HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI,ADESSO TOCCA A LUI

Inviato da  Gianlvca il 6/11/2005 22:30:05
da www.noreporter.org
Hanno sterminato i suoi antenati,adesso uccideranno anche lui..Orso che Corre,un cherokee di 76 anni condannato a morte.La "civilizzazione" continua,ma il Grande Spirito non muore.
A San Quentin è pronta la forca per Ray Allen, un vecchio cherokee dell'Oklahoma Ha 76 anni, è malato, da 27 anni in carcere. Respinto l'ultimo appello, il 17 gennaio l'esecuzione.
Non è un santo né un pericolo pubblico. E' uno dei tanti nativi negli Usa a cui è stata rubata la geografia, falsificata la storia, usurpata la realtà quotidiana
Un sistema giudiziario corrotto e sempre più repressivo, peggiorato dopo l'11 settembre, caccia le sue prede tra i poveracci, i pazzi, i neri. E i Pellerossa.
«L'unico indiano buono è quello morto». Il famoso detto del generale Philip H. Sheridan ai tempi del Far West, pare sia, ancora oggi, terribilmente attuale nell'immaginario collettivo del mondo alieno di mister George W. Bush. Fra poco più di due mesi, infatti, un vecchietto cherokee-choctaw dell'Oklahoma, 76 anni a gennaio, tre volte infartuato, diabetico, quasi cieco, ormai ridotto sulla sedia a rotelle, che grida la sua innocenza sicuramente inutile a un'America guerriera, tutta bibbia & moschetto. Se ne sta in fila, aspettando il suo turno, nei bracci della morte di San Quentin, California. E' in attesa del serial killer di stato, il boia... Dopo 27 anni di galera. Sia chiaro. Ya-nu-a-di-si, Orso che Corre in lingua cherokee, alias Clarence Ray Allen, non è uno stinco di santo né un pericolo pubblico. E' uno dei tanti delle altre Americhe che conosciamo a memoria: riserve, barrios, ghetti, periferie casalinghe dell'Impero, pascoli d'asfalto di gente di terza categoria, sempre sul filo del rasoio, potenziale candidata alla forca, che «vale meno, mangia meno, ricorda meno, vive meno, dice meno» e muore di più nei loculi in cemento-acciaio di un metro e mezzo per tre delle supergalere hightech sparse per l'America, stipate di 3500 morituri.
Per dirla tutta, Orso che corre è uno dei soliti, tanti, troppi nativi nordamericani «residuati storici», condannati alla diseguaglianza; uno a cui, notava Eduardo Galeano, «è stata rubata la geografia, saccheggiata l'economia, falsificata la storia, usurpata la realtà quotidiana», con l'aggiunta del ladrocinio della vita.

Il mattatoio di stato
La sofisticata «macelleria» giudiziario-legislativa a stelle a strisce con il suo ingranaggio truccato - diritti e libertà formali a iosa e loro minima applicazione pratica e sostanziale - storicamente è stata spietata con i Popoli del Grande Spirito, prima falcidiati con le armi e i superstiti, poi, diventati vittime sacrificali di un sistema babelico con norme differenziate. Un double standard di diritto. Uno per gli eroi bianchi, i Wasichu, e un altro per i dannati: per i neri con la legislazione cosiddettta di Jim Crow, e per i Pellerossa con un'altra legislazione datata 1885 e tuttora vigente e fatta apposta per le loro tribù che non avevano né leggi, né giudici, né prigioni, né manicomi.

