Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  robcoppola il 14/11/2011 11:12:02
Buongiorno,

visto che in questo sito sono stati scritti degli articoli molto interessanti sulle cure alternative, con discussioni successive spesso degenerate in inutili e controproducenti risse tra chi è a favore e chi contro, proporrei la seguente indagine pratica che chiama in causa le persone che hanno avuto esperienze dirette e/o indirette (purché documentabili, escludendo i dati personali che le identificano ovviamente ...).


Proviamo a definire un insieme di elementi utili e a fornire una statistica, limitandoci per ora ai tumori maligni.

- Sesso

- Età

- Diagnosi_

-- Data della diagnosi;

-- Tipo di cancro (termine esatto);

-- Stato della malattia (iniziale, intermedio, avanzato, terminale);

-- Descrizione della situazione di partenza (dettagliando bene le estensioni della malattia e le aree del corpo colpite ...);

- Prognosi

- Tipo di terapia alternativa

-- è stata utilizzata insieme alle terapie ufficiali? (Se la risposta è positiva, quali terapie?)
-- prodotti utilizzati;
-- dosi e posologia;
-- periodi di trattamento;
-- risultati intermedi

- Esito finale



Lo scopo di tale iniziativa è duplice

1. fornire una statistica che, per quanto grossolana, potrebbe essere utile a capire la validità di tali cure (soprattutto nel caso di certi tumori che hanno una mortalità del 100% con i trattamenti della medicina tradizionale);

2. fornire qualche elemento utile per chi si trova in questa terribile situazione e che non vuole sottoporsi alle cure ufficiali.


Note:

- nel caso della terapia simoncini, sarebbe molto semplice verificarne gli effetti in tumori come
-- lingua
-- cavo orale
-- esofago
-- stomaco
-- pelle
cioè tumori facili da raggiungere con trattamenti a base di bicarbonato e/o tintura di iodio. Secondo tullio simoncini si dovrebbero avere risultati tangibili in poche settimane ...

- nel caso di trattamenti con Essiac, ho letto che a causa della presenza di molti cloni (a quanto pare inefficaci), molti tentativi non hanno avuto buon esito. Pertanto si considerano valide solo le esperienze che hanno utilizzato il prodotto originale...

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  edo il 26/11/2011 23:36:18
Riporto questa notizia. Se qualcuno ha elementi da aggiugere, anche critici purchè motivati, è benvenuto.


Trovata in Canada una cura per il cancro, ma le big pharma fanno finta di niente
pubblicata da Uniti contro la multinazionale del CANCRO il giorno domenica 22 maggio 2011 alle ore 22.16

I ricercatori dell'Università di Alberta, a Edmonton, in Canada hanno trovato la cura per il cancro, la settimana scorsa, ma se ne parla pochissimo nei notiziari e alla TV.



È una tecnica semplice, si utilizza un farmaco molto semplice.



Il metodo impiega dicloroacetato, che è attualmente usato per trattare i disordini metabolici. Quindi, non vi è alcuna preoccupazione per gli effetti collaterali o gli effetti a lungo termine.



Questo farmaco non richiede un brevetto, per cui chiunque lo può utilizzare ampiamente ed è economico rispetto ai costosi farmaci antitumorali prodotti da grandi aziende farmaceutiche.


Gli scienziati canadesi hanno testato questo dicloroacetato (DCA) sulle cellule dell'uomo, ed ha ucciso le cellule del cancro dal polmone, mammella e cervello ed ha lasciato intatte quelle sane. È stato testato su topi con tumori gravi che si sono ridotti quando sono stati alimentati con acqua integrata con DCA. Il farmaco è ampiamente disponibile e la tecnica è facile da usare. Perché le case farmaceutiche più importanti non sono coinvolte? O i media non ne sono interessati?



Nel corpo umano c'è un elementa naturale che lotta contro il cancro: i mitocondri, ma hanno bisogno di essere “spinti” per essere abbastanza efficaci [i mitocondri sono organi contenuti in ogni cellula umana, con una struttura simile a quella dei batteri, e con un proprio DNA mitocondriale; la funzione principale del mitocondrio è quella di produrre energia - N.d.T.].


Gli scienziati hanno sempre pensato che i mitocondri venissero danneggiati dal cancro e quindi hanno pensato di concentrarsi sulla glicolisi che è meno efficace e più dispensiosa. I produttori di farmaci si sono concentrati solo su questo metodo della glicolisi per combattere il cancro. Questo DCA invece non si basa sulla glicolisi ma sui mitocondri, “innesca” i mitocondri che combattono le cellule tumorali.



