ICI c'è la possibilità di non pagarla

Inviato da  fiammifero il 10/2/2006 9:16:56
Come ben sapete sono contro la Chiesa quale istituzione che interferisce sullo stato laico ed in più percepisce laute ricompenze,una fra tutte l'ICI.
Ho trovato l'elenco delle esenzioni che vi sottopongo:
14 Ottobre 2005

Il lungo elenco delle «esclusioni» in vigore dal '92
Non pagano l'Ici tra gli altri gli immobili di proprietà di Stato, Regioni, degli enti locali, delle Camere di commercio e delle Asl. E poi ferrovie, impianti di risalita, fari e semafori, fabbricati adibiti ad usi culturali

Proprietà di Stato e Regioni
Immobili destinati esclusivamente all’uso istituzionale posseduti dallo Stato, dalle Regioni, dalle Provincie, dagli Enti Locali, dalle Comunità montane, dai Consorzi tra gli enti precedenti, dalle Aziende sanitarie locali, dalle Istituzioni sanitarie pubbliche autonome, dalle Camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura;

Ferrovie, ponti, fiere, torri dell’orologio e fortificazioni
Fabbricati classificati o classificabili nelle categorie catastali da E/1 a E/9 (E/1: stazioni per servizi di trasporto terrestri, marittimi, aerei, metropolitane, ferrovie, impianti di risalita in genere; E/2: ponti comunali e provinciali soggetti a pedaggio; E/3: Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche; E/4: Recinti chiusi per mercati, fiere, posteggio bestiame e simili; E/5: fabbricati costituenti fortificazioni e loro dipendenze; E/6: fari, semafori, torri per rendere l’uso dell’orologio; E/7 - E/8: fabbricati destinati all’esercizio pubblico del culto; E/9: altri fabbricati non compresi nelle precedenti categorie del gruppo E;

Musei, biblioteche, archivi
I fabbricati con destinazione a usi culturali esenti dall’irpef e irpeg come musei, biblioteche, archivi, ecc.;

Esercizio del culto
I fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio del culto e loro pertinenze, quelli di proprietà della Santa Sede;

Stati esteri e organizzazioni internazionali
I fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia;

Edifici inagibili o inabitabili
I fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e recuperati per attività assistenziali limitatamente al periodo in cui sono adibiti direttamente allo svolgimento delle attività predette;

Terreni agricoli in montagna o in collina
I terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina delimitate ai sensi dell’art. 15 della Legge 27 dicembre 1977, n. 984;

Attività sanitarie, didattiche e ricreative
Gli immobili utilizzati da enti non commerciali e destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive.

Tutti si riempiono la bocca del valore della famiglia,perchè si fà carico di assistenza e cura dei minori,forma i futuri cittadini e bla bla bla .
Allora mi chiedo: perchè le famiglie devono pagare l'ICI quando svolgono queste fondamentali attività,quando si esalta il valore della famiglia,quando tutti osteggiano i PACS,quando le unioni di fatto ledono,a detta dei bacchettoni e della Chiesa,i diritti della famiglia e poi soprattutto perchè la ns.Costituzione prevede come entità giurida solo la famiglia unita in matrimonio civile e/o religioso.
La mia idea sarebbe di trovare un cavillo o un escamotage per rientrare nelle esenzioni di questa tassa iniqua in considerazione che noi donne siamo,di volta in volta,infermiere,insegnanti,cuoche e domestiche,forniamo attività ricreative ai ns.figli, ai ns.mariti .
Gli elementi ci sono tutti per poter portare avanti una battaglia giuridica,serve un legale che approfondisca la faccenda e che voglia spendere un po' del suo tempo per avere poi un ritorno d'immagine ed economico.
Cosa ne pensate?

Re: ICI c'è la possibilità di non pagarla

Inviato da  pierone il 10/2/2006 18:41:32
Non mi occupo di diritto tributario ma temo di doverti deludere ugualmente.

L'esenzione alla quale Ti riferisci riguarda gli immobili utilizzati da enti non commerciali, destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali,previdenziali,sanitarie,didattiche,ricettive,culturali,ricreative,sportive.

Ammesso che Tu riesca a far accettare la (simpaticissima) idea della "casalinga" a tempo parziale o a tempo pieno come produttrice di "servizi ricreativi", ben difficilmente potrai dimostrare che la tua abitazione è utilizzata ESCLUSIVAMENTE per attività ricreative.

Il problema della iniquità dell'ICI, soprattutto per la prima abitazione, è tutto politico e non giuridico: è prevista attualmente una piccola detrazione (che può variare da comune a comune) che sarebbe giusto aumentare perlomeno per esentare del tutto le abitazioni di valore medio (è giusto, secondo me, un'abitazione di lusso venga "tassata" per il valore eccedente la mera utilità abitativa)
In soldoni: se sei propretaria di una tri-quattrovani indispensabile per le esigenze della Tua famiglia (legale o di fatto non importa, sono completamente d'accordo con te) è giusto che tu non paghi niente.
Diversamente se ti puoi permettere una villa con quindici vani e annesso parco, dovrai comunque pagare per quello che eccede le tue reali esigenze.
Nel gran casino dell'attuale campagna elettorale mi è parso di sentire da qualcuno una simile proposta o promessa.

Ciao Devo tornare al mio lavoro.

Re: ICI c'è la possibilità di non pagarla

Inviato da  fiammifero il 10/2/2006 20:10:30
Io l' ICI la pago regolarmente,non è questo il punto.
Mi piacerebbe creare un precedente per fare in modo che venga accolto il principio di incostituzionalità di questa tassa.
La n.Costituzione cita:
Art. 20. Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, nè di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.

Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.

Art. 30. È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.
La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.

Quindi è indubbio che la famiglia è una società senza fini di lucro ed adempie a più mansioni contemporaneamente ed a tempio pieno.

Le cosiddette organizzazioni non profit,gli istituti religiosi ed altro ne svolgono una sola per volta e sono pure pagati!
Questa faccenda dell'ICI come altre regalie date al Papa Re in contrasto con la Costituzione,non mi vanno proprio giù !


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