I Sardi non sono etnicamente e linguisticamente italiani!

Inviato da  vulcan il 28/9/2005 1:51:32
Pur avendo qualche somiglianza fisica con gli abitanti del mezzogiorno ne hanno ancor più con le razze abitatrici della Spagna.
Il lungo isolamento ha creato un tipologia di razza che non ha niente a che fare con il tipo Italiano nordico, tenace e disciplinato, che ha in sè elementi gallici e germanici, né con quello del sud , di umore gioviale ed espansivo, ad incrocio di sangue ellenico ed arabo.
Preservati miracolosamente dalle invasioni barbariche , salvo il dominio vandalico che fu semplice possesso di capitale, i Sardi hanno forgiato la loro società dalla loro antica terra di origine. La Spagna, che dal 400 al 700 per ben 4 secoli ha fornito i quadri di organizzazione della Sardegna proiettandola nella storia attuale.

La lingua Sarda è una ulteriore evoluzione del latino alla stessa maniera di altre lingue romanze.Essa si discosta dall’Italiano e dallo Spagnolo, possedendo una specifica sintassi, una propria fonesi, un proprio vocabolario forgiato faticosamente in cinque secoli di completa separazione dal mondo.

I primi documenti Sardi posseduti dopo l’alto medioevo sono scritti in Sardo come lingua di una nazione.
Lo stesso Dante il quale volle includere tra i dialetti italiani anche quello Sardo , si “sbrigò” sulle particolari difficoltà che gli si presentarono, definendolo.. “scimmettatura del latino” , al contrario, giusta prova dell’abisso linguistico invalicabile tra le due sponde del tirreno.

Gli stessi ibridismi linguistici italo veneti, italo romani italo napoletani e cosi via, cosi comuni in bocca ai “continentali” non sono linguisticamente possibili per i Sardi , i quali al contrario sono “costretti” a parlare italiano integralmente , portando con se il più delle volte la sintassi della loro lingua madre.

Andato sei?

... Il Segno irriducibile della forma mentale d’origine.

Non certo la razza,non la lingua , non certo gli istituti giuridici, e neppure la storia è comune a quella dell’Italia fino al 1848, e neppure gli interessi economici che sorgono primariamente da condizioni naturali dell’ambiente. Poichè le relazioni intercorse tra i giudicati di Sardegna e le repubbliche di Genova e Pisa sono più o meno paragonabili a quelle tra il sultanato del Zanzibar ed altre potenze europee. Non mescolanza di fattori ideali o commistione armoniosa di culture bensi relazioni politico commerciali prepotenti di potenze marinare sfruttatrici a spese di uno staterello “barbarico” ricco di materie prime”!

I boschi sono scomparsi per la feroce fame dei carbonai e legnaioli toscani, buioi , pecore, cavalli, e mandrie intere presero la via del mare e genovesi, romani, napoletani accorsero di gran fretta per fare affari.

E nel 1847 venne l’Italia (regno Sardo Piemontese-nota: l’isola di la Maddalena fu sede della regia marina sardo Piemontese) nelle sembianze di un Piemonte trasfigurato nel compito dell’unificazione della penisola Italica. E mentre non vi fu mai vera irritazione nei confronti degli spagnoli, al contrario, assai odiati erano i piemontesi . Essi in momenti di furore furono perseguitati in tutta l’isola,spesso ficcati in bastimenti e rispediti in patria (Perfidos piemontesos =perfidi piemontesi)

Venne dunque l’Italia , quando i cagliaritani traditori in una notte di delirio consegnarono le antiche costituzioni dell’isola, l’autonomia e la libertà di queste genti nella mani di un re “sconosciuto” di origine semigallica ed in un istante essi trasformarono in una provincia italica lontana ,quello che era stato fino a quel momento lo stato Sardo .

Per quale ragione noi Sardi non dovremmo dare dignità alla nostra lingua e alla nostra terra nella stessa maniera degli spagnoli e degli italiani?

Vorrei dunque poter sottrarre la Sardegna allo sfruttamento coloniale, antico e “moderno” allontanando da essa vecchi e nuovi invasori.
Per ottenere ciò vorrei poter gettare alle ortiche lo stato burocratico e accentratore annullando tutte le sue ingerenze e la tracotanza. del suo operato.

Vorrei poter esasperare “l’ostilità” dei sardi contro lo stato accentratore Italiano e contro i partiti nazionali che tutt’ora lo alimentano.

I Sardi dovrebbero cessare di aver fede nell’attuale organizzazione di questo stato e ricercare nella loro coscienza con la pazienza e la tenacia di cui sono capaci, la fiducia in se stessi, e nelle loro esclusive risorse.

