Re: Risposte alle pagine lunari

Inviato da  Redazione il 20/4/2008 23:52:16
Ho riletto ora il mio ultimo post: per gli "spettatori paganti" che non fossero particolarmente esperti, gli "stop" sono le unità di misura universali che si usano nel business per definire la luminosità di un soggetto / la relativa esposizione da adottare, e sono unità matematiche fisse.

Ad ogni "scatto" del diaframma (1.4 - 2 - 2,8 - 4 - 5.6 - 8 - 11 - 16 - 22 - 32 - 45 - 64 - ecc.) corrisponde, o equivale, un raddoppio nell'unità di tempo di esposizione: 1/2 sec. - 1/4 sec. - 1/8 sec. - 1/15 sec. - 1/30 sec. - 1/60 sec. - 1/125 sec. - 1/250 sec. - 1/500 sec..

Quindi, esporre a 1/125 f:16 è esattamente come esporre a 1/500 f:8 (per quel che riguarda la luce, ovviamente. Cambiano profondità di campo e incisione nel movimento).

A sua volta, anche ogni raddoppio della sensibilità della pellicola corrisponde a 1 stop esatto, per cui esporre per 1/125 f:16 a 64 ASA è come esporre per 1/60 f:16 a 32 ASA, oppure 1/30 f:32 a 125 ASA.

Sono tutte unità intercambiabili, e ti permettono di fare rapidamente i conti, quando scatti, senza stare a misurare la luce. Oppure in laboratorio, quando devi decidere di quanto spingere lo svliuppo di ogni rullo,per arrivare all'esposizione ideale. Un occhio allenato arriva a distinguere tranquillamente la differenza di 1/4 di stop (nelle dia a colori, che sono l'industry standard).

Fra l'altro, sarei curioso di sapere, con l'aiuto di un esperto di matematica, perchè le unità dei diaframmi sono il doppio una dell'altra, ma intervallate di due: 8 è il doppio di 4, che è il doppio di 2, mentre 11 è il doppio di 5.6, che è il doppio di 2.8.

A, B, 2A, 2B, 4A, 4B, .... boh?

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