può essere adattato a me. Non sto dicendo che nella mia vita non esistono dogmi, ma non seguo dogmi religiosi. Le religioni da questo punto di vista personalmente, rappresentano per me un punto di vista ed un approccio differente verso il divino, viziato dal fatto che mirano al potere e a sottomettere la gente, ciò non vuol dire che non possa trovarsi in esse niente di buono.
Io ho affermato che sia l'ateismo che la religione hanno i loro dogmi e che queste due dottrine rappresentano i due emisferi del cervello sinistro e destro e che penso che dovrebbero riunirsi perchè l'uomo possa consapevolmente utilizzare sia l'intuizione che il pensiero razionale. Ridurre tutto ad un pensiero razionale per me è molto pericoloso e vedo che anche chi è ateo lo afferma, il fatto è che il pensiero ateo secondo me non dovrebbe solamente cercare di rispettare la spiritualità e chi la professa (che come atteggiamento è molto ipocrita e pericoloso), ma cercare una comprensione e ad un'apertura mentale che verso queste tematiche non ha, proclamando anatemi e sante inquisizioni scientifiche solamente per via di preconcetti e di visioni di vita appunto dogmatiche, un'atteggiamento questo molto anti-scientifico.
Da poco più di 200 anni l'uomo adotta un pensiero razionale diciamo ateo nell'organizzazione della società e nonostante ciò, noi già affermiamo che esso sia veritiero.
Poi mc, antropocentrismo o meno, se tu ritieni che un cane si interroghi sull'origine dell'universo forse l'irrazionale in questo caso sei tu, libero di crederci, ma in questo caso le prove razionali che gli animali si interroghino sui perchè fino ad adesso non ci sono. E' visto che tu pensi che forse gli animali sono come gli uomini (affermazioni senza prove) allora uno può anche affermare che esiste qualcosa che trascende questa dimensione.
Ti dirò che i credenti o comunque coloro che fanno un percorso spirituale, ricevono prove ogni giorno, ma servirebbe parlarne? Potrebbero essere bollate come allucinazioni, coincidenze od altro, in questo caso serve l'intuito!

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  bianca il 29/6/2006 12:41:12
oggi il mio dogma dubitativo lavora senza sosta...

Santaruina sostiene che il fatto di credere sia una scelta dettata dall'intelligenza del cuore.
Ora ,guardando il mondo, la mappatura religiosa è più o meno omogenea per gruppi di appartenenza:

cristiani , musulmani, induisti... sono suddivisi per grandi aree geografiche...

ogni credente, salvo eccezioni (ben poche) sceglie (sceglie?) di appartenere alla religione alla quale aderisce la quasi totalità del popolo di appartenenza

A parte il fatto che questo non mi sembra affatto casuale....
anche nel caso in cui (il credente)scelga una religione al posto di un'altra (come di fatto avviene per cause indotte) non è forse anche il credente afflitto dal "dogma dubitativo" (su questa o quella religione) ?

Quando il credente sceglie, lo fa perchè dubita di un dogma specifico?



Re: Ateismo e Fede

Inviato da  bianca il 29/6/2006 12:42:44
Citazione:
Ti dirò che i credenti o comunque coloro che fanno un percorso spirituale, ricevono prove ogni giorno,


anche gli altri ,Yarebon.

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  yarebon il 29/6/2006 12:52:23
e questo cosa ti porta a pensare Bianca? Che ognuno attira ciò che il proprio io è pronto a ricevere. Un ateo potrebbe anche avere di fronte la prova paradossale di Dio per fare un esempio, ma non la mai accetterebbe finchè non è predisposta e così anche un credente nonostante le prove contrarie a un suo dogma non lo mai rifiuterebbe nonostante le prove contrarie, perchè egli attirerà esperienze e situazioni che gli confermeranno le sue ipotesi. In un mondo relativo come il nostro qualunque certezza atea e credente è illusoria.

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  mc il 29/6/2006 12:53:52
Yarebon...
non fa niente... lasciamo perdere il capirci.

Io ho frainteso te, ma tu, in compenso non hai capito 'na mazza... o hai dedotto, piu' che letto, leggendo qua e la'...
Siccome, non lo nego, scrivo sempre con una certa fatica per cercare di spiegarmi al meglio:
1-sono stanco
2-meglio di cosi' non credo riusciro' a fare
3-se proprio vuoi continuare, ti prego di rileggerti gli ultimi commenti, cercando di evitare di pensare che io sia un dogmatico, perche' e' solo una cazzata (qualcuno e', evidentemente, riuscito nel suo intento di far scontrare non quello che dico, ma quello che "crede io pensi", interpretando i concetti con il modello che ha in mente di "ateo"... sarebbe molto meno stupido, discutere di quello che si pensa noi... non quello che pensano i satanisti, o i materialisti... non "pinco pallino" che ha scritto quel libro, non "giovannino" che ha fatto una ricerca).