“I regimi sorgono e muoiono, ma i popoli non possono morire.”


Un grazie speciale alla redazione per l’opportunità di questo forum.

vulcan



Re: I Sardi non sono etnicamente e linguisticamente italiani!

Inviato da  Dirk il 1/10/2005 19:28:41
Sei per caso amico di Gavino Sale? complimenti, sembra proprio un suo discorso...mamma mia, ma come si possono dire certe cose...? Mah...

Re: I Sardi non sono etnicamente e linguisticamente italiani!

Inviato da  illupodeicieli il 2/10/2005 13:01:01
posso essere d'accordo con la tematica ambientale ma vorrei evitare l'isolamento culturale: è auspicabile un confronto continuo con le altre realtà con cui veniamo a contatto, ma non vorrei tornare certo all'epoca dei nuraghi. di certo non voglio che vengano distrutti ma neanche che ci sia (ed è a capo della regione) qualcuno che mi dice ciò che devo o non devo fare o ,peggio ancora, da dove dovrei "guadagnare la pagnotta" ( che poi na sa neanche lui da dove perchè io azioni o aziende da vendere in bora non ne ho!lui ha 20.000euro e passa al mese + gli extra e può dare consigli, io e altri siamo ogni mattina a procurarci il vitto!).
è facile disquisire di lingua o etnia, ed è giusto che il sardo, visto che lo sono anch'io, non perda le proprie radici e non sia relegato in una riserva , ma i problemi sono anche di altra natura: il problema principale è l'invidia.
ricordiamoci che anche negli aneddoti il pastore invidioso non vuole che prosperi il proprio gregge ma che muoiano le pecore del vicino;ciò vale anche ,come sai, per le altre attività, piccole o grandi che siano, della nostra regione.
idee per lo sviluppo vengono rubate ,ed è vero, da chi ha denaro o agganci politici o entrambe le cose:tu che sei del nord sai bene che girano voci che il nostro mister di sanluri voglia proprio danneggiare il nord dell'isola a vantaggio del sud (e te lo dice uno che vive a sud!). e lo dico perchè sono contrario a campanilismi del tubo! lo sviluppo deve essere organico.
quanto al discorso tuo vero e proprio ti dico che mi sento "un essere umano" che è nato in questa terra ed è contento di esserci nato e di viverci: mi dispiace che le opportunità di crescita culturale alcuni dei nostri corregionali le circoscrivano quasi solo al folkore e all'archeologia (nascondendo pure i reperti e appropriandosi di quelli di immagine!) ignorando che un popolo può anche andare avanti e non vivere di ricordi e solo nel e del passato.
mi scuso per non aver affrontato o citato il discorso sulle servitù militari ma sono già andato abbastanza,credo, fuori tema.
con il massimo rispetto delle opinioni altrui auguro buon proseguimento.

Re: I Sardi non sono etnicamente e linguisticamente italiani!

Inviato da  vulcan il 2/10/2005 15:31:03
Dirk
Sei per caso amico di Gavino Sale? complimenti, sembra proprio un suo discorso...mamma mia, ma come si possono dire certe cose...? Mah... 


Il forum è un intelligent design...

più contenuti e meno enunciati

grazie

Vulcan



Re: I Sardi non sono etnicamente e linguisticamente italiani!

Inviato da  vulcan il 2/10/2005 15:34:21
illupodeicieli
mi scuso per non aver affrontato o citato il discorso sulle servitù militari


Nel forgiare questo argomento provocatorio sul forum dedicato alla Sardegna .. ho volutamente alzato i toni ed i contenuti tesando come un elastico talune verità storiche e culturali in genere.

L’intenzione era quella di provocare un discorso in positivo o in negativo e stanare eventuali Sardi presenti in lugocomune. Mi chiedevo infatti , anche ,perché il lupodeicieli un sardo, non fosse almeno intervenuto sull’articolo dedicato alla militarizzazione del nord Sardegna.

L’evidenza di queste assenze ed il "test" da me impostato pone in rilievo la mia convinzione sulla stessa scarsa coesione e/o contrapposizione tra Sardi , cosi che le divisioni tra loro.. presentano più forte valenza rispetto al senso di appartenenza comune.