L'effetto collaterale di questo è che viene anche riattivato un processo chiamato apoptosi. Vedete, i mitocondri contengono un fin troppo importante “pulsante di autodistruzione” che viene a mancare nelle cellule tumorali. Senza di esso, i tumori diventano più grandi e le cellule rifiutano di estinguersi.



I mitocondri pienamente funzionanti, grazie al DCA invece possono finalmente morire. Le aziende farmaceutiche non investono in questa ricerca perché il metodo DCA non può essere brevettato, senza un brevetto non possono fare soldi, come stanno facendo ora con le cure contro l'AIDS.



Dal momento che le case farmaceutiche non se ne interesseranno, altri laboratori indipendenti dovrebbero iniziare a produrre questo farmaco e fare ulteriori ricerche per confermare le conclusioni di cui sopra e produrre i farmaci.





http://www.ecplanet.com/node/2493

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  tommasso il 27/11/2011 11:52:13
Citazione:
È una tecnica semplice, si utilizza un farmaco molto semplice.


Sì ma come? L'articolo non dice niente sul suo utilizzo

salud!

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  benitoche il 24/1/2012 9:10:18


Anche il discorso amalgama non andrebbe sottovalutato



Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  Fabyan il 3/2/2012 15:32:21
Non trovando dove postarlo, lo accodo qui:

"La cura Di Bella? Andrebbe fatta in ospedale"

Achille Norsa, chirurgo dell'ospedale Maggiore di Verona, ha trattato più di 2.000 pazienti con il metodo Di Bellla, ecco cosa dice...
di Gioia Locati - 02 febbraio 2012, 18:17


Achille Norsa, specialista in chirurgia generale, toracica e cardiovascolare, ha lavorato alla Divisione di chirurgia toracica all’ospedale Maggiore di Verona dal 1973 al 2004 diventandone dirigente nel 1995. Oggi ha 70 anni, è in pensione ma continua a curare i malati di tumore nel suo studio privato applicando il metodo Di Bella.

Da studente ha frequentato la facoltà di medicina all’università di Modena e i corsi di fisiologia del professor Luigi Di Bella. Da otto anni è vicepresidente della Sibor, la società di bioterapia oncologica razionale che si prefigge di rilanciare la terapia dibelliana per curare i tumori. I suoi lavori scientifici sui malati di cancro al polmone sono apparsi sulla rivista Cancer Biotherapy & Radiopharmaceuticals (vol 21, n n° 1, 2006 e vol 22 n° 2, 2007).

“Ho osservato nel tempo, per otto anni, due gruppi di pazienti in fase avanzata al III e IV stadio (alcuni erano stati coinvolti nella sperimentazione del ’98). Il primo gruppo di 28 malati con metastasi a distanze (mediastino, fegato, surrene, cervello e ossa) non aveva fatto né intervento, né radio, né chemio: per loro la Di Bella era cura di ‘prima linea’; il secondo invece aveva seguito diverse terapie, dagli interventi alla radio, alla chemio. La letteratura scientifica rivela che la mediana di sopravvivenza di malati come quelli del primo gruppo è di appena 3,7 mesi, con la terapia Di Bella questo indice di sopravvivenza (la mediana) è diventato di quasi 18 mesi. Ossia, non solo questi pazienti sono sopravvissuti più a lungo ma hanno avuto anche condizioni di vita accettabili. L’altro gruppo, quello composto da malati che avevano fatto chemio e radio, ha avuto la mediana di sopravvivenza di poco più di tre mesi perché le terapie cui sono stati sottoposti hanno danneggiato l’organismo in maniera irreversibile, in questo caso la terapia Di Bella ha soltanto potuto migliorare la loro qualità di vita”.

Lei è un chirurgo che ha scelto di applicare il metodo Di Bella, come mai?

“Nel ‘95 un’amica della mia famiglia, con tumore alla vescica inoperabile, si rivolse a Luigi Di Bella. In un anno guarì. Del mio professore di università conservavo un ottimo ricordo, tutti lo consideravano un genio. Sono andato da lui per cercare di capire, devo ammettere che sono rimasto letteralmente colpito…”

Da cosa?
“Dal razionale scientifico. Il professore mi fece una lezione di un’ora e mezza, mi parve di esser tornato studente.”

