Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.

Inviato da  Drive il 1/7/2006 14:22:05
Citazione:
Ma l'inglese lo capisco bene, e io ho avuto la netta impressione che Alan Bean non si ricordasse assolutamente di aver attraversato le fasce di Van Allen… perchè evidentemente non lo ha fatto.

Questa è la più divertente battuta del secolo!
Ehi redazione, ma cosa credi? Credi forse che ad un certo punto dello spazio c'è un bel cartello con scritto "attenzione, quì cominciano le fasce di van allen"?
E che cosa vorresti SENTIRE quando le passi? Un'onda d'urto sonica come il muro del suono? Un tremore alla struttura del mezzo? Un pugno in faccia?

Ma lo sai o no che quando vieggi nello spazio ti sembra di essere completamente fermo?
Nessun movimento captabile. Nessuna impressione di velocità. Nessun rumore. Niente di niente. Quando passi le fasce di van allen non ti accorgi neppure di averle passate. Perchè, tu forse SENTI qualcosa quando vai in ospedale a fare le radiografie e le radiazioni ti attraversano il corpo? Che cosa ti RICORDI di una radiografia? Forse qualche prurito e qualunque altra sensazione fisica?
Ma figurati!
Non senti niente di niente, e se nessuno ti stà dicendo che in quel momento sei bombardato da radiazioni, manco te ne accorgi.
Ti ricordo inoltre che non esistono DOSI LETALI di radiazioni. La letalità dipende esclusivamente dal TEMPO DI ESPOSIZIONE. Se ti esponi a una dose alta di radiazione per pochissimo tempo (proprio come si fa in ospedale) non ti succede niente di niente. Il tuo corpo le sopporta sempre problemi. Alla velocità della Apollo, il tempo in cui gli astronauti si sono ritrovati nella parte "critica" delle fasce è stata di meno di 3 minuti. La scermatura ha abbassato notevolmente la quantità di radiazioni che entravano nel modulo, e questa radiazione se la sono beccata per meno di tre minuti. Nulla che ti possa far crepare.
Inoltre, come ho già detto in un'altro post, se c'è una cosa che teme le radiazioni ancor più del corpo umano, sono i circuiti elettronici a SEMICONDUTTORI. Quelli SALTANO all'istante quando le radiazioni sono forti. Eppure, chissà come, mandiamo in giro per il cosmo decine di sonde piene zeppe di elettronica digitale CRITICA, e queste sonde non solo passano le fasce di van allen come niente, ma poi funzionano per anni senza problemi. E non ti credere che abbiano una schermatura di PIOMBO pesante tonnellate, perchè non è vero. Simili sonde così pesanti non potrebbero mai essere lanciate con piccoli lanciatori come l'Ariane (il quale non riesce neppure a lanciare un modulo Apollo, pensa!).
Lo spazio non è una bomba atomica! C'è il vento solare, ci sono le radiazioni, ma lo spazio è enorme e le distanze smisurate. L'unica vera radiazione a noi pericolosa è quella del SOLE e basta. Le stelle lontane migliaia di anni luce ci fanno una pippa. La questione cambia quando i viaggi spaziali diventeranno più lunghi (es. marte). In quel caso si parla di MESI di viaggio (non 10 giorni!) in un'ambiente che, nonostante le schermature, farà assorbire una dose lieve MA COSTANTE PER MESI di radiazioni all'equipaggio. Per quando la dose sarà piccola, non è salutare, e diventa pericolosa se l'esposizione è prolungata. Dieci giorni si sopportano (pur con i rischi, e gli astronauti lo sanno bene), ma mesi di viaggio no. Sono troppi e i rischi diventano seri. Questo è attualmente il più grosso ostacolo che stiamo cercando di risolvere. La tecnologia per andare su marte ce l'abbiamo già un pezzo. Dopottutto non è che perchè Marte è più lontano serve chissà quali cose. Basta la spinta iniziale per lasciare la terra, e poi si viaggia autonomamente senza motori, proprio come sulla luna. Ma il viaggio è lungo, e per farlo non si può rinchiudere degli astronauti per MESI dentro un piccolo ambiente fatto per resistere pochi giorni, come quello dell'Apollo. Serve una navicella più grossa, con molto spazio, simile ad una vera e propria casa abitabile per mesi dotata di tutti i confort. Insomma una vera e propria navicella spaziale in grande stile fatta per viaggi lunghi. Ma il problema non è questo. Il problema è l'esposizione a un piccola dose di radiazioni per mesi. E' quì che siamo alle corde. Ed è quì che stanno cercando di rimediare. Trovato il rimedio, è fatta.

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