Sono dunque consapevole del fatto (si tranquillizzi Dirk) che un popolo come quello Sardo comunque diverso secondo la mia opinione , rispetto al resto dell’italianità abbia ormai pragmaticamente rinunciato al concetto di appartenenza come elemento conduttore di un discorso indipendentista …. condotto al contrario con voce forte dai Corsi in questi giorni di disordini …mentre urlavano “libertà” e non libertè en francais, cogliendo l’occasione della privatizzazione delle linee navali come un chiaro pretesto, per gridare alto il loro senso di appartenenza, diverso da quello francese e molto stretto a quello dei Sardi.

C’è il fatto che le opportunità di un popolo per divenire nazione… si presentino nella storia poche volte..o mai, e i Sardi non sono stati capaci al momento opportuno di cogliere questa opportunità insapientemente bruciata.

Ci troviamo perciò in questo momento in un processo di italianizzazione delle nuove generazioni verosimilmente irreversibile.. poiché il “Sardismo “ non è stato capace di veicolare su queste la convinzione di una diversa appartenenza ”.

Tuttavia, una cosa è riconoscere la validità di questi concetti, ben altra cosa è che i Sardi prostituiscano se stessi e la loro terra in modo indefinito rinunciando per sempre alla dignità delle loro origini e della loro cultura originaria.

vulcan


Re: I Sardi non sono etnicamente e linguisticamente italiani!

Inviato da  illupodeicieli il 2/10/2005 17:48:38
cercherò di essere telegrafico ma concreto: non c'è da parte mia nessuna contrapposizione nè campanilismo perchè sto a sud. l'orticello lo vedo come esempio per un'altra questione, la questione del lavoro ad esempio.
non avendo la fortuna di poter andare tutti i giorni a scaldare una sedia quale direttore di qualche ente e percepire ,che so, 120.000 euro e passa all'anno, devo invece uscire quasi tutti i giorni per andare a lavorare ( e non sono l'unico): il mio lavoro è quello di agente di commercio (della serie se non produci non mangi : a noi il fisso non lo danno e le provvigioni le pagano ad aprile-luglio- ottobre-gennaio). se avessi ,anch'io ,come altri (non lo dico per te Vulcan) che stanno in consiglio regionale o provinciale ad esempio, e che prendono un sacco di quattrini ogni mese, forse potrei teorizzare e avere il tempo di dedicarmi a questioni più nobili di quelle di cercare di sfamare la famiglia e far studiare i figli.
per esempio,ma non lo cito per far sapere i fatti miei (fatti di cui non mi vergogno ma di cui non vado neanche orgoglioso),mio figlio, 22 anni, diplomato con il massimo dei voti, alcune esperienze lavorative in settori dove ti pagano poco e male e ti fanno lavorare molto (leggi: bar ), domande presentate a destra e a manca ma senza riscontro, domande per concorsi: ebbene emigra , va via da quì, dalla terra dove è nato. lo so che non è e non sarà l'unico, ma è a lui e a quelli come lui che,almeno in teoria , dovrebero stare a cuore certe questioni. non posso andare in piazza a manifestare contro le basi se devo raccimolare i soldi per pagare le bollette, la benzina e tutto il resto che,come credo anche altri, prima o poi devi pagare. capisci non è che non me ne freghi un cavolo, ma come dicevano i nonni sacco vuoto non sta in piedi. con quali argomenti potrei o dovrei convincere lui o altri come lui a rimanere? conosco un nutrito numero di persone, e di sicuro anche tu Vulcan, che quì da noi tornano in vacanza o per le feste natalizie o pasquali, ma per il resto non ne vogliono sapere. ma ci sono anche quelli che cercano altre opportunità nel lavoro e quì non possono trovarle.
parlo dei giovani ma quì dalle mie parti ci sono famiglie che sono andate via, chi in veneto, chi in lombardia e chi in germania: col passaparola hanno trovato un lavoro che quì non hanno trovato. non voglio strappare lacrime , ognuno di noi ha i propri sentimenti al riguardo e li esprime come li sente. aggiungo solo un'altra considerazione: alla base di tutto c'è il lavoro che deve essere dignitoso e ben retribuito. se la tua terra, la nostra terra, non può soddisfare queste esigenze cosa devi fare? vuoi restare quì o preferisci avere un'altra possibilità però fuori?
ecco un motivo per cui molti giovani ,con dispiacere del nostro governatore , si arruolano ( ma lui ha le tasche e la pancia piene come pure il buon silvio). è facile predicare bene e razzolare male. se uno non ha a cuore certe problemantiche, secondo me, è anche per questi motivi, cioè la mancanza di prospettive.

Re: I Sardi non sono etnicamente e linguisticamente italiani!