Un sistema giudiziario spesso corrotto, farraginoso e sempre più repressivo, a detta degli stessi operatori della giustizia è diventato dopo l'11 settembre con la legislazione antiterrorismo una seria minaccia per l'integrità della stessa giustizia nordamericana e i diritti, la privacy e le libertà dei cittadini di ogni ceto e colore. Un sistema che ha solitamente cacciato le sue prede soprattutto tra gli indifesi, «i poveracci, i pazzi, i neri, i falliti, gli insultati e i feriti, i peccatori estatici...» (Kerouac). Una sorta di roulette taroccata che sforna sempre gli stessi «numeri neri» di morte: minoranze coloured, indigenti, handicappati, minorati, babycriminali, poveri cristi. Con l'illusione di poter estirpare il carnefice che si cela nei recessi oscuri e violenti di ognuno.(..)
Matricola B-91240
Orso che Corre, numero di matricola B-91240, quasi una vita da galeotto, sempre a un passo dal cappio, non ha mai avuto i signori dollari, i padrini e gli avvocati giusti per comprarsi una giustizia che negli Stati uniti, si sa, non è per tutte le tasche. Nello sprofondo infernale dell'anticamera del patibolo di San Quentin, dove si vive una pallida morte distillata in secondi infiniti e uguali, «non c'è un ricco a volerlo cercare con il lanternino, e non sono l'unico qui, a San Quentin, ad essere innocente», commentava amaro Ray Allen, in Prigionieri dell'Uomo Bianco, Kaos Edizioni, uno dei suoi libri in cui è coautore insieme allo yaqui-aztec Fernando Eros Caro.

Anche tra avvocati e giuristi di fama - critici sull'applicazione della pena capitale per la scarsa equità e imparzialità - è diffusa l'opinione, confortata da dati empirici e da riscontri oggettivi, che gran parte dei detenuti si trovino nei bracci della morte non perché abbiano commesso i crimini più orrendi (in tanti casi è vero), ma perché appartengono a gruppi sociali ed etnici emarginati, sono i meno uguali d'America, hanno avuto i peggiori avvocati, e un inesistente conto in banca. Tant'è che per questo l'associazione dei 500 mila avvocati americani (Aba) ha più volte protestato e chiesto di fermare le esecuzioni, sollecitando il Congresso americano a intervenire per varare quella che chiamano Innocence Protection Act, per salvaguardare gli imputati meno garantiti che rischiano la pena capitale e dissipare «i seri interrogativi sull'equità della pena», come ha osservato anni fa il giudice della Corte Suprema, Sandra Day O'Connor.(..)

La storia di Orso che Corre

La travagliata storia di Ray, quasi «banale», è fotocopia di quella di molti figli sbandati, «esperti in devianza e disagio», della grande famiglia delle minoranze, afro, latinos, asiatiche o indiane che siano. Si dirà che è la solita vecchia solfa, ma i fatti sono questi. Infanzia da povero in canna, razzismo e pedate per colazione (poetici i suoi racconti sull'America degli anni Trenta e Quaranta, Parola di Vecchio Orso, Multimedia Ed.), hobo per necessità di lavoro, mille mestieri, da raccoglitore di cotone e patate a cowboy nei rodeo, a pilota di vecchi biplani. Poi, un'attività commerciale finita sul lastrico, un contabile ladro con le ali ai piedi, debiti col fisco. Una serie di rapine a mano armata per «rimediare» al fallimento. Avvocati d'ufficio a 25 dollari all'ora o poco più, una montagna di discriminazioni, una giuria composta da soli bianchi, in violazione di una legge federale che prevede il 15% almeno dei giurati della stessa etnia dell'imputato. Infine, una pena sproporzionata al reato e l'abisso nella famosa galera country di Folsom, quella immortalata da Johnny Cash in una famosa ballata. Mentre sta scontando l'ergastolo, la sua vicenda giudiziaria si fa ancora più drammatica. Si becca l'accusa di essere il mandante di un triplice omicidio, e dopo l'ultimo processo, che è eufemistico definire irregolare (durato appena venti giorni, nonostante la presenza di 60 testimoni, e con una giuria «biancocentrica»), è condannato a morte nel 1982. Sentenza confermata nel 1987. Data dell'esecuzione, per lo show di stato dell'olocausto umano, 17 gennaio 2006. Punto e basta.