Dunque?
“Il professore mi affidò un fascicolo di lavori scientifici. Il fisiologo è uno scienziato puro, che studia il funzionamento di tutti gli organi. Mi sforzai di entrare nell’argomento il più possibile. Per due anni andai da lui a ‘ripetizioni’, mi presentavo alle 6,30 del mattino perchè poi arrivavano i pazienti”.

Quando cominciò a curare i malati con la Di Bella?
“Proprio in quel periodo, dal ’98 al 2004 facevo il chirurgo in ospedale e ai pazienti parlavo di questa cura. Portavo periodicamente da Di Bella le cartelle mediche di chi accettava la terapia”.

Quanti pazienti ha curato?
“A oggi più o meno duemila”.

Di quali tumori?
“Dalle leucemie ai linfomi, ai tumori solidi ma per favore non scriva che venivano curati tutti allo stesso modo. La Di Bella ha un modulo fisso e tantissime varianti, quanti sono i tumori e le stadiazioni”.

D’accordo. Ma i pazienti guarivano?
“Dipendeva dallo stadio della malattia e dal fatto che la Di Bella fosse o meno applicata subito (e non dopo chemio e radio)”.

Qualche esempio?
“Il tumore al polmone al primo stadio, inferiore a tre centimetri, può guarire in due anni senza intervento. Al secondo stadio, quando supera i tre centimetri si può operare e curare. Al terzo e quarto stadio, quando non è più possibile fare l’intervento, suggerisco soltanto la terapia biologica Di Bella. Fra i miei pazienti al primo e secondo stadio il tumore è regredito o si è stabilizzato nel polmone. In alcuni casi il tumore viene incapsulato da una cotenna fibroso-calcifica e quindi ‘sequestrato dall’organismo’ e i pazienti convivono con la malattia conducendo una vita normale”.

Lei curava gratis i pazienti in ospedale con la Di Bella?
“Sì, poi quando hanno cominciato a occuparsene i giornali avevo il reparto bloccato, c’era gente dapperttutto, l’amministrazione mi comunicò che non avrei più potuto occupare gli spazi per consulenze gratuite”.

E si aprì un suo studio. Cura ancora i tumori così? “Certamente, ho riportato anche alcuni casi nel libro ‘La multiterapia biologica razionale dei tumori: il metodo Di Bella (ed. Mattioli)’”.

Chi le manda i pazienti?
“Con il mio portale su internet è tutto più facile (www.achillenorsa.com), arrivano da soli o tramite conoscenze, anche dall’estero…”

Perché negli ospedali nessuno parla di questa terapia, lei pensa che i suoi colleghi sappiano e tacciano?
“Me lo chiedo anch’io: il medico dovrebbe essere curioso e rivestirsi di umiltà per capire. Conosco anche alcuni giovani disposti a seguire questa linea ma temono l’ostracismo del mondo della sanità”.

Addirittura? Qual è l’ostacolo principale?
“Il dio denaro. Sono le multinazionali che dettano le regole, nessuno si arricchisce con la Di Bella: per curarsi si spendono 15-20 euro al giorno, nei casi in cui c’è bisogno dell’octeotride (un derivato della somatostatina) si arriva a 60 euro al dì. Nulla a confronto di un ciclo di chemioterapia che può costare 50mila euro senza l’indotto (per ciascun malato di cancro lo Stato spende 200mila euro) e comunque…”

Comunque?
“Anche se non è un gran costo, dispiace che siano i pensionati a doversi pagare di tasca propria una cura anticancro”.

Ma la chemioterapia è efficace?
“In 48 anni di ospedale raramente ho visto un tumore solido guarire con la chemioterapia a meno che non sia stato associato l’intervento chirurgico. Le spiego come funziona…”

Prego…
“La chemioterapia ha un’azione di debulking, ossia di riduzione della massa tumorale. Un tumore è liquido per l’80%: chemio e radio diminuiscono la parte liquida del tumore. Però può succedere che l’attività proliferativa del tumore riprenda con più intensità proprio perchè l’ambiente biologico non è in equilibrio dal punto di vista immunitario. Inoltre la radioterapia ha come effetto quello di rendere insensibili le cellule cancerose (quelle sopravvissute) a qualsiasi altra terapia”.

Ma lei che cosa chiede?
“Vorrei che questo metodo fosse applicato negli ospedali. È una cura che funziona anche se non è ancora definitiva. Il professor Di Bella ci ha indicato un binario che andrebbe seguito da chi fa ricerca. Si tratta di un percorso che, come diceva lui stesso, farebbe ‘risparmiare tempo, denaro e vite umane’. E poi vorrei aggiungere un’altra cosa: si è visto che quando la malattia è all’ultimo stadio, la Di Bella allevia le sofferenze rispettando la dignità della persona. Mi creda: non è poco…”.

