democrazia: smettiamola con i giochi di parole

Inviato da  padegre il 2/12/2014 18:21:16
- democrazia: smettiamola con i giochi di parole -
di Paolo De Gregorio, 1 dicembre 2014

Titola Massimo Fini su “il Fatto Quotidiano” a pag. 18 del 29 novembre scorso: “non è disaffezione la democrazia è finita”, a proposito delle ultime elezioni in Emilia Romagna e Calabria dove hanno votato rispettivamente il 37% e il 44% degli elettori aventi diritto.

Desidero rispondere in modo secco, senza fronzoli, senza dotte citazioni né del presente, né del passato: la democrazia nel suo significato originario (potere del popolo), non è mai esistita, figuriamoci oggi che la globalizzazione ha espropriato gli stati nazionali dal controllo sulle proprie economie, che dipendono da banche, multinazionali che oggi possono delocalizzare tranquillamente dove pagano meno la manodopera, dove pagano meno tasse, e sono decine di migliaia gli imprenditori che hanno licenziato e chiuso attività in italia per riaprire dove gli conveniva.

In Italia, come negli USA, dove già da tempo la percentuale dei votanti è sotto il 50%, i cittadini si rendono conto proprio di questo fatto fondamentale, che non è la politica che comanda, ma l’economia, che tra l’altro ha la capacità di comprare e far eleggere i propri compari (li chiamano educatamente “lobbysti”), che non sono né democratici, né repubblicani, ma sono li per lasciare le cose come sono, ossia che la politica estera la decidano il Pentagono, la CIA, e il complesso militare industriale, guerre comprese, e se da Presidente prendi decisioni diverse, la pacifica e democratica America ricorre al vecchio buon piombo.

Qui in Italia è stranamente nato l’unico progetto politico che io conosca, per ora ancora immaturo e imperfetto, di far decidere ai cittadini i nomi dei candidati in modo che possa venir eletto chi è conosciuto sul territorio per la sua onestà, per le sue iniziative politiche, per le sue capacità di organizzatore e di comunicatore.
Solo in questo caso non si hanno i nominati dalle segreterie dei partiti e si incomincia a diventare una democrazia e, per non farlo diventare una professione a vita, basta la regola della ineleggibilità dopo due legislature.

Spero che la “stanchezza” di Grillo sia in realtà una presa d’atto e di coscienza che tutte le decisioni politiche devono essere prese dagli eletti in Parlamento e che sia lui che Casaleggio hanno funzioni solo organizzative e di garanzia.
Solo il lavoro di base sul territorio, protratto nel tempo, potrà dare i frutti di una democrazia compiuta e segnare una diversità, anzi un abisso, con tutti i vecchi partiti, sempre che non ci si dimentichi che l’ultima parola spetta sempre agli iscritti che devono votare su ogni tema importante.
Paolo De Gregorio

Re: democrazia: smettiamola con i giochi di parole

Inviato da  Calvero il 2/12/2014 18:36:54
Citazione:
Desidero rispondere in modo secco, senza fronzoli, senza dotte citazioni né del presente, né del passato: la democrazia nel suo significato originario (potere del popolo), non è mai esistita,


... se Fini, che conosco, ti rispondesse senza fronzoli, ti direbbe che quello che tu hai appena detto lui lo spiegava DIECI ANNI fa. Sei arrivato tardi.

La sua è una provocazione e un'accusa a -----> quella parvenza di "democrazia" rimasta a galleggiare nello stagno italiota ...

... in questo paese degradato, in mano al giornalismo prezzolato, fatto per lo più di Kapò, lacchè, baciapile, ruffiani, troiette di regime assortite, tolleranti propagandati alla finta tolleranza senza senso e, ciliegina sulla torta, rincoglioniti cronici da TV, e smartphone ipermegasuperingoiacervelli ...

Comunque dai, Sì ...

... siamo sostanzialmente d'accordo

Re: democrazia: smettiamola con i giochi di parole

Inviato da  Det.Conan il 2/12/2014 18:45:39
A proposito di lacchè televisivi e di kapò di regime.
Dovevi vedere ieri Piazza Pulita con tanto di telefonata del grillino espulso a Renzie

In alto i cuori Calvero

Re: democrazia: smettiamola con i giochi di parole

Inviato da  Calvero il 2/12/2014 19:18:50
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AZZO se me la segnali, dev'essere stata mitica.

C'è un Link?

Re: democrazia: smettiamola con i giochi di parole

Inviato da  Sertes il 2/12/2014 20:02:16


Re: democrazia: smettiamola con i giochi di parole

Inviato da  Slobbysta il 2/12/2014 22:08:57
“non è disaffezione la democrazia è finita”


O FORSE..DA FARSA..non è mai iniziata...