Nelle mani di Schwarzenegger
L'unico ora che potrebbe salvargli la pelle è l'anabolizzato-terminator Schwarzenegger, governatore della California, a cui è stato fatto un appello, quasi senza speranza.
Chissà se la piccola grande tribù di pen friends di tutte le età che Ray Running Bear Allen ha in giro per il mondo, che si sta mobilitando in questi stracci di settimane, riuscirà a fermare il Funzionario statale estremo - in burocratese lo chiamano così il boia in America - prima che, in nome e per conto della dea bendata dagli occhi marci, inietti la morte nelle vene e negli ultimi sogni di Orso che Corre, che sta contando le ultime lune che gli restano.

Do-na-da-go, O-gi-na-li, a presto, amico.
Per salvare Ray Allen
Ray Allen è cherokee da parte dei nonni materni e choctaw da parte di quelli paterni. Il suo nome tradizionale è Ya-nu a-di-si, che significa Orso-che-corre. E' nato il 16 gennaio 1930 in Oklahoma. Ha due figli e svariati nipoti. Difeso dagli avvocati della California Appelate Project, i quali hanno raccolto prove della sua non-colpevolezza e delle irregolarità processuali; ma è difficile ottenere un nuovo procedimento, dopo che è stato respinto l'ultimo appello e fissata una data d'esecuzione per il 17 gennaio 2006, giorno successivo al suo 76esimo compleanno. Orso-che-corre è in corrispondenza epistolare con moltissime persone di ogni età, anche con ultra-ottantenni e con molte classi scolastiche di bambini per i quali è diventano un beniamino, persino promosso a «nonno adottivo». In Italia si sta occupando del suo caso il comitato Paul Rougeau (paulrougeau@tin.it). A breve verrà lanciato un appello per chiederne la grazia, per motivi legati a evidenti ragioni di diritti umani. Per chi volesse scrivergli qualche parola di sostegno e conforto, questo il suo indirizzo: Ray Allen (B-91-240), San Quentin State Prison, San Quentin, California, 94974, Usa.


Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Grappa il 10/11/2005 4:04:53
Hau kola Gianlvca

... apprendo da te questa notizia e le altre informazioni sempre da te linkate. Non ho commenti utili da aggiungere, ti ringrazio però della segnalazione e la girerò ai Fratelli dell'accampamento alias eGroup "Freccia e Arco".

Quasi con soggezione potrei dal canto mio aggiungere altri nomi alla lista e non posso dire o fare una lista di merito.

Mi viene in mente Peltier il quale, quasi nello stesso periodo in cui Orso che corre, grazie ad una iniezione letale, attraverserà il ponte sull'arcobaleno verso la prateria delle mille tende, Leonard conterà il colpo del suo 30° anno di carcere.
30 anni in galera ... 30 anni ripeto, da innocente, trascorsi a subire le più diverse umiliazioni e per giunta universalmente riconosciuto innocente. Il dubbio per non dire la vergogna della sentenza è stata più volte palesata addirittura da uno dei giudici che lo ha condannato. Se non fosse una battuta, direi che Orso in piedi è "fortunato" perché finalmente conosce la data e fine della sua tortura.
Sarà pur l'ultima ed ignobile tortura vivere i giorni che lo dividono da quel giorno.

Basta, dire che schifo?!?

E' agghiacciante pensarlo e dedico a questa conclusione come una sorta di eutanasia per un malato che è stato dichiarato terminale.

Orso che corre è legato al filo della clemenza che gli potrebbe arrivare dal Governatore della California e si vede così morire ogni giorno fino a quando gli toccherà coricarsi su quel lettino.
Non provo neppure a sindacare sulle accuse che lo hanno colpito. Io conosco la verità per cui è in galera e comunque li morirà.
Leonard Peltier sta scontando due ergastoli + 7 anni che, pensa il culo, i 7 anni gli furono successivamente condonati,ed il tutto a seguito della condanna a seguito della sentenza per l'omicidio di due agenti dell'FBI.
Omicidi, inutile dirlo, che Leonard Peltier non commise.
Le prove a suo carico, i testimoni, le firme, petizioni, appelli, comitati e tutto ciò che un uomo ingiustamente condannato potrebbe voler chiedere per essere aiutato ad uscire giustamente dal carecere in cui è rinchiuso ingiustamente, è stato fatto, promosso, organizzato, cantato, scritto ecc..