Da: http://www.ilgiornale.it/tumori/la_cura_di_bella_andrebbe_fatta_ospedale/02-02-2012/articolo-id=570173-page=0-comments=1

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  Edmondo il 26/2/2012 19:57:32
Oggi ho trovato questa

sempre dal giornale


Il tribunale ha accolto il ricorso di un paziente malato di cancro. Oncologi e Asl sul piede di guerra. Marino (Pd): "Le cure non sono prescrivibili dai giudici"


http://www.ilgiornale.it/cronache/tumori_bari_giudice_imponela_cura_metodo_di_bella/26-02-2012/articolo-id=574309-page=0-comments=1

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  Al2012 il 26/2/2012 20:46:25
Dall’articolo segnalato :

Citazione:
(…) La notizia sta creando scalpore nella comunità scientifica. "Si tornano ad avallare il facile sensazionalismo e le false speranze da parte dei pazienti", sostiene il segretario nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica Carmine Pintu.
"Dobbiamo garantire ai malati cure per le quali c’è una dimostrazione scientifica di efficacia, e non cure potenzialmente tossiche", (…)


A quanto pare per il signor Carmine Pintu le radiazioni e i chemioterapici sono privi di tossicità ….. VERGOGNATI !!

Citazione:
Contrario anche il direttore generale della Asl di Bari, Domenico Colasanto, che sta preparando il ricorso alla decisione:
"Parlo innanzitutto da medico. io non credo al metodo Di Bella, non ci sono mai stati i presupposti scientifici per ritenerlo valido.
È chiaro che siamo in un settore della medicina, quello della oncologia, dove il razionale della terapia può avere anche dei limiti. Con questo non voglio assolutamente criticare l’ordinanza del giudice, che si sarà basato sicuramente su una relazione medica”


A quanto pare il signor Domenico Colasanto parla da medico poco informato, cosa grave per uno che fa la sua professione …. VERGOGNATI !!

Citazione:
Il presidente della Commisione d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario, Ignazio Marino (Pd), invece, si dice perplesso:
"Nutro profondo rispetto per il lavoro della magistratura e tuttavia mi sembra paradossale che una terapia medica possa essere prescritta da un magistrato. Così come mi sembrerebbe strano se fosse un medico a concludere un processo”


A quanto pare anche il signor Ignazio Marino si crogiola nella sua ignoranza e forse il giudice e il paziente, tra i vari personaggi in questione, sono gli unici ad avere una capacità decisionale frutto di una corretta informazione
Caro signor Ignazio perché non lasciamo che sia il paziente a decidere a quale cura sottoporsi, anche perché è l’unico che mette in gioco la propria vita ….. VERGOGNATI !!


Testimonianze
Pazienti o parenti di pazienti narrano la loro storia
http://www.dibella.org/sezione.do?nome=testimonianze

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  fefochip il 27/2/2012 12:33:16
Citazione:

robcoppola ha scritto:

Note:

- nel caso della terapia simoncini, sarebbe molto semplice verificarne gli effetti in tumori come
-- lingua
-- cavo orale
-- esofago
-- stomaco
-- pelle
cioè tumori facili da raggiungere con trattamenti a base di bicarbonato e/o tintura di iodio. Secondo tullio simoncini si dovrebbero avere risultati tangibili in poche settimane ...


ciao a tutti .
per chi non lo sapesse ho raccolto io molte delle testimonianze sul metodo simonicini e ho scassato le palle a massimo fino a che non se ne è occupato pure lui.

questo solo per dire che ho una certa esperienza in merito.

vorrei far capire un concetto della cura : le soluzioni di bicarbonato devono arrivare a CONTATTO piu possibilmente INTIMO con le masse per un TEMPO SUFFICENTE con una CONCETRAZIONE ADEGUATA.

ovviamente io non so dirvi quanto ma solo simoncini.

però detto questo vorrei precisare che per quanto riguarda l'esofago c'è un problema .
le soluzioni "passano" bevendole quindi non è cosi "semplice".

parlando di questo con simoncini mi ha detto che si poteva pensare di provare a bere a testa in giu (magari sdraiati su un piano inclinato) perche cosi si riempirebbe l'esofago senza svuotarlo come succede normalmente in una deglutizione (le bevande passano e si fermano nello stomaco)

per quanto riguarda la lingua
dipende dal tumore ..se è interno non è cosi facile perche ripeto il concetto bisogna andare il piu possibile a contatto ....chiaramente un po il bicarbonato passerà i tessuti piu si terranno le soluzioni in bocca.

per quanto riguarda la pelle

la tecnica per usare la tintura di iodio non è cosi "facile" nel senso che solo se si capisce cosa si sta facendo si può eseguire bene oppure solamente se te lo mostra simoncini o chi ha capito. tanto che massimo stesso applicava inizialmente alla schiena mamma una tecnica sbagliata.

