Caro Travaglio...ti scrivo

Inviato da  padegre il 3/2/2012 11:41:57
- Caro Travaglio….ti scrivo -

Oggi Travaglio propone di firmare, sul sito del “Fatto Quotidiano”, le tre regole che secondo lui potrebbero disciplinare il finanziamento pubblico ai partiti, alla luce dello scandalo del tesoriere della “Margherita” che si è fregato 13 milioni di euro.

Travaglio è micidiale e imbattibile quando si tratta di ricostruire le responsabilità, quasi sempre penali, dei politici e dei faccendieri, è implacabile con i giornalisti al servizio della CASTA (quasi tutti), ha fatto il miracolo di offrirci l’unico giornale italiano indipendente sia dai soldi pubblici che da quelli privati, poiché ben conosce il potere del denaro e dei padroni, ma quando si tratta di proporre soluzione (cosa che non gli spetterebbe) perde molto della sua incisività.

Innanzi tutto la questione del finanziamento pubblico e privato ai partiti politici dovrebbe far parte di una legge elettorale seria in grado di rendere trasparente il più delicato meccanismo della democrazia, sgombrando il campo da tutte le opportunità che vengono offerte ai partiti per aggirare regole volutamente complesse e aggirabili, quasi sempre senza controlli, e con l’ultima parola che spetta al Parlamento. Come affidare ai topi la custodia del formaggio.

Prima però di passare a regole tecniche, come fa Travaglio, sarebbe giusto parlare di etica e di par condicio.
Già il popolo italiano si era espresso nel Referendum del ’93 contro il finanziamento pubblico dei partiti e, come al solito, “il popolo sovrano” è stato bellamente preso per il culo dalla Casta tutta, destra e sinistra, che ha reintrodotto con altra forma la stessa cosa.

Il vero principio etico è invece questo: i Partiti, come anche la Chiesa, devono vivere di luce propria, al loro finanziamento devono provvedere in modo diretto i cittadini o i fedeli, senza intromissioni statali né privilegi tipo l’8 per mille al Vaticano.
Ricordando che la Chiesa ha sempre appoggiato la destra, è essenziale che in democrazia si elimini questa anomalia e la cosa sia stabilita proprio da una nuova legge elettorale.

Un’altra cosa da eliminare è il cosiddetto “costo” della politica, che fa intervenire privati, lobby, o Lega delle Cooperative, a finanziare palesemente o sottobanco i partiti di riferimento.
Questo fenomeno è inarrestabile e non regolabile, è da ingenui o da troppo furbi non considerarlo. Vi è solo un rimedio, che è quello di rendere la politica poco costosa, eliminando la possibilità di fare spot a pagamento in Tv o con altri mezzi, eliminando i manifesti elettorali, lasciando ai candidati i soli strumenti di propaganda porta a porta o comizi in spazi pubblici attrezzati a spese dei Comuni.

Ciò è essenziale per favorire l’emergere di nuove formazioni politiche, che altrimenti non avrebbero (e non hanno oggi) alcuna possibilità dovendo scontrarsi con apparati mastodontici pieni di soldi, che si sono spartiti la RAI e attrezzati per far sparire, come antipolitici, movimenti antagonisti della società civile.

-eliminare ogni finanziamento pubblico ai partiti e alla Chiesa
-consentire in campagna elettorale solo il porta a porta e i comizi in spazi scelti e attrezzati dai Comuni
-una nuova legge elettorale di proporzionale puro, a 2 turni. Nella prima tornata ognuno vota il suo partito, e dopo 15 giorni si vota il governo proposto dal vincitore o dalle coalizioni che devono specificare, primo ministro, ministri e programma.

Apriamo un dibattito su questa materia, e diamogli la massima importanza, perché con certe regole la democrazia è una barzelletta, e con altre una cosa seria.
Paolo De Gregorio
2.2.12

Re: Caro Travaglio...ti scrivo

Inviato da  sitchinite il 3/2/2012 13:07:20
Citazione:

padegre ha scritto:
ha fatto il miracolo di offrirci l’unico giornale italiano indipendente sia dai soldi pubblici che da quelli privati,
2.2.12


Ma manco per il cazzo, come dicono a Yale...

Il Fatto usufruisce delle agevolazioni postali per la spedizione degli abbonamenti, una agevolazione di 50% della tariffa, fersata dallo stato, e pagata con i soldi pubblici.
Ovviamente il Fatto, quando parla di 'unico giornale che non prende il finanziamento all editoria' si dimentica di citare i finanziamenti indiretti di questo tipo.



circolare 353/03

Re: Caro Travaglio...ti scrivo

Inviato da  Pyter il 3/2/2012 14:37:33
Travaglio sta ancora lavorando?

Ma se Berlusconi è già 5 mesi che è andato via....