Leonard Peltier a differenza di Orso che corre, morirà in carcere di vecchiaia, la differenza ... che ridere chiamarla differenza, nella sentenza è solo questa.

La storia dell'ingiustizia che accompagna queste due figure di Nativi ha delle similitudini e trovare le varianti di un caso rispetto all'altro lo si può fare ed è puro spirito di approfondimento.
Consiglio quindi a te e chi avrà l'occasione di ascoltare le tue come le mie parole, la lettura del libro "La mia Danza del Sole" di Leonard Peltier.
Il fatto che uno sia Cherokee e l'altro Lakhota sono due particolari che, nel contendere, hanno una matrice che li unisce ed è anche vergognosamente la loro unica "colpa".
Ritengo sia una buona lettura il libro e sia un altro interessante documento circa la giustizia di quel governo che esporta democrazia e si vanta di esserne meritevole di citazione.
Solo nel caso tu non avessi a godere ... la chiamo in maniera blanda, passione, ma è ben altro che io nutro e coltivo per i Nativi americani, potresti giovarti di questa semplice definizione del libro.

Saranno uniche ed irripetibili le emozioni che potrai provare nella lettura, se invece avrai nel cuore il ritmo dei tamburi, le note delle canzoni di un altro Grande perseguitato politico come John Trudell, che ti accompagnano fino alle ultime battute del libro.
Quelle gocce che confusamente vedrai cadere ed allargarsi sulle pagine, ad evidenziare le parole di Leonard, ti daranno il peso di un'ingiustizia e la forza per capire quale Grande Uomo sia il Prigioniero n. 89637-132 alias Tate Wikuwa, Vento che insegue il sole.

Dal suo libro, cito:
Citazione:
Sono ancora qui. Questo mi rende allo stesso tempo triste, euforico, furioso, orgoglioso, spavaldo, perplesso. Sono ancora qui, in prigione. Dopo trent'anni di detenzione ingiusta ed immeritata, sono diventato un esempio vivente dell'ingiustizia, del razzismo, della paura e dell'iniquità che ancora esistono in alcune parti degli Stati uniti d'America.
Questo è tristemente evidente quando si tratta delle azioni e dell'atteggiamento dell'America nei confronti degli indiani nativi. Nei sogni di tutti noi sopravvive la speranza che l'America sia cambiata e che siano finiti i giorni delle ostilità nei confronti delle popolazioni indigene di questa terra. Ma la realtà sconfigge il sogno con regolarità quotidiana. La realtà è che gli indiani d'America sono tutt'ora incarcerati con un ritmo impressionante e in percentuale assolutamente sproporzionata. La realtà è che agli indiani è tutt'ora negato il diritto a una casa, a un'educazione e a un'assistenza sanitaria decente. Una realtà talmente spaventosa che recentemente la Commisione per i Diritti Civili degli Stati Uniti ha dovuto affrontarla, definendola "La Crisi Silenziosa".


Leonard Peltier è in carcere dal 6 febbraio 1976, cioè da quando è stato arrestato in Canada su mandato dell'FBI e successivamente condannato. I fatti di cui è ingiustamente accusato, risalgono al 26 maggio 1975, quando nel Sud Dakota, a Pine Ridge, a seguito di una mai chiara vicenda conseguente ad un periodo di manifestazioni e rivolte dei tradizionalisti indiani della riserva, muoiono assasinati due agenti dell'FBI.
Peltier, attivista dell'AIM (American Indian Moviment), il 18 aprile 1977 è dichiarato, dopo otto ore di camera di consiglio, da una giuria composta da soli americani di razza bianca, una corte palesemnete condizionata e, cito: "una pesante atmosfera d'intimidazione da parte del governo di Washington", colpevole dell'omocidio degli agenti Jack Coler e Ronald Williams.
Il 2 giugno dello stesso anno, giunge la condanna a due ergastoli consecutivi da scontare in un carcere federale.

Ribadisco l'invito alla lettura del libro e non vi nascondo che l'emotivo mio intento ed interesse è di credere fortemente alla causa per la liberazione di Leonard Peltier. Grazie.

