Re: finalmente un modulo di atterraggio che non sia fatto di cartapesta!

Inviato da  Red_Knight il 25/9/2014 0:11:18
Citazione:
Poi il ragionamento è ancora più semplice, se ricostruisci una foto, sui dati di quella foto, otterrai di nuovo quella foto ... grazie al cazzo!


Penso che ti sfugga il concetto di rendering. Si tratta di uno scenario ottenuto tramite la simulazione delle leggi della Fisica. Data una luce di intensità x e posizione y, si calcolano i coefficienti di illuminazione di tutti i punti dello spazio ottenendo punti illuminati e punti in ombra, si applica l'albedo punto per punto, si segue la "linea retta" del raggio di luce riflesso e si calcolano i coefficienti di illuminazione dei punti colpiti, e così via fino a un certo numero di iterazioni tale da assicurare il realismo desiderato (naturalmente è molto più complesso di così, ma in soldoni il concetto è quello).
Chiaramente seguendo questo modello che ricalca il comportamento reale della luce non riuscirai mai a ottenere, che so, una ceppa gigante nel cielo, così come nella realtà la normale luce non genererebbe mai un tale curioso effetto ottico. Dovresti disegnartela apposta con una funzione diversa. Stessa cosa per un ritocco con Photoshop. Anzi, in realtà ricostruzioni del genere sono utili proprio per stabilire se una foto è genuina o meno (anche se nella maggior parte dei casi sono preferibili metodi computazionalmente più economici basati su proprietà matematiche della disposizione bidimensionale dei pixel che sono efficacissimi senza dover scomodare calcoli 3D). Ed è così che va interpretato come esperimento.

Citazione:
La mappa non è il territorio


Chiaramente si può obiettare che una simulazione per quanto ben studiata non è in grado di riprodurre accuratamente la realtà. Niente di più vero: già a occhio si vede subito che quello della nVidia, che pure è superbo, è una ricostruzione in computer graphics e non una foto reale. Il punto però è un altro: anche in una mappa la montagna rappresentata non ha le stesse fattezze di quella vera, ma l'importante è che sia radicalmente diversa dalla pianura e dal mare così da poter essere riconoscibile come tale. Qui le zone di luce e le zone di ombra corrispondono in posizione e quantità più o meno al pixel. L'astronauta è grigio chiaro, il mylar riflette con un effetto simile (le singole pieghe son diverse perché diverse nel modello 3D di partenza, ma per il resto è uguale), le ombre sono sfumate allo stesso modo, hanno la stessa direzione e posizione e non sono nere, i colori sono gli stessi, direi insomma in una sola parola che la corrispondenza fra le due immagini è inequivocabile.

Molto semplicemente a meno che il rendering non sia stato ritoccato a posteriori o in esso sia stato inserito un premappaggio apposito (ma a sto punto non avrebbe senso nemmeno parlare di rendering e non ci sarebbe stato motivo né di creare né tanto meno di pubblicizzare tale esperimento), cosa che verificheremo quanto prima, non ci son cazzi. La simulazione smentisce le argomentazoni fotografiche al di là di ogni ragionevole dubbio.

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