Re: modelizzazione in corso...

Inviato da  Tuttle il 9/10/2006 13:38:09
Ciao Edo. La teoria sulla temperatura colore, seppur non proprio esattamente esposta, è comunque verosimile, ma quello che bisogna considerare ancor prima della temperatura colore è il fattore elettronico di carico dei sensori CCD. Il problema della temperatura colore si risolve facilmente attraverso qualsiasi buon software di Color Correction a profondità 10bit. E facile agire su singoli canali e far ruotare la Hue dei gradi necessari a riportare l'intero footage al punto di bianco corretto. Come ho già detto più volte però l'errore di sottovalutare i limiti dei sensori CCD viene sistematicamente commesso da molte delle persone che tentano di verificare la purezza o la qualità di un fotogramma video. Tralasciando che qualsiasi tantativo di valutazione andrebbe posto sugli originali e non sui duplicati, ne tantomeno su delle immagini Jpeg grabbate dal video, ogni analisi va posta tenendo conto del carico elettrico che si propaga sui sensori. Fra i tre canali RGB il canale R, ovvero il rosso, è quello che maggiormente ipersatura gli elementi dei sensori CCD. Il punto bianco che si sprigiona all'interno di esplosioni o fonti di calore ad elevatissime temperature porta il livello del segnale ben oltre il valore di 1Volt picco che unito all'ipersaturazione del CCD dovuta al rosso della fiamma/esplosione ne compromette la riproduzione cromatica e dimensionale. Nel dettaglio se ipersaturo un elemento del CCD con un valore molto alto di elettricità (luce=valore elettrico) questo scaricherà molta della sua energia sugli elementi circostanti creando così zone e alonature non riprodotte correttemente. Si generano tramite questo processo i famosi aloni rossi e le aranciature delle zone "chiuse". Tentare quindi di analizzare lo spettro di temperature/colore all'interno di un sistema di riproduzione ottico/elettronico è da considerarsi molto difficile. Ben diverso invece è il ragionamento posto su eventuali foto o riprese ad emulsione chimica. Reflex o 35mm per capirci. In quel caso con pellicole a sensibilità adatta accoppiati a filtri ottici di taglio, si possono "fissare" ottime riproduzioni della zona ad alta temperatura per poi analizzare lo spettro in relazione all'immagine ottenuta. Il video, malgrado il progresso ottenuto sui nuovi CCD, rimane una tecnologia che subisce in pieno le leggi e i limiti dell'elettronica standard. Purtoppo spesso subiamo li fascino dell'analisi fai da te, ma non è così facile come appare. Spero di averti aiutato a capire meglio.

Ciao.

Pier Paolo.

PS: una buona tecnica di ripresa per questi eventi sarebbe quella di utilizzare tempi di otturazione molto brevi in modo da impedire alla luce di permanere per troppo tempo sui sensori. In questo modo mantenendo il rapporto fra esposizione/diaframma e otturazione ad un livello ottimale si possono "catturare" buone riproduzioni degli eventi ad alte temperature (come ad esempio lo stesso test sandia). Esistono poi dei filtri appositi detti ND che si pongono proprio a risoluzione di questo tipo di problema. Molto conosciuto è infatti il sistema di taglio ND posto su molte ottiche di fascia medio/alta che ha come funzione quella di "tagliare" la luce solare attarverso accoppiamenti di rapporto Diaframma/Otturazione, prima che questa raggiunga il sensore. Infatti spesso ci ritroviamo a riproduzioni del cielo vicine al bianco, indice di ipersaturazione del sensore e difficoltà a gestire il rapporto fra zona ipersatura e zona in ombra.

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