Circa l'oggetto di questo topic e con grande rispetto al significato che io voglio trarne, dirò che, se vogliamo soffermarci a pensare a ciò che ci succede e qui se ne dibatte ogni giorno, lo sterminio silenzioso iniziato dai valori che tutte le culture possono orgogliosamente manifestare, può ragionevolmente indurci a riflettere al comune destino che è solo più "facile" ricondurre all'inesorabile fine riservata ai Nativi americani.
Con questo voglio dire che il limite politico, geografico ancorché militare che si può accordare alle riserve indiane, non è così lontano dagli altrettanto netti e chiari confini in cui veniamo sistematicamente costretti da tutto ciò che è sottointeso dal raggiungimento del titolo di civiltà evoluta e moderna.

La prima accusa che mi sento spesso rivolgere è di essere con il mio pensiero patetico ed anacronistico rispetto all'era in cui vivo. Può darsi che sia così e allora mi e vi chiedo, facendomi cullare da quel che ho nel cuore, se davvero meritano così grande peso le conquiste di questa nostra civiltà progredita.
Quanto vale questo alto costo ed insanabile debito che si moltiplica, anche nella morale religiosa intendo.
Del progresso civile e tecnologico, più che a goderne i frutti, mi pare che tutti ne stiamo pian piano trascinando e pagando i tragici effetti. Tutto è collaterale, come le bombe intelligenti che possono causare detti danni e chi è collaterale a questi danni?
Solo e sempre il popolo della gente comune.

Non è da oggi che gruppi di persone diversamente organizzati, insistono con i loro intenti e combattono con armi pacifiche, caricate di munizioni che sono buoni propositi, affinchè si dedichi maggiore attenzione e rispetto alla comune Madre Terra.
Nel farlo e con sfumature diverse, si rispolverano cognizioni antiche che non si capisce quasi perchè sono state dimenticate. Meglio, lo si è capito il perché ed è diventato difficile addirittura dimostrarlo a chi invece lo ha dimenticato o è cresciuto senza averle mai neppure conosciute le proprie radici culturali.
Non posso divagare e lascio a chi ascolta cogliere le infinite allusioni che ho sottinteso. Sono tante e so che in molti qui le condividete con me, per questo mi sento onorato della compagnia che qui ho trovato e ricevo.

Mi viene da dire o da ripetere una facile conclusione che spesso è pronunciata quasi in segno di scherno da chi ovviamente non vuole che il cambiamento avvenga: "si stava forse meglio quando si stava peggio!?"

Ma, è così vero che stessero, per esempio peggio, gli Indiani, quei selvaggi, rozzi, pagani popoli del Nord America e più in generale tutte quelle popolazioni indigene che, l'effimero anche nel nome, "Occidente", ha scoperto, sterminato e ... civilizzato?

Già assumersi l'onore, con tutta l'arroganza del caso e dichiarare di avere scoperto l'America, per me è assurdo. Scoperto cosa?! Non è stata scoperta l'America, è stata invasa e conquistata che è ben diverso.

Io continuo a credre che stavano davvero meglio quei Popoli ed è tanto banale quanto appunto anacronistico pensare e dire che avrebbero volentieri fatto a meno di condividere i nostri miracoli di tecnologia e modernità. Fino ai miracoli che la stessa religione, che gli ha forzatamente indottrinati (non tutti per fortuna) ha fatto credere come veri. Tanto veri quanto è falsa la croce che ha giustificato il loro sterminio.
A ben pensare, se io scopro qualcosa e lo sbandiero come fatto innegabile, è anche più facile attribuirmi tante buone scuse mascherate da indiscutibili ragioni e buoni sentimenti, per tutte le porcherie che dopo andrò a compiere.
Oggi è più facile, grazie ai media quali la televisione, cinema e la statica fotografia, ricordare giustamente l'olocasto degli ebrei.
Mancano però le stesse immagini ed è così più facile dimenticare o proprio non riuscire a dare forma e nome, ai circa 90 milioni di persone scomparsi nelle due americhe dalla data successiva, tanto bugiarda quanto storica, che si blatera come "scoperta" dell'America. Il 12 ottobre 1492.
Parlo di Americhe e solo perché non conosco altrettanto bene i fatti, non dimentico certo tutta l'Africa. Chiedo scusa per questo ai Fratelli africani.