Inviato da  vulcan il 2/10/2005 20:19:15
ciao lupodeicieli...
il tuo discorso, le motivazioni e le emozioni che vi sono dentro sono assolutamente condivisibili in quanto essi forniscono gli elementi per capire in quale modo i Sardi siano costretti ad allontanarsi dalla propria terra e sentirsi "frustrati" di fronte alla realtà dei fatti.

La mia critica non era certo rivolta a te o alla gente che .. giustamente il pane se lo deve "zappare "..

La mia è una autocritica da Sardo rivolta sopratutto alle classi dirigenti politiche Sarde incapaci in questo cinquantennio di sentire il "sardismo" e su questo di costruire per la Sardegna e per i giovani un progetto concreto di ampio respiro finalizzato dignitosamente ad impedire ai molti giovani di allontanarsi spesso per sempre..

L'unica cosa di cui sono stati capaci è quella di riempirsi la pancia in bella armonia con il potere centrale e farci spudoratamente prostituire svendendo molto più comodamente la Sardegna ai conquistatori di turno.


ciao
vulcan




Re: I Sardi non sono etnicamente e linguisticamente italiani!

Inviato da  elpueblo il 6/10/2005 20:59:45
Se non sbaglio il Corso è addirittura più vicino all'italiano di quanto non lo sia il Sardo e una variante corsa è parlata nel nord della Sardegna.

Re: I Sardi non sono etnicamente e linguisticamente italiani!

Inviato da  vulcan il 10/10/2005 22:37:01
Nel nord Sardegna.. ma solo nell'arcipelago di La Maddalena si parla una variante Corsa .. di provenienza da Aiaccio .. essa è molto più vicina al francese che all'italiano .. molto differente dal Sardo puro

LINGUA SARDA

LASSA KI SA TEMPORADA KRESKAT
LASCIA CHE LA NEVICATA CRESCA

Lassa ki sa temporada krescka’
lascia che la nevicata cresca

kkuzikande sa terra iberrile
coprendo la terra invernale

e kki s’istentu e ssu nibe astragàu
e che il riposo e la neve ghiacciata

ti kumbertat a istare a kkara a ffoku
ti costringano a stare innanzi al fuoco

e as bbies fomente apperinde
e vedrai come svelando

sos iskusòryos sekreto dessu koro
i nascondigli segreti del cuore

sos pizzinnos s’inkèndene iskuratande
i ragazzi si accendono ascoltando

su kontu ‘essa magia dessu tokkeddu
il racconto della magia del battere

dessu vuste supra s’àrida petra .
il bastone sull’arida pietra.

Tantu su bentu vruskiànde kuntentu
Allora il vento fischiando gaio

a yyokottos ki’ ssu vummu, t’at a isorbes
in gioco col fumo, ti scioglierà

sos pilor, mama tankada i’ ssos affettos
i capelli, madre chiusa nell’affetto

inghiriàda e travallu de trèmidos e ppenas.
circondata di lavoro di tremiti e pene.

E fforzis sa kara ‘essos pizzinnos
E, forse il volto dei bambini

ki pesas kin amore prenu ‘e annèos
che allevi con amore pieno di cura

t’at a pparres su vrore ki kando
ti sembrerà il fiore che quando

pizzinna assas primà lluker dess’amore
ragazza alle prime luci dell’amore
t’ar disizàu sa notte ‘e santu yubanne
desiderasti la notte di San Giovanni

dae su zòvanu ki bbellu tra ttottus ti parìata.
dal giovane che bello tra tutti ti pareva.


variante corsa -Arcipelago di La Maddalena

U 'entu longu si sprafunda supra a l'isuli da punenti. I scoddhi so sbuzzati a filu di pioda cume facci d'indiani cancarati, sempri aspittendi l'urtima prighiera, primma chi si scatinessi l'urtima battaglia. U 'entu longu s'infizza, rutulendi cum'una tamburlana, supra i scoddhi pinzuti, supra i tegghj, indrintìi perchj, s'inviloppa, s'invurtuligghja e a l'urtimu scioppa un de tavvoni cumi u biddhiccu du dialu, chi si crepa in corpu -

( Il vento lungo aggredisce le isole da ponente.Gli scogli vengono scolpiti seguendo il filo del granito,come se fossero facce immobili di indiani,in attesa dell'ultima preghiera,prima dell'ultimo assalto.Il vento lungo si insinua, ruzzolando come una botte sugli scogli appuntiti,sulle lastre di granito,dentro le fenditure,si imbozzola, poi si aggomitola ancora e alla fine esplode negli anfratti, come l'ombellico del diavolo, che salta in aria con tutte le sue viscere)



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