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  Ermes il 27/4/2012 12:03:56
Buongiorno,

ho raggiunto 40anni di età pochi mesi fa e vorrei sottopormi ad un check generale contro qualsiasi forma tumorale sopsetta che potrei eventualmente già covare. I "dottori" mi dicono che se non sento nessun sintomo, ed è cosi,non c'è motivo di allarmarsi! Devo forse aspettare che sia troppo tardi!? primo punto.

Secondo, visto ad oggi, i metodi di indagini, non mi sento personalmente sicuro nel volermi sottoporre a varie TAC,IRM,RAGGI,ecc... con il rischio che, di fatto sia sano in partenza e, conseguentemente, si scateni in me l'indicibile per risultare poi "positivo" tra qualche anno al prossimo pit stop.

Qualcuno si sente in grado di rassicurarmi su quanto esposto? Esistono metodi non invasivi e ugualmente efficaci?

Grazie!
Luca

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  Merio il 27/4/2012 20:38:46
In realtà da quello che so, c'é ne sono due, il primo è effettivamente utilizzato negli Ospedali Italiani(alcuni ospedali):

Trimprob

il secondo non so se applicato a parte il Dottore che lo sta diffondendo, la teoria la trovi qui:

Semeiotica Biofisica Quantistica

Detto francamente, il primo è quello che farei io, il secondo non mi sono interessato abbastanza e non lo conosco appieno (l'utente Caotino dovrebbe saperne più di me a proposito)... sono tutti e due non invasivi comunque...

Pace ai tuoi sensi

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  Ermes il 30/4/2012 12:45:38
Grazie per queste informazioni.

Il tempo di prenderne visione e torno con eventuali commenti.

Pace anche a te :)

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  benitoche il 15/5/2012 0:50:09


Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  edo il 7/6/2012 20:50:41
Ora l'ordine dei medici riconosce il metodo Di Bella
L'ordine dei medici di Bologna dà il patrocinio al congresso organizzato dalla Fondazione Di Bella in programma sabato, dal titolo "Evidenze scientifiche non valorizzate in oncoterapia". Non solo: fra i relatori anche oncologi e ricercatori di varie università

L’ordine dei medici di Bologna dà il patrocinio al congresso organizzato dalla Fondazione Di Bella. Il convegno, dal titolo “Evidenze scientifiche non valorizzate in oncoterapia” è in programma sabato a Bologna (aula magna dell’università, via Belmeloro 14) dalle 9 alle 18.30.


L’ ingresso è libero. È la prima volta che un ordine dei medici riconosce il valore scientifico del metodo Di Bella, non solo patrocinandone il convegno ma favorendo la partecipazione anche fra i non dibelliani. Il presidente dell’ordine dei medici bolognese, Giancarlo Pizza, infatti, illustrerà proprio sabato i risultati di una sperimentazione da lui condotta, in collaborazione con l’università di Firenze, su 360 malati di carcinoma renale metastatico a cui è stato iniettato un vaccino.

Dottor Pizza, il patrocinio al convegno significa che riconoscete il valore della terapia Di Bella?
“Stiamo dando il patrocinio a un convegno che ha basi scientifiche, i cui lavori sono stati sottoposti al vaglio dell’ordine dei medici di Bologna. Ossia, gli argomenti che verranno dibattuti sono stati valutati e approvati da una commissione incaricata. Questo non significa che stiamo dando la patente al metodo Di Bella ma che prendiamo atto che ci sono colleghi che fanno osservazioni e ottengono risultati che si ritiene giusto che vengano proposti alla comunità scientifica”.

Come mai non collimano i risultati della sperimentazione del ’98 con le storie cliniche dei pazienti guariti?
“Non sono in grado di entrare nel merito della sperimentazione del ’98, so che sono state fatte delle critiche ma non le conosco. Tuttavia, prendo atto che ci sono medici che ottengono risultati. Ed io non posso dire a questi colleghi che stanno sostenendo posizioni non vere”.