Pero' questo lo posso chiedere a menti elastiche, e quindi, qui, mi accontento di quello che leggo...

ciao

mc


Re: Ateismo e Fede

Inviato da  mc il 29/6/2006 12:58:37
Citazione:
Il credente non è solo "obbligato" a credere (dal suo dogma..intendo)
egli deve far fronte a tutta una serie di dogmi strutturali, che sono i pilastri della sua fede.

vogliamo affrontare anche questo aspetto?



Che domande fai, bianca?
...certo che no...

mc

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  fiammifero il 29/6/2006 13:39:58
Yarebon in base al tuo ragionamento saremmo tutti ciechi.
Io parlo me,se Dio mi si manifestasse,dopo averlo messo alla prova,fatto il terzo grado crederei eccome proprio perchè dubito e non seguo nessun dogma,sono materialista forse o una nuova San Tommaso
Per il dogmatico credo sia un tantino diverso,perchè i dogmi li ha messi la religione(ripeto non la voce di Dio amplificata con il megafono) uomini che si sono arrogati il diriessere portavoce di Dio.
Sta di fatto che nel 313 Costantino fece sapere, tramite Licinio, al governatore della Bitinia che i cristiani sarebbero stati tollerati se avessero tollerato l'autorità dell'imperatore (la cosa fu concordata prima a Milano e per questo il tutto fu pomposamente chiamato Editto di Milano). Tale scelta di Costantino è, così come si produsse, una scelta laica e, in quanto tale, anticristiana. Purtroppo in meno di un secolo si rivolterà contro tutti i non cristiani poiché la libertà di culto sarà garantita solo agli intolleranti monoteisti (?) cristiani. Nel 380 infatti l'imperatore Teodosio emanò l'Editto De fide catholica in cui si diceva: "Tutti i popoli governati dalla nostra clemenza pratichino la religione tramandata ai romani dal divino apostolo Pietro" e poiché "giudichiamo tutti gli altri dementi ed insani" stiano attenti perché su di essi si abbatterà la vendetta divina e la punizione imperiale. Dopo l'editto di tolleranza di Costantino i primi atti del potere congiunto furono intolleranti, ci si scagliò infatti con estrema durezza contro i cristiani puri e intransigenti. I vari concili che seguirono servirono per iniziare ad allontanare e perseguitare ogni dissidente e per fissare norme e dogmi. Nel concilio di Arles del 314 si dettò ai fedeli l'obbligo di convivenza con l'Impero dichiarando doveroso il servizio militare al quale precedentemente molti cristiani preferivano il martirio. Nel concilio di Ancyra (Ankara), ancora nel 314, si iniziò un elenco di peccati e di pene e si cominciò a sproloquiare di pene contro l'infedeltà coniugale e l'omosessualità. A Neocesarea nel 315 si discusse della grazia divina a cui occorreva affidarsi mentre si discuteva della corruzione del clero e della poligamia. E' d'interesse notare che la Chiesa si ritrova ora in casa ciò che aveva combattuto nei "pagani".
Nei concili di Capua e di Milano del 390 verrà condannato alla fustigazione il monaco Gioviniano che, contro san Gerolamo, negava la verginità di Maria (Agostino si arrovellerà molto sulla cosa e deciderà che Gesù era nato da un orecchio di Maria!). Nei concili di Cartagine del 397 e 398, nei quali Agostino era presente, la donna fu dichiarata inabile a battezzare e ad essere maestra degli uomini. Nel concilio di Toledo del 400 si affermò quanto sostenuto da Paolo e Pietro sugli schiavi: "I liberti e gli schiavi non siano ammessi agli ordini sacri, se all'onestà della loro vita non si aggiunga il permesso del padrone".
Riguardo a questioni più generali, la cultura di Roma viene fatta propria dalla Chiesa. Di più: è Costantino a dettare condizioni anche teologiche alla dottrina della Chiesa, fino ad arrivare alla codificazione della Trinità (di immediata tradizione Egizia) nel Concilio di Nicea ed alla santificazione della madre, Santa Elena, una concubina del padre che allietò alcuni suoi giorni in una osteria dei Balcani e che fu poi ripudiata. A Nicea, invocando la propria fondazione ad opera di un Dio, la Chiesa si poneva come potere teocratico, alla pari di quello imperiale, al di sopra dei suoi stessi fedeli, cui imponeva cosa dovessero credere alla lettera (si pensi al dogma della Trinità, appunto). Il cristianesimo, divenuto cattolico, altro non è che la continuazione del paganesimo nei suoi aspetti peggiori, l'autocrazia del potere e della stupidità popolare (ed oggi abbiamo buona mostra di ambedue le cose con la stupidità che cresce in modo insopportabile). Ma il concilio di Nicea decide altre cose fondamentali per la Chiesa e per la sua cesura con Gesù: lo Spirito parla per bocca della Chiesa; il vescovo di Roma, successore di Pietro è capo e principe di tutti i patriarchi (pur non essendo ancora il Papa). La definitiva e completa ascesa della Chiesa al potere avverrà quando Costantino trasferirà la capitale da Roma a Costantinopoli, lasciando Roma alla Chiesa, al nuovo potere, ormai, del papato (qui la Chiesa costruirà il falso della donazione dell'Impero da parte di Costantino al Papa con documento contraffatto datato marzo 315 ma realizzato da Sua Santità Stefano II tra il 752 ed il 757). C'è chi dice che il Papa rappresenta Cristo in Terra. FALSO! Egli rappresenta il potere dell'Impero o il Potere e basta!
Questa storia i dogmatici religiosi la conoscono? Per non parlare poi del Concilio di Nicea da dove nacquero tutte le eresie e scismi proprio per mancanza di accordi politici e disquisizioni filosofiche.

