Re: Dove inizia la democrazia?

Inviato da  vincenzo il 8/1/2006 21:21:58
AT SWE

Ciao emanuela, grazie per le puntualizzazioni, cerco di continuare la discussione con alcune domande. Saltano purtroppo le mie limitate capacità di sintesi, forse sarebbe più facile discuterne a 4okki!

L'organizzazione di questa società non l'ho decisa io, mi è stata imposta assieme a tantissime altre cose. Quale strumento ho per muovermi e prendere decisioni, quelle che più influiscono sull'andamento della mia vita? Nessuna. Posso solo sottostare alle regole, che non ho deciso io. Delegando e votando alimento questo circolo vizioso. Continuo a dare agli altri la possibilità di decidere sulla mia vita, nel momento in cui delego qualcuno questo ha piana libertà d'azione ed in ogni momento può commettere un errore che influsice sulla mia vita. Che poi abbia dei limiti di azione anche lui (ma rientrano all'interno delle regole che io non ho deciso) o che le prossime elezioni non lo voto (intanto ha disastrato la mia vita) o che lui non può deidere niente affatto (perché le decisioni vengono prese altrove) sembra una buona ragione per non continuare nella votazione, che sarebbe, come afferma soleluna, masochistica. Non votando non rieso a capire in che modo possa io influenzare sugli altri. Per questo ti dicevo che forse la mia influenza - non votando - sarebbe quella di far cadere nella cacca gli altri, perché a seguito di un astenzione di massa potrebbe succedere qualcosa di brutto. Ma anche su questo non ne sono convinto. Di più Se nessuno andasse a votare, voi avete obiettato dicendo che si costituirebbe un governo di unità nazionale, quindi siete consci che queste persone non si pongono scrupoli e problemi di coscienza. Non se li pongono se non vengono legittimati (per tanti motivi e confermato da alcune vostre considerazioni) figuriamoci quando hanno il "consenso popolare". Con tale consenso possono agire senza limiti..../Mentre scrivo mi sale un atroce dubbio illuminante, che avrei dovuto già scrivere\

In fin dei conti ci stiamo preoccupando inutilmente. Le decisioni non vengono prese dai delegati, in fin dei conti loro sono mossi da altri. Questo è forse il punto della questione, votarli non serve a nulla, tanto loro nulla possono. Ed ora che mi viene in mente l'h sentito spesso affermare da loro stessi...ehm. Vediamo un pò. Votare una persona di buona coscienza serve a nulla, tornerà bastonata a casa perché avra incontrato tanti di quegli impedimenti burocratici che avrà impeigato 5 anni di mandato solo a capirci qualcosa. Votare invece gli infiltrati che sono nel reale apparato decisionale è paradossale (tra questi spiccano i nomi che ti ho fatto più altri sui quali tu giustamente sembri essere d'accordo)

Aggiungerei. Un ulteriore problema si pone quando qualcuno non si sente rappresentato, cosa fa? A prescindere dalla sua azione sarà un soggetto non rappresentato, per quello che possa contare esserlo. Infatti come può una persona rappresentare, diciamo, 10mila persone? Ci sono talmente tante contraddizioni che basterebbero a far capire quanto è inutile proseguire su questa linea. Dicevo, in questa società non organizzata, tu giustamente metti tra le virgole capovolte "organizzata", che ruolo ha chi non si sente rappresentato? Questa, da notare, è un ulteriore aggravante, o se vuoi non cambia nulla. Votanti e non devo sottostare a regole che non hanno deciso, nel caso del non-votante, e deciso di delegare nel caso del votante, ma pare opportuno ritenere che non tutte le mosse del rappresentante possano stare bene ai 10mila votanti.... E' o non è un aporia?

Per le regole di comuna convivenza non abbiamo bisogno di capi, rappresentanti e generali, faccio questa piccola annotazione a scanso di ulteriori osservazioni. Infatti non credo a chi dice che siamo bestie con il bisogno del pastore.

Altro discussione è come sarebbe un'organizzazione diversa, magari sarebbe meglio aprire un altro forum*

Hai letto archeologia del presente di Sebastiano Vassalli?:
"Io sono un fanatico dell'Aspirina - le dissi - . Quei dischetti bianchi, dentro alle loro scatole bianche e verdi, sono una delle poche certezze che ci ha dato questo secolo. L'utopia socialista è crollata, la fede nel progresso è crollata, ma l'Aspirina, per la mia generazione, è un punto di riferimento incrollabile, e non mi deluderà mai. Se non credo nell'Aspirina, in cosa posso credere?"

Poi volevo riportare questo tratto dall'ultima intervist a pasolini che ho letto solo stanotte, qualche sonnambulo mi ha mandato il link:

"Hai mai visto quelle marionette che fanno tanto ridere i bambini perché hanno il corpo voltato da una parte e la testa dall’altra? Mi pare che Totò riuscisse in un trucco dl genere. Ecco io vedo così le truppe di intellettuali, sociologi, esperti, giornalisti dalla intenzioni più nobili. Le cose succedono qui e la testa guarda di là. Non dico che non c’è più il fascismo. Dico: smettete di parlarmi del mare mentre siamo in montagna"

Non è che siamo in montagna e stiamo parlando di mare?

ciao

*Se volete apreire un altro forum su come avete in mente un altro tipo di organizzazione, magari lo chiamiamo "i reietti dell'altro pianeta", che ne dici soleluna?

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