Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo

Inviato da  Floh il 6/6/2010 15:01:31
@ red_knight

Nient'affatto. Ho solo usato l'esempio della bontà, ma lo stesso discorso si applica volendo considerare "etica" anche la supremazia della razza ariana o altre minchiate. Ho detto solo che a seconda del contesto e a parità di fine, ripeto, una cosa aberrante può diventare doverosa e viceversa. Ho usato l'esempio dell'essere buoni in una società schiavista, ma era solo un esempio.

Capisco, ma allora avresti dovuto usare il termine Morale, inquanto di etica non può esisterne più di una (sempre ammesso che ne esista una).

che i bianchi non sono superiori ai neri sul piano umano non è universalmente condiviso (purtroppo), ma è universalmente condivisibile. È la verità oggettiva, c'è poco da fare o discutere.

Anzi per quanto riguarda le prestazioni fisiche a mio parere i neri sono adirittura superiori.
Sul piano umano anch'io non credo ci siano differenze, ma non per questo dico di esserne CERTO.
Ogni tanto alcuni genetisti affermano il contrario, e non essendo io un esperto di genoma non posso controbattere con certezza.
Comunque non è detto che differente sia negativo.

No, è chiaro che se io perseguo l'eguaglianza e tu la supremazia dei calciatori sui falegnami avremo nozioni diverse di etica. Ma c'è qualcuno fra di noi che è un coglione, non è che sono entrambi punti di vista altrettanto rispettabili.

Non rispettabili reciprocamente, ma universalmente si

Un'etica che si propone come universalmente valida è per definizione dogmatica. Nel momento esatto che la motivi stai includendo delle variabili, e l'universalità scompare. Quello che sto sostenendo io è che non esista un'etica universalmente valida, ed era anche quello che stavi sostenendo tu, per motivi molto diversi. Hai cambiato idea (io no)?

No, per ora no, ho fatto un'obiezione sbagliata, pardon.

massimo benessere materiale si ottiene in linea di massima con la cooperazione, il rispetto e la reciprocità

Generale, ma non individuale, e non potrebbe soddisfare le aspirazioni di chi ha una morale differente (individuale ed egoista)

Chi non si accontenta avendo già il massimo è per definizione un cretino

Certo, ma si tratta del massimo ottenibile da tutti nel rispetto di tutti, non dal singolo nel rispetto di se stesso e basta.

Gli uomini rischiano tutti