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  Santaruina il 29/6/2006 14:06:51
Per il dogmatico credo sia un tantino diverso,perchè i dogmi li ha messi la religione(ripeto non la voce di Dio amplificata con il megafono) uomini che si sono arrogati il diriessere portavoce di Dio.

Cominciamo da qui.
C’è molta confusione a proposito di “dogma”.
Nell’uso comune si dice dogma e si pensa all’editto di qualche papa, che i fedeli devono accettare a capo chino, senza riflettere.

Questo è il dogma all’interno della chiesa.

Ma dogma è più semplicemente una verità accettata per fede, indimostrabile e ciò nonostante creduta vera.

Io sono dogmatico, e questo è il mio dogma:

il bene è preferibile al male.

Per me è una certezza, incrollabile, granitica.
E va al di là della razionalità, è indimostrabile, è un atto di fede.

Su questa certezza ho poi impostato il resto della mia vita, e la religione ne è stata una conseguenza, come poteva non esserlo.

Bianca dice:
Il credente applica la certezza, mentre l'ateo applica il dubbio.

Mettiamo che sia così: voi ve la sentireste di applicare il dubbio sulla proposizione che io ho assunto quale dogma?
E’ una domanda.

Nietzsche, mente sopraffina, che ha portato il metodo del dubbio agli estremi, se lo è chiesto: “perché il bene è preferibile al male?”.

Ho proposto questo quesito molte volte, e non è mai stato accolto.
Eppure, per tutti coloro che accolgono il metodo del dubbio dovrebbe essere un pensiero costante.

E già è pronto il pensiero debole occidentale che con la sua voce flebile chiede: “sì, ma cosa è il male?”

Male è la morte di un milione di innocenti, ecco cosa è il male.
Bene è la loro vita.

Perché quindi la vita di un milione di persone deve considerarsi preferibile al loro sterminio, ci chiede Nietzsche, e lo chiede a tutti coloro che “non hanno certezze”.

Io rispondo perché il la vita è bene, e me lo dice il mio cuore.
E’ il mio dogma, sul quale imposto la mia vita.
Il mio atto di fede.

Ecco, in cosa consiste il mio dogma.

Blessed be


Re: Ateismo e Fede

Inviato da  yarebon il 29/6/2006 14:14:57
Mc ho letto gli ultimi tuoi messaggi nella loro interezza, se poi a te fa incazzare il fatto che per me anche tu hai i tuoi dogmi questi sono problemi tuoi. Anche tu non mi hai capito quindi siamo alla pari.
ieri ho anche avuto la febbre, quindi sono anche più stanco di te.

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  yarebon il 29/6/2006 14:22:28
Fiammifero si siamo tutti ciechi in un certo qual senso.
la realtà è molto diversa del fatto che se si presentasse Dio davanti a te tu crederesti, facciamo un esempio sempre paradossale che a casa tua si presenta un alieno e tu non credi affatto che gli alieni possano giungere sulla terra perchè è impossibile superare la velocità della luce e per diverse barriere fisiche ecc. ecc.:
appena visto l'alieno penseresti:
- è il mio stronzo vicino di casa che cerca di burlarsi di me
- sarà un ologramma
- ho bevuto un pò troppo
- è un'allucinazione
Non prenderesti mai in considerazione il fatto che fosse un alieno, anche se io nel mio discorso andavo più in là affermando (prendendo sempre l'esempio degli alieni), che pur se essi esistessero, coloro che non credono alla loro esistenza non li mai vedrebbero, perchè le loro esperienze li porterebbero verso altre direzioni.
Da questo punto di vista la mente ha un potere enorme ad attirare persone ed esperienze che ritiene accettabili o meglio ancora utili!

