Re: problema fondamentale del lunacomplottismo

Inviato da  ivan il 12/8/2013 22:18:49



"Non mi ho spiegato bene"

Vedo di rispiegarmi.

Allora , in uno dei filmati ad un certo punto si vede un tipo farsi la barba all'interno dell'astronave con acqua, sapone e rasoio "manuale.

Ora dice giustamente pike "The first electric razor was patented in 1928 by ...".

Aggiungo che sui treni da sempre c'è la presa per il rasoio elettrico.

Quindi la frase "Comunque sia pare che all'epoca i rasoi elettrici " aveva un ovvio significato ironico visto che in tutto quell'ambaradam tecnologico non c'era posto per un comune rasoio elettrico (nulla di strano , oggi, stante l'elettronica ultra miniaturizzata, non c' è posto per una normale fotocamera da ipermercato di provincia) .

Ma pare che neanche l'ironia non trova piu' terreno fertile .

"... non credero' piu' a niente che tu scriva senza un ..."

E qui il buon pike ha introdotto un argomento interessante.

Vedo si spiegarlo: si scrive (o si dice) una data cosa. Ora questa cosa magari e' vera o magari non lo e'.

Il punto e' : chi legge (o ascolta) lo recepira' per vero o per falso?

In prima istanza la risposta ovvia e' : se la cosa e' vera sara' recepita per vera,se e' falsa sarà recepita per falsa.

Apparentemente e' semplice: vero/ falso, ben/male, e cosi' via.

Ora il problema e' come accertare un dato contenuto di verità: l'evoluzione ci ha dato i 6 sensi (5+ "il buonsenso") con cui testare il creato e decidere cosa e' vero e cosa e' falso, cosa e' ben e cosa e' male.

Il problema nasce quando ci troviamo di fronte a circostanze nuove, di cui magari sappiamo poco.

Qui a complicare le cose intervengono altri fattori; tra i tanti scatta il meccanismo, creato dall'evoluzione a scopo difensivo per affrontare circostanze non facili, ben noto della mente che pensa come le fa comodo pensare, anche a costo di negare la realtà delle circostanze.

Questo meccanismo che in passato serviva a proteggere la mente da circostanze terribili oggi spesso ci si rivolta contro perche' ci acceca con il bagliore delle nostre convinzioni partigiane che nascono nel profondo del subconscio.

Prendiamo ad esempio la storia li' delle foto spaziali senza stelle.
Quale e' la verità?
La verità e' semplice. le condizioni di luce nello spazio sono completamente diverse da quelle che da sempre i nostri sensi percepiscono qui sulla superficie del pianeta: l'atmosfera con le sue particelle di ogni forma, misura e colore causa lo scattering e noi siamo "calibrati" a vedere le cose, sia dal reale, sia su pellicola , sempre e comunque in presenza dello scattering.

Ora nel vuoto siderale lo scattering in pratica e' nullo (cosa volete che riflettano verso ogni angolo poche particelle per metro cubo).

L'ovvia conseguenza e' che i nostri sensi non hanno esperienza con questa circostanza e quini non abbiamo idea di come si "vedano" le cose - dal reale e su pellicola - in assenza di scattering.

Quindi il nostro inconscio in questa storie stelle si / stelle no non avendo termini di paragoni concreti e tangibili accetterà la "verità" che a lui fa piu' comodo.

Lo stesso vale per le infinite storie che sentiamo.

Il punto ora e' semplice: ma deve sempre comandare l'inconscio o c'è spazio per l'emancipazione della schiava dell'inconscio, la ragione ?

Tranquilli, se notate certi discorsi, se notate i meccanismi della pubblicità, se notate la struttura di film, fumetti, divulgazione e quant'altro, noterete che si fa sempre leva sull'inconscio e quasi mai sulla ragione.

Quando notate un discorso pieno di termini emotivi, bè e' ovvio quali corde vogliono andare a toccare e non sono certo quelle della ragione ma quelle che serrano i lucchetti che la rendono schiava dell'id.

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