Mi posso arrogare un diritto senza aspettare il dovuto permesso?! ... e non chiedo neppure scusa:

VAFFANCULO COLOMBO, TU E TUTTI QUELLI CHE TI APPOGGIARONO E ANCORA OGGI ESALTANO L'IMPRESA.

E' pur vero che Colombo diventa con le mie parole e insulto, un facile capro espiatorio. Chiunque contestualmente o anche di poco dopo avrebbe potuto essere investito di altrettanta gloria così vergognosa. La storia dovrebbe essere maestra e, per l'uomo, nel cammino che compie lungo il sentiero della vita, diventa esperienza ed il passo a quella forma immateriale che si definisce saggezza, è naturale.
La saggezza di un popolo è il miglior costrutto che più persone possono lasciare alla propria nazione e identità di popolo. Un dono inestimabile che è dovuto alle generazioni future. Un antico detto della tribù Teton appartenente all'etnia della Nazione che i bianchi chiamarono Sioux, recita: "A people without history is like wind on the buffalo grass"

A me, quindi, pare che della storia, troppo spesso, si renda solo una bella macchia di inchiostro, tanti font ed immagini ben organizzate sui libri di testo per la scuola. Tanto più è falsa quanto più è attenta la cura di chi ci governa a volercela insegnare, fin da quando giovani, sediamo ignoranti dietro i banchi di scuola.
Prima che la stampa prendesse piede e pare che non fosse neppure il buon Guthenberg ad averla inventata, ci è stata tramandata dai libri che venivano alla bisogna: bruciati, nascosti o meglio ancora riscritti, dai tanto cari e buoni frati amanuensi.
Perchè mi ritrovo sempre la chiesa tra i coglioni, mi chiedo?!
Le bugie anche se ben taroccate hanno le gambe corte, ma tanto è bastato purtroppo e oggi dirò che avanza. Una balla ben celata a chi la si racconta, è sufficiente a nascondere nel semplice gesto, la verità.
Una bugia ripetuta tante volte, è, come si dice, una buona verità.
Massimo Mazzucco che idealmente ringrazio ogni volta che apro le pagine del suo sito e con lui i suoi colleghi, ci hanno ben dimostrato come forse la più eclatante balla degli ultimi anni, oltre a tenere banco, sia servita e serva, agli ignobili scopi che tutti conosciamo.
I potenti di turno, così potenti che diventano PREpotenti, le raccontano con mirabile sapienza.

Non è invece una bugia, è la verità che condanna a morte Orso che corre, è nato Cherokee!

Purtroppo per lui e per tutti i Nativi americani, nell'infinito onore e rispetto della loro storia e di una tradizione orale, non hanno saputo scrivere la favola di qualcuno, che morendo per loro sulla croce, gli ha resi liberi dal peccato di nascere con la pelle rossa.

In nome di Dio e degli Stati Uniti d'America, Clarence Ray Allen, sei stato condannato a morte.

HOKA HEY!!! TUNKASHILA YA-NU-A-DI-SI
PILAMAYAYE. WAKAN TANKA NICI UN AKE U WO!!!

Mi sono lasciato trasportare dalle emozioni ed ho anche raccontato per qualcuno delle ovvietà. Per chi invece desidera approfondire l'argomento, magari anche in privato, sarò onorato condividere ciò che so sui Nativi del Nord America e nel particolare del Popolo Lakhota.

Mi sembra doveroso dire ... toksa ake Mitakolapi
Mitakuye Oyasin

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Gianlvca il 10/11/2005 22:38:19
ciao sono totalmente daccordo col tuo commento..
rimango allibito...come si puo condannare a morte un uomo di quasi 80anni??

inoltre per cio che rappresenta andrebbe salvaguardato invece.......

sicuramente leggero il libro che mi hai consigliato
ciao

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Grappa il 11/11/2005 19:35:25
Hau Gianlvca

... aggiungo, senza la pretesa dell'ultima battuta, un commento alle tue parole.