Re: Caro Travaglio...ti scrivo

Inviato da  Sertes il 3/2/2012 15:06:57
Citazione:
sitchinite ha scritto:
Il Fatto usufruisce delle agevolazioni postali per la spedizione degli abbonamenti, una agevolazione di 50% della tariffa, fersata dallo stato, e pagata con i soldi pubblici.
Ovviamente il Fatto, quando parla di 'unico giornale che non prende il finanziamento all editoria' si dimentica di citare i finanziamenti indiretti di questo tipo.


Beh, roba da poco, però è interessante.

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Citazione:
padegre ha scritto:
Ricordando che la Chiesa ha sempre appoggiato la destra, è essenziale che in democrazia si elimini questa anomalia e la cosa sia stabilita proprio da una nuova legge elettorale.


padegre è rimasto a "destra vs sinistra" e nemmeno sa mettere l'etichetta giusta!

e la dc -> margherita -> pd?

Padegre come si fa a dibattere se ti mancano i fondamentali e sei ancora al livello del teleutente?

Re: Caro Travaglio...ti scrivo

Inviato da  EL_GUERCIO il 7/2/2012 21:33:16
Citazione:

Pyter ha scritto:
Travaglio sta ancora lavorando?

Ma se Berlusconi è già 5 mesi che è andato via....




geniale

Re: Caro Travaglio...ti scrivo

Inviato da  Giano il 10/2/2012 9:38:17
di Gianni Lannes

Egregio Travaglio,
non c’è due senza tre. Ho notato con disgusto che lei ha, per così dire, tratto libera ispirazione dal mio lavoro di scavo giornalistico su don Verzé, Vendola e l’affarone San Raffaele, pubblicando recentemente sia sul settimanale L’Espresso (13, 24 ottobre 2011) che sul Fatto Quotidiano (3 agosto 2011)senza citare la fonte documentata. Come lei ben sa, si tratta di alcune inchieste pubblicate dal giornale online ITALIA TERRA NOSTRA (agosto 2010), citate anche dalla sua collaboratrice Gisella Ruccia sul Fatto Quotidiano del 28 settembre 2010. E poi ulteriormente pubblicate da Lindro (gennaio 2011).

Carta canta: lei ha saccheggiato le mie inchieste giornalistiche, pensando forse di farla franca perché Italia Terrra Nostra ha cessato bruscamente le pubblicazioni nel novembre 2010 su pressioni della Barilla e sul cedimento di uno sprovveduto che tecnicamente ha spento una voce libera.
Rammenta il monito che il maestro Giorgio Bocca le ha rivolto poco tempo fa? “Questi qui poi sono arrivati alla vergogna, fanno libri ignobili, pur di uscire con un libro, hanno una squadra di persone che copia dai giornali e ne fanno un libro. Travaglio ogni due mesi fa un libro. Ma come fai? Sono libri fatti coi ritagli della questura, dei tribunali, libri pessimi”.
Per dirla con Pierluigi Battista, oggetto spesso dei suoi strali: “Caro Travaglio, qual è il suo segreto?”. Si tratta solo di prestiti non dichiarati? Oppure di calchi, di riscritture, di variazioni sullo stesso tema? Per lei il copia-incolla è un fatto quotidiano?
Lei appare un recidivo perché il 14 settembre di quest’anno ha pubblicato su FQ un’editoriale ripreso per intero da un dialogo scritto che Claudio Messora il giorno precedente aveva scritto su ByoBlu.com.
Se Messora ha reclinato il capo lei dovrebbe conoscere quantomeno per sentito dire il mio motto pratico (Su la testa!), non dico il mio modo di reagire all’arroganza, all’impudenza, alla sopraffazione, alla prepotenza di chi si agita nel sistema di potere imperante (con il ruolo di pedina antisistema a parole, anzi a chiacchiere morte). Non è un fatto personale, ma una forma di imbroglio che investe l’opinione pubblica.
Si tratta di onestà intellettuale: per cortesia ci risparmi le lezioni di morale da telepredicatore un tanto al chilo. Il Belpaese non ha proprio bisogno di un’altra star da avanspettacolo. Peccato che L’Espresso non abbiamo preventivamente controllato i testi del guru di moda.
D’ora in poi, lasci in pace il lavoro altrui e ci metta farina del suo sacco. Un’ultima raccomandazione, anzi un consiglio di lettura. Dia un’occhiata al mirabile saggio di Richard A. Posner, intitolato PICCOLO LIBRO DEL PLAGIO: “Per poter parlare di plagio è necessario che il copiare, oltre a essere ingannevole e quindi fuorviante per il pubblico a cui è rivolta l’opera, carpisca la fiducia del lettore”.
Tempo fa il giornalista Paolo Barnard, in un’ampia lettera aperta a lei indirizzata aveva scritto: “Caro Travaglio, io ho le prove che tu non sei libero”.
Qui al Sud non abbiamo mai avuto l’anello al naso (briganti o emigranti), ma civiltà modello: noi lavoriamo sul campo rischiando la pelle ogni giorno, non raccattiamo veline giudiziarie.
A futura memoria, non si sa mai: “ ‘cca nisciun è fess’”. Cordialità!

http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2011/11/lettera-aperta-travaglio-di-gianni.html

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