Re: Filmati Speciale TG1

Inviato da  Henry62 il 25/3/2006 9:46:57
Ciao brain,
non ti deve stupire il fenomeno, in generale, per cui ad un foro di ingresso di un certo diametro corrisponda poi, all'interno del bersaglio, un volume colpito di grandi proporzioni.
Questo fenomeno, ben noto in balistica terminale, prende origine sia dalla generazione di proiettili secondari (cioé parte del bersaglio che a sua volta diventa proiettile), che dal progressivo diminuire della velocità e deformazione del penetratore. In pratica, a velocità elevate si può dire che prevale la penetrazione netta, al diminuire della velocità iniziano moti di ribaltamento e fenomeni di sfondamento che procurano un danno maggiore.
In un tramite organico, cioé in un corpo, questo fenomeno é presente invece anche per il comportamento del bersaglio stesso, che si deforma elasticamente fino a rottura, generando cavità di volume molto elevato. Non bisogna dimenticare inoltre gli effetti idrodinamici legati alle sovrapressioni - non é il caso del Pentagono come edificio, ma lo é per le vittime dell'attentato - in cui il corpo umano, essendo in massima parte composto da acqua, si comporta di conseguenza.
Un piccolo esempio, ma che Vi chiarisce le idee: nel caso di un proiettile che colpisca il cranio, molto spesso il foro di ingresso rilevabile con precisione sulle ossa é anche inferiore al diametro del proiettile che colpisce, perché anche le ossa del cranio sono comunque elastiche, mentre all'interno dell'encefalo si creano devastazioni del tessuto cerebrale per effetto dei fenomeni di cui sopra.
Ricordiamo, per esempio, il tragico caso dell'omicidio di Marta Russo, in cui il proiettile é riuscito a penetrare il cranio con una velocità appena sufficiente (da qui, oltre che alla presenza di una fibra di lana vetro, l'ipotesi di proiettile di rimbalzo o di uso di un silenziatore, ma non é qui il caso di entrare in queste considerazioni tecniche), si é rotto in frammenti ed é stato trattenuto all'interno della teca cranica, provocando un ampio sfacelo cerebrale.

Per fare un altro esempio, che so essere argomento caro a Massimo, di come sia variabile la dinamica dell'impatto, pensate al caso JFK ed alla ferita al cranio: in quel caso o il colpo é arrivato con basso angolo di incidenza o, meglio, il proiettile era destabilizzato o iperstabilizzato (l'effetto terminale sarebbe lo stesso) e non ha colpito di punta ma con la superficie laterale del mantello, provocando il distacco di un'ampia zona della calotta cranica, più che la sua perforazione.

Per quanto riguarda la parete del terzo anello, francamente non mi sento di dare un giudizio più dettagliato di quello dato, in assenza di dati oggettivi.

Mi sembra invece che la tua osservazione meriti un'altro approfondimento: comunque, riassumendo, lo sconquasso generato all'interno dell'edificio ritengo sia riconducibile ad un fascio di traiettorie afferenti a più punti di ingresso (una certa area della facciata, non un punto in particolare) e a direzioni principali che passano per i rispettivi fori di ingresso, ulteriormente complicato da una esplosione di carattere volumetrico (carburante) e successivo incendio: in parole povere, tutto quanto abbiamo avuto modo di vedere finora, mi sembra confermi l'ipotesi di un oggetto arrivato dall'esterno che, nel proseguire il suo moto, abbia creato la devastazione; ciò ci permette, al momento, di poter dire che non ci siano evidenze di esplosioni interne (esplosivo) come causa primaria della distruzione.

Ciao

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