Re: 6 missioni sulla luna?

Inviato da  FMC il 4/2/2006 4:00:48
Ciao ELFLACO.
La fotocamera Hasselblad 500EL non era, contrariamente a quanto si possa pensare, un fotocamera blindata a dismisura. Il progetto era anzi molto semplice e le uniche attenzioni che sono state studiate attentamente dai progettisti riguardavano espressamente tre cose:
- Ottima dispersione termica (il chè significa mantenere al suo interno una temperatura praticamente stabile)
- Totale isolamento del rullino dall'esterno così da avitare l'accumularsi di energia statica a causa delle radiazioni solari.
- Pellicola di speciale emulsione fatta ovviamente per lo scopo (così come ci sono pellicole "speciali" per la macchine a raggiX).
Uno dei dubbi più frequenti riguarda le radiazioni solari e il calore.
Il calore, come ho già spiegato, è un'elemento che nel vuoto non trova un alleato, bensì un terribile rivale. Qualunque superficie metallica si trovi a tot gradi al sole diretto, si ritrova automaticamente all'esatto opposto dalla parte in ombra, e questi due valori termici sono inversamente proporzionali. L'unico modo che ha il calore per trasmettersi in un SOLIDO (il guscio della fotocamera) è SOLO attraverso il metallo stesso, ossia per CONDUZIONE. Se al posto del vuoto ci fosse anche l'aria allora il calore riuscirebbe a propagarasi anche per CONVEZIONE.
Attenzione quando si parla di "calore". Anche il freddo è CALORE, ossia si propaga esattamente nello stesso modo. Dipende TUTTO dalla temperatura iniziale in cui si trovano i due elementi: l'oggetto e la fonte di calore (o freddo).
Se ho un guscio metallico a 0° e lo scaldo a 100°, la conduzione farà sì che tutto il guscio si innalzi di temperatura fino ad arrivare a 100°. Questo processo è determinato da diversi fattori. Il TIPO di materiale con cui è fatto il guscio, la sua conducibilità elettrica, e il suo spessore. L'ultimo parametro è molto importante: lo spessore! MENO è spesso il guscio, MENO il calore risiederà in esso.
Facciamo questo piccolo esempio. Se prendi in mano un foglio di metallo lungo 20cm, largo 2cm, e spesso 1cm, e lo scaldi a 100° non riuscirai a toccarlo per almeno 2 minuti. Continuerà a scottare anche dopo che hai spento la fiamma e ci vorrà molto tempo prima che quel calore si disperda. Se invece prendi in mano un foglio di metallo lungo 20cm, largo2cm, e spesso solo 1mm, e lo scaldi, vedrai che dopo pochi secondi lo potrai toccare perchè avrà disperso più velocemente il calore.
L'azienda Hasselbad, che vanta un'esperienza di 40 anni nel settore delle migliori fotocamere di sempre, conosce bene queste problematiche e quindi ha ben pensato di realizzare la fotocamera 500EL con un guscio di metallo estremamente conduttivo (credo sia argento) e dallo spessore basso. Questo basso spessore del guscio è proprio quello che ha reso quella fotocamera così dispersiva al calore diretto. Se avesse fatto un guscio più spesso non avrebbe tratto vantaggi, bensì svantaggi.
Ma torniamo al discorso del calore e parliamo della "faccia nascosta" della fotocamera, quella non illuminata dal sole. Qualunque parte NON illuminata da sole rimane a una temperatura bassissima (-100°). Il vuoto crea uno scherzo a cui noi non siamo abituati assolutamente sulla Terra e che faciamo fatica a comprendere. Perchè? Supponiamo (quì sulla terra) di avere in mano un guscio metallico di cui una faccia è molto calda. Se GIRIAMO di scatto il guscio dalla parte opposta notiamo che non si raffredda immediatamente. Rimane ancora caldo. Sulla Luna ciò non avviene! La parte della fotocamera direttamente illuminata è a +100°, quella dietro in ombra a -100°. Se giriamo di scatto la fotocamera dalla parte opposta avviene un repentino e istantaneo scambio termico. Non essendoci ARIA a rallentare lo scambio termico si passa ISTANTANEAMENTE da +100° a - 100°, e la parte opposta fa altrettanto, passa da -100° a +100°. L'unico e SOLO elemento capace di "frenare" questo repentino scambio termico è l'effetto conduzione attraverso il METALLO STESSO in proporzione al suo spessore. Se lo spessore è molto grosso (chessò 1cm) riuscirà a mantenere un po' di più il calore (e il freddo) nel momento stesso in cui giro la fotocamera. Ma se l'involucro è sottile basta che la fotocamera si sposti un po' e la dispersione del colore è immediata. Sò che è difficile da comprendere e appare strano, ma nel VUOTO e nel freddo dello spazio succede questo.
Ma non solo. Abbiamo detto che il calore e il freddo sono uguali e contrari (+100° / -100°). Attraverso la "conduzione" del guscio metallico le due energie cercano di compensarsi l'un l'altra. Il calore cerca più che può di riscaldare tutto il guscio a +100°. Il freddo cerca più che può di raffreddare il guscio a -100°. Nessuna delle due energie riesce ad avere il sopravvento sull'altra perchè le due temperature sono uguali e contrarie, e si annullano. In che punto? Ovviamente al CENTRO del guscio. E'lì che la temperatura rimane costante e non c'è verso nè di farla salire, nè di farla scendere. E proprio al CENTRO della fotocamera risiede il prezioso rullino, protetto come non mai da questi sbalzi termici. Protetto NON dalla tecnologia, bada bene, ma dalla FISICA più elementare che governa gli scambi di calore uguali e opposti applicati allo stesso elemento solido (il guscio metallico) in una situazione di vuoto assoluto.

