Re: Dove inizia la democrazia?

Inviato da  Nero il 9/1/2006 12:25:04
Considerazioni sul voto e sulla democrazia.

Il nostro sistema, ordinamento giuridico, non è assolutamente una democrazia!
Inizio con questa affermazione (perentoria) per tentare di sgombrare il campo da pericolosi equivoci concettuali, prima che politici.

La democrazia, nata in Grecia, è la partecipazione DIRETTA del popolo alla gestione del potere.
Ciò avveniva permettendo al popolo di votare, in assemblea, sulle varie decisioni dello Stato.
Come ha ricordato qualcuno, è simile a ciò che avviene in una assemblea condominiale, senza però delle maggioranze qualificate prestabilite, che sono a volte richieste per determinate scelte condominiali.

La nostra democrazia è definita INDIRETTA perché il popolo non partecipa alle decisioni dello Stato in maniera diretta, ma solo indirettamente, per delega a persone deputate allo scopo. Questa è la teoria, la pratica, come è facile desumere, è tutta un'altra cosa.

I delegati che dovrebbero esercitare questa forma di democrazia sui generis, non sono espressione del popolo, neppure a livello teorico. Essi vengono indicati dai partiti politici senza neppure fingere d'interpellare l'elettorato di riferimento. Inoltre, sono inviati in collegi elettorali dove non hanno alcun rapporto con il territorio.
Non solo, ma con l'attuale sistema, l'elettore si trova spesso un solo nome da scegliere per lista .
Sfido chiunque a chiamare DEMOCRAZIA questo sistema!
Anche a livello comunale, la regola è la cooptazione dei delegati.

Chiarito il problema terminologico, penso non sia errato chiamare il nostro sistema non tanto democrazia, quanto partitocrazia. Una volta giunti a questa considerazione, se mi seguite, si pone un altro problema, forse più inquietante, che si è ben manifestato in questi ultimi anni.
Senza dubbio siamo di fronte ad una partitocrazia, ma stupisce la circostanza che i partiti, ormai onnipotenti, non perseguono direttamente le finalità che, più o meno confusamente, propongono nei loro statuti.
A qualunque osservatore non può sfuggire che i partiti, con alleanze trasversali, se non decisamente occulte, realizzano una politica che rimanda ad interessi di altri gruppi, molto più ristretti e meno visibili e che, soprattutto, di popolare non hanno nulla.

Questo è l'odierno sistema. Il termine "democrazia" è pura propaganda, come risalta, ad es., guardando all'uso internazionale di questo termine fatto dall'amministrazione statunitense.

Se partiamo da questa considerazione, possiamo più agevolmente discutere del sistema e della validità o meno della nostra "partecipazione".
Preferisco fermarmi qui, per ora, per non allungare ulteriormente l'intervento.
Vi tornerò con un prossimo post.

Valete



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