Re: Analisi foto lunari 2

Inviato da  Tuttle il 8/10/2009 19:14:07
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L'esperimento di Attivissimo, seppur spannometrico e senza troppe pretese di precisione scientifica, non è affatto peregrino.


Se lo dici tu. :)

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Esso era, dopotutto, inteso a dimostrare una sola cosa: che in presenza di una singola fonte di luce e di un ambiente circostante completamente buio, un oggetto in ombra può essere sufficientemente rischiarato anche dalla riflessione di un semplice piano scuro, che in quel caso era il pannello su cui poggiava il modellino, e nel caso reale è la superficie lunare.


Peccato che nessuna di queste descrizioni corrisponda al vero. Il modello non era immerso in un ambiente circostante completamente buio. Ci sono altre fonti di luce ed il soggetto è contornato da altri oggetti. Per quanto riguarda il test dell'esposizione in ombra non ha nessuna valenza per i motivi esposti in precedenza. Saprai benissimo anche tu che se tengo un otturatore ad 1/5 di secondo con esposizioni multiple posso esporre anche al buio completo ottenendo informazioni sul CCD. Cosa si vorrebbe dimostrare con questo genere di estremizzazioni, che esiste la materia anche al buio?

Qui si parla di rapporti di esposizione nelle aree di priorità. Anche un fungo vede che attivissimo a dovuto bruciare al limite del CCD le aree pienamente illuminate per poter aprire sul soldatino bianco. Bel test, complimenti.

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Volendo dimostrare un assunto così semplice (senza pretendere di misurare delle percentuali di riflessione), non era certo necessario posizionare la fonte di luce a distanza infinita, né costruire un modello in scala 1:1 del LEM e con materiali reali. Era sufficiente un ambiente il più scuro possibile e un pannello di un colore abbastanza credibile come superficie lunare.


Mai detto e mai pensato. La distanza della luce, così come la sua potenza, il suo fuoco e la sua posizione, vanno calcolate in base all'area da inquadrare ed alla dimensione dei soggetti. Penso che tu riesca a comprendere la differenza nell'illuminare un soldatino di 2cm con una quarza da 500 watt posta a due metri di distanza o anche un proiettore a scarica da 5000 posto a 10 metri. In definitiva spero tu ti renda conto dei principi minimi che regolano i rapporti di luce/ombra/occlusione in una immagine.

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Certo, un consiglio ad Attivissimo, qualora volesse ritentare la prova, mi sentirei di darlo: posizioni la fotocamera digitale a grande distanza, e fotografi il modellino utilizzando lo zoom (pazienza se la foto viene sgranata, non è quello che importa). In questo modo non correrà il rischio che la luce riflessa provenga proprio dal corpo stesso, magari di colore chiaro, della fotocamera digitale.


E sarebbe un pessimo consiglio, indice che non hai idea di cosa parli. Usando lo zoom da grande distanza toglieresti parecchi stop di luminosità all'obbiettivo constringendo ad ulteriori aperture o forzature sul segnale.

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