Passiamo ora al secondo problema: le radiazioni solari. Si tratta di radiazioni elettromagnetiche che, come tutte le radiazioni elettromagnetiche, possono INTERFERIRE con determinate apparecchiature. Ma ci siamo mai domandati con quali apparecchiature interferiscono maggiormente? Te lo dico io. Con quelle ELETTRONICHE! Se c'è una branca della tecnologia che deve stare molto attenta ai disturbi elettromagnetici, questa è l'elettronica, soprattutto i semiconduttori (microprocessori, transistor, etc) che possono essere messi KO da un'impulso elettromagnetico.
MAI la meccanica!!
La meccanica se ne infischia proprio delle radiazioni elettromagnetiche. Non gli fanno nulla e non gli potranno mai fare nulla. La Hasselblad lo sà bene, e quindi ha aggirato l'ostacolo nella maniera più semplice al mondo: progettando una fotocamera MECCANICA. A parte il motore elettrico e (forse) qualche altro ridicolo circuito elettrico per nulla critico, non c'è l'ombra di un microprocessore o altra componentistica SENSIBILE agli impulsi elettromagnetici dentro alla 500EL. Si tratta insomma di una fotocamera manuale in vecchio stile, con otturatori meccanici, contascatti meccanici, zoom manuali, messa a fuoco manuale, scatto meccanico, etc. Tutto meccanico. Le uniche unità elettriche sono il motore e le batterie. Ma niente CCD, niente unità digitali, niente CPU. Un simile progetto è tanto ingegnoso quantomai scontato. Per eliminare l'energia statica accumulata usava le sue proprietà metalliche che si comportavano come una gabbia di Faraday. Insomma niente di "miracoloso", nella maniera più assoluta, bensì un'oggetto fatto nella maniera più logica e più intelligente possibile.

Trovi qualche informazione in più sulla Hasselblad a questi siti:
http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/a11/a11-hass.html
http://www.hasselblad.com/company/HBSpaceItem.asp?secId=584

Ciao


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