Il patrocinio bolognese capita a soli due mesi di distanza dalla sanzione che un altro ordine dei medici, quello di Bari, inflisse a un medico, reo di aver prescritto la cura Di Bella. Il presidente barese, Filippo Anelli, responsabile del provvedimento, lo motiva così: “Mi occupai io dell’esposto non perché il collega avesse prescritto i farmaci del metodo Di Bella ma perché aveva approfittato della sua posizione per speculare su un malato (forse su più di uno). Mi arrivò la segnalazione ed io fui obbligato a intervenire. Un ordine professionale non entra nel merito (non guarda se la cura è scientifica o meno) ma controlla se è rispettata la deontologia professionale. Questo vuol dire che un medico, in scienza e coscienza, se ritiene che faccia bene al malato, può anche prescrivere la cura Di Bella”.

Così al convegno di sabato interverranno non solo medici dibelliani ma anche studiosi di varie università, italiane e straniere. Si va dal virologo Giulio Tarro (professore a Philadelphia e presidente della fondazione de Beaumont Bonelli per la ricerca sul cancro e attualmente impegnato in lavori sull’immunoterapia) all’oncologo Paolo Lissoni del san Gerardo di Monza, noto per le sue 600 pubblicazioni sulle proprietà antitumorali della melatonina. Verranno esposti i risultati dell’immunovaccinoterapia sui malati di cancro renale metastatico (ai quali la chemioterapia non ha dato alcun beneficio) condotti dal gruppo congiunto università di Bologna e di Firenze (De Vinci, Capanna, Pizza, Lo Conte e Mazzarotto). La psichiatra Giusy Messina del Policlinico di Milano parlerà della psiconeuroendocrinologia, di come la prognosi del cancro è influenzata dallo stato psicologico e dalla dimensione spirituale del paziente. Infine, Giuseppe Di Bella affronterà il ruolo fondamentale che hanno le molecole anti-proliferative (somatostatina e anti-prolattinici) nel fermare il cancro. E, oltre ai casi di tumore al seno guariti con il metodo Di Bella, illustrerà le regressioni di microcitomi polmonari, leucemie linfatiche croniche, leucemie mieloidi acute, carcinomi del pancreas e fibrosarcomi.

http://www.odmbologna.it/news/archives/2012/04/evidenze_scientifiche_non_valorizzate_in_oncoterapia_immunoterapia_molecole_differenzianti_antiproliferative.php

http://www.ilgiornale.it/tumori/ora_ordine_medici_riconosce_di_bella/gioia_locati-tumori-bella-congresso/07-06-2012/articolo-id=591448-page=0-comments=1

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  edo il 5/8/2012 22:43:15
La chemioterapia usata da decenni per combattere il cancro in realta' puo' stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende 'immune' il tumore a ulteriori trattamenti. La scoperta, "del tutto inattesa", e' stata pubblicata sulla rivista Nature ed' e' frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano cosi' difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio. Sono stati analizzati gli effetti di un tipo di chemioterapia su tessuti raccolti da pazienti affetti da tumore alla prostata. Sono stati scoperti "evidenti danni nel Dna" nelle cellule sane intorno all'area colpita dal cancro. Queste ultime producevano quantita' maggiori della proteina WNT16B che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali.

La scoperta che "l'aumento della WNT16B...interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, piu' importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali...era del tutto inattesa", ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle nello stato di Washington La novita' conferma tra l'altro un elemento noto da tempi tra gli oncologi: i tumori rispondono bene alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppando una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti chemioterapoci. Un dato dimostrato dalla percentuale di riproduzione delle cellule tumorali tra i vari trattamenti. "I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne puo direttamente contribuire a rafforzare la crescita 'cinetica' del cancro", si legge nello studio che, hanno spiegato i ricercatori, ha trovato conferma anche nei tumori al seno e alle ovaie Ma la scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un trattamento che non produca questo dannoso effetto collaterale della chemioterapia: "Per esempio un anticorpo alla WNT16B, assunto durante alla chemio, potrebbe migliorane la risposa uccidendo piu' cellule tumorali. In alternativa si potrebbero ridurre le dosi della chemio". (AGI) .



http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201208051909-ipp-rt10096-cancro_scoperta_choc_chemioterapia_puo_rafforzare_i_tumori

Re: Proposta di indagine validità cure alternative - esperienze vissute

Inviato da  fefochip il 6/8/2012 15:55:17
questo il link all'abstract dello studio in lingua inglese

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=62&topic_id=6670