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  fiammifero il 29/6/2006 14:31:04
Santa il tuo è un dogma a personam,non ha niente a che vedere con i dogmi religiosi di cui stiamo discutendo.
Citazione:
Male è la morte di un milione di innocenti, ecco cosa è il male. Bene è la loro vita.


Non bisogna per forza credere in Dio per arrivare a questa definizione di bene e male
Ma il male và oltre,non è così semplicistico,è sofferenza,disprezzo,razzismo,prevaricazione ed altro ancora,senza per forza uccidere milioni di innocenti,e così dicasi per il bene perchè oltre che essere una concezione oggettiva diventa anche personale (quello che è bene per me è male per te) .
La mia vita è impostata nel non fare agli altri quello che non mi piacerebbe che facessero a me ma reagisco se ricevo un torto solo dopo aver dato varie possibilità di rimedio,e stare dalla parte della ragione.
Io non lo chiamo dogma,nè fede,ma realismo.

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  yarebon il 29/6/2006 14:37:31
sono d'accordo su quest'ultima affermazione di Fiammifero, perchè anche il bene che potrebbe sembrare un concetto universale che ogni uomo dovrebbe rispettare, in realtà innazzarlo come dogma porterebbe alla tragedia che vive attualmente l'umanità, ossia a codificare, a creare milioni di leggi e come conseguenza il concetto di bene verrebbe usato come potere e soggetto a mille interpretazioni, quindi andrebbe lontano da quello che il concetto di dogma propone. Da questo punto di vista un vantaggio che per gli uomini è un bene verso la società, potrebbe essere ad esempio un svantaggio verso l'ecosistema o le specie animali (ad es. i concimi chimici e i fertilizzanti hanno aumentato la produttività dei terreni, in alcuni casi diminuito i parassiti ma non sono salutare per l'ecosistema).
Sembrerò un pò relativistà, ma personalmente non esiste un concetto di bene universale e che vi sono situazioni in cui i nostri concetti di bene vanno a farsi benedire. Penso che il non voler fare agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi stessi sia uno dei principi più importanti da seguire, comunque più di realismo parlerei di intuito e comprensione.

Re: Ateismo e Fede

Inviato da  Santaruina il 29/6/2006 14:40:31
Santa il tuo è un dogma a personam,non ha niente a che vedere con i dogmi religiosi di cui stiamo discutendo.

Il punto invece è proprio questo.
Io i dogmi religiosi che contraddicono il mio dogma li ho sempre criticati, eppure ogni critica che al mio modo di pensare si fa parte da una critica al dogmatismo religioso.

Mi verrebbe da dire parlatene con Ruini di questo...

A me interessa stabilire se esistano certezze.

Ad esempio:
Non bisogna per forza credere in Dio per arrivare a questa definizione di bene e male

Hai appena espresso una certezza.
E allora, chiedo ancora, davvero il dubbio ad ogni costo è la scelta migliore?

Blessed be


Re: Ateismo e Fede

Inviato da  bianca il 29/6/2006 14:44:30

Male è la morte di un milione di innocenti, ecco cosa è il male.
Bene è la loro vita.


Beato te..Santaruina... e lo dico senza ironia.

perchè il mio di "dogma", mi fa dubitare che sia bene anche la morte di un solo "colpevole".

Io sicuramente ho poche possibilità di trovare pace , medio continuamente , ogni giorno e ogni giorno scelgo tra il "bene" e il "male".

E non sempre opero per il bene, primo perchè non sono infallibile, secondo perchè spesso é il senno del poi che mi persuade dell'errore.

Nella vita non ci sono sempre e solo questioni di "vita e di morte".
C'è un quotidiano difficile,almeno un funerale al giorno da fermare, quel funerale delle piccole cose, degli scazzi dei risentimenti.
Ogni giorno medio, come fanno milioni di persone, fra il mio universo personale e quello che mi circonda, e cerco (cerco...) di mantenere un equilibrio costante, il più delle volte senza riuscirci.

Io ho dubbi, sì tanti, troppi.
Soprattutto su me stessa, in tutta franchezza.
Non sono il risultato dei miei sensi di colpa, sono il prodotto di un'analisi costante.
C'è di buono che riesco quasi sempre a perdonarmi.
Perchè un po' di clemenza, bisogna usarla anche per sé stessi.

Magari la vita fosse fatta solo di grandi tematiche.
Al momento del bisogno, è risaputo, nuota anche chi non ne è capace.

La vita ti chiede attenzione ogni secondo.

Perchè ogni secondo è perso: un fatto inevitabile.

E tutte le scelte che facciamo, altro non sono che una mediazione, fra ciò che vogliamo fare, ciò che possiamo fare, ciò che dovremmo fare.





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