Fini fine anni 80, sul Giorno...scriveva in maniera geniale...oggi a parte qualche ruttino del passato LUI è passato .. Slobbando

Re: democrazia: smettiamola con i giochi di parole

Inviato da  padegre il 11/12/2014 15:38:31
- Italia Repubblica illegale -
di Paolo De Gregorio, 11 dicembre 2014

Non credo che sia una mia personale fissazione considerare fasulla la nostra democrazia, delegittimata anche dalla Corte Costituzionale in merito alla legge elettorale, fatto che esigeva una risposta istituzionale (di Napolitano e Renzi) di immediato adeguamento alle osservazioni della Corte andando subito a nuove elezioni in regime di correttezza costituzionale.
La legge elettorale, in quanto base e sostanza della democrazia, deve correggere molte lacune che si sono manifestate negli ultimi venticinque anni in cui abbiamo assistito ad una degenerazione delinquenziale della classe politica, la sua vicinanza alle mafie, lo strapotere del denaro e dei media, che hanno portato un monopolista delle TV al potere politico, in spregio ad una legge dello Stato (361 del 1957 tuttora vigente), che dichiara ineleggibili i titolari di concessioni pubbliche.

Sono consapevole di toccare materia costituzionale, che comunque non va vista come un tabù, ma una nuova legge elettorale deve essere profondamente innovativa ed evitare per prima cosa il peso del denaro e dell’uso dei media vietando tassativamente l’uso dei manifesti, vietando la pubblicità su giornali e tv, vietando il finanziamento pubblico ai partiti, consentendo solo i comizi in spazi messi gratuitamente a disposizione dai comuni e la propaganda porta a porta.
Nessun candidato partirebbe favorito e non vi è alcun limite alla espressione delle proprie idee, semplicemente viene abolito il potere del denaro, per quei 45 giorni di “par condicio” in cui oggi c’è chi parte a cavallo e chi a piedi.
Per avere una nuova classe politica è necessario essere incensurati, risiedere nel proprio collegio da almeno una legislatura, bisogna abolire l’immunità parlamentare (la legge è uguale per tutti), e, per evitare quelle oscene compravendite di parlamentari, non si può passare da un partito ad un altro nella stessa legislatura, per il principio che il voto espresso dai cittadini pesa di più delle scelte individuali del singolo parlamentare, e l’elettore deve restare sovrano. Questo esige una correzione costituzionale.
Altra regola di salute pubblica dovrebbe essere quella che ci si può presentare solo in un collegio. Devono essere vietate le coalizioni, che generano solo spartizioni, litigi e ingovernabilità, e il premio di maggioranza deve essere dato al singolo partito che riceve più voti, garantendogli l’immediata responsabilità di governo.
Non c’è futuro per il nostro paese senza una rivoluzionaria legge elettorale che generi una classe politica diversa, che dopo due legislature è ineleggibile, senza pregiudicati né voltagabbana, con uno stipendio massimo di diecimila euro, senza voci aggiuntive che si prestano a imbrogli e ruberie.

Proprio in una nuova legge elettorale andrebbe incluso il Referendum propositivo senza quorum, che stimola la partecipazione dei cittadini alle decisioni più importanti, come è giusto che i cittadini tolgano il potere alle segreterie di partito, con primarie di autocandidatura sul modello 5stelle, cosa che viene vigliaccamente definita “antipolitica” da chi mette in lista ladri, mafiosi, capibastone.
La gente si riavvicinerà alla politica solo quando si renderà conto di decidere veramente, con una legge elettorale comprensibile, come è quella a doppio turno utilizzata per eleggere i sindaci, mentre il fasullo “rottamatore” Renzi è infognato in un nulla di fatto per aver scelto come referente istituzionale un pregiudicato legatissimo alla vecchia politica fatta di accordi segreti sottobanco per lasciare le cose come sono.
Se il Movimento 5stelle sarà capace di puntare con chiarezza su una nuova legge elettorale, per cercare il voto di quelli che oggi non vanno a votare (più del 50%), e sul reddito di cittadinanza o meglio reddito di sopravvivenza per tutti i disoccupati, cercando anche di compattarsi al proprio interno dando il potere di elaborare la linea politica ai deputati e senatori eletti, sempre con il voto finale degli iscritti, può forse avvenire il miracolo di poter affrontare il futuro senza incubi, senza uomini della provvidenza, in una ordinaria e mai vissuta democrazia.
Se poi volessimo esagerare ed onorare il concetto di democrazia, sarebbe giusto che ogni partito avesse come candidati rappresentanti delle categorie produttive del paese, in proporzione numerica al peso di ogni categoria. Per capirci se i contadini sono due milioni e non hanno nemmeno un rappresentante in Parlamento mentre gli avvocati come categoria sono circa 200.000 ma hanno più del 50% dei seggi parlamentari, il problema c’è ed è grave.
Paolo De Gregorio

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