Ti dichiari allibito per la condanna a morte di un uomo di quasi 80 anni ... come non essere d'accordo con te, io non condannerei a morte neppure il peggior dei criminali, quindi immagina tu il paradosso.

Non è così ovvio il mio pensiero e non starò certo a filosofeggiare sul mio essere contrario alla pena capitale.

Penso ... che dopo un po' di tempo la morte la si cerchi come una liberazione ... non riesco a spiegarmi, non mi vengono le parole. Leggi il libro e poi magari parleremo delle sensazioni, tue e quali sono state le mie e quali ancora ho io nel cuore.

Sono lieto e ti ringrazio per avere condiviso il mio commento.

Toksa ake Kola ... ci incontreremo ancora Amico. Hic

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Gianlvca il 6/1/2006 23:27:57
Colpevolezza tutta da provare/Il tempo stringe/Libertà negata/

dimenticavo questo pericolosissimo criminale è cieco e sulla sedia a rotelle.

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  goldstein il 6/1/2006 23:33:48
dimenticavo questo pericolosissimo criminale è cieco e sulla sedia a rotelle.

Zarqawi e Bin Laden non stavano molto meglio, quando erano ancora in vita.
Ognuno ha i nemici che si merita...

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Grappa il 7/1/2006 12:43:01
Hau Mitakolapi

... resta poco tempo a Orso che corre. Noi ne abbiamo molto di più, facciamo sentire la nostra voce.

Un appello disperato forse, ma tanto perché il Governatore possa risvegliarsi e non interpreti il peggior episodio della serie: TERMINATOR.

Il link per la petizione, il 17 gennaio è vicino.

Mitakuye Oyasin

Toksa ake.

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  fiammifero il 7/1/2006 14:15:15
Grazie Grappa per la petizione a cui ho aderito.

Citazione:
rimango allibito...come si puo condannare a morte un uomo di quasi 80anni??


ma come,da noi li facciamo presidenti e poi vorremmo anche rinnovare il mandato

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Midnight il 11/1/2006 12:00:44
Dio santo..
La cosa triste è che non possiamo fare nulla. Quell'emerito piezz emm..ehm del governatore della california col cavolo che si farà "commuovere"...
Maddai, da noi i pedofili stan fuori dopo 3 mesi e questo poveraccio viene ucciso.. per cosa?? per tre rapine?? Ma stiamo scherzando??

Povera America e Poveri Americani. Un paese sprecato popo.

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Grappa il 16/1/2006 10:50:23
Hau Mitakolapi

Brutte notizie.

Il Governatore della California, Arnold Schwarzenegger, ha negato la grazia a Orso che corre. Adesso l'unica speranza è il ricorso alla Corte Suprema.


V E R G O G N A!!!

La mia è la vergogna dell'impotenza.

LA TUA VERGOGNA, ARNOLD SCHWARZENEGGER, E' NELLA prePOTENZA DI CIO' CHE RAPPRESENTI.

... verrà il giorno, uomo di merda, in cui chiederai perdono e ti auguro sia Orso che corre a giudicarti.


SONO QUI
Non stare a piangere sulla mia cenere.
Non sono là. Non sono morto.
Io sono mille venti che soffiano.
Io sono lo splendore nella neve.
Io sono le lacrime che luccicano nei tuoi occhi.
Non piangere per me. Non sono morto.
Io sono il sole sui tuoi capelli: guardami.
Io sono dappertutto.
Per favore non stare a piangere per me.
Non sono là. E non dormo.

Ray "Running Bear" Allen


Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Trito il 16/1/2006 15:27:40
Perché vi scaldate tanto?

Il fatto che sia vecchio, cieco e storpio non ha nulla a che vedere sull'applicazione o meno della condanna a morte.
Si può essere pro o contro la pena di morte, e mi sta bene.
Si possono avere dei dubbi sulla colpevolezza o meno di questo tizio o sul fatto che la pena sia sproporzionata al crimine, ma nient'altro.



Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  frankad il 16/1/2006 15:46:15
Caro Trito,

credo proprio che sia come tu dici "Il fatto che sia vecchio, cieco e storpio non ha nulla a che vedere sull'applicazione o meno della condanna a morte".

Ma non è li il punto della situazione. I fautori della pena di morte asseriscono che sia la pena giustamente proporzionale per il delitto commesso (ovviamente dando per scontata la "presunta" imparzialità, infallibilità ed onestà" della giustizia & soci). Oppure viene affermato che in tal modo si libera la società da un pericolo, appunto condannandolo a morte.

Penso che la storia di questo "vecchio indiano" sia servita da spunto di ulteriore riflessione su questa pratica barbara. Il fatto che sia indiano non è un'attenuante, ma fa sempre riportare la memoria ad uno dei peggiori genocidi che gli americani abbiano mai messo in atto, contro gli Indiani appunto. Niente di più che una riflessione, stai tranquillo.

Appare patetico e sado-ridicolo che un'uomo, già punito non solo da decenni di carcere ma da malattie che di per se rappresentano una condanna a morte, un'uomo che non può in alcuna maniera nuocere a chicchessia viste le sue condizioni fisiche, venga mandato a morte in quella maniera.

Non mi sembra che questa vicenda si possa liquidare in due parole come hai fatto tu.

Non è l'indiano l'oggetto della questione, lo è invece il sistema ed i suoi mostruosi eccessi, in questo caso la pena di morte.


Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Trito il 16/1/2006 18:27:05
Io la vedo così:

Se ha commesso uno o più omicidi durante rapine etc. merita la condanna a morte, indipendentemente dal fatto che adesso non possa più nuocere a nessuno. La pena di morte non ha né una funzione correttiva (ovviamente) né lo scopo di liberare la società da un individuo potenzialmente pericoloso (per quello basterebbe l'ergastolo vero e proprio), è una vendetta pura e semplice.

Ad esempio, ero favorevole all'esecuzione di 'Tookie' William, il redento.

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Gianlvca il 17/1/2006 9:17:37
Intanto ci sono molti dubbi sulla colpevolezza, non è il primo indiano che viene giustiziato per motivi veniali o comunque da provare,un motivo ci sarà?

E poi ancora con la pena di morte?Siamo nel 2006,cose del passato anche se importanti e utili sono state messe da parte per vari motivi,e invece ci portiamo ancora la pena di morte.

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  fiammifero il 24/11/2006 23:54:42
Riporto in auge questo topic,per i nuovi,ma anche per aggiungere che hanno trovato un nuovo modo per appropriarsi delle riserve estraendo uranio dai territori Navajo.
Sapranno far fronte a questa minaccia,visto che gli indiani che vivono in riserva sono per lo più alcolizzati,privi di guide anziane e sagge, e Leonard Peltier ancora in carcere

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Kirbmarc il 25/11/2006 0:12:37
Citazione:
La pena di morte non ha né una funzione correttiva (ovviamente) né lo scopo di liberare la società da un individuo potenzialmente pericoloso (per quello basterebbe l'ergastolo vero e proprio), è una vendetta pura e semplice.

Se vuoi vendicarti, cosa a mio avviso da trogloditi,almeno sarebbe bello che lo facessi di persona e non per conto terziAltrimenti oltrre ad essere troglodita sei anche vigliacco.

Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI,ADESSO TOCCA A LUI

Inviato da  Santro il 25/11/2006 8:16:39
L'america è nata da ingiustizie inenarrabili e da un razzismo dei più brutali; il tutto giustificato dall'interpretazione di un libro che si dice dettato da dio in persona.
Una civiltà nata da un soppruso imperdonabile, del quale non è mai stato chiesto perdono. Di cui, anzi, continua a macchiarsi con la complicità e approvazione del così detto, democratico mondo civile (il bene!!).

Quando penso a queste cose, vengo sopraffatto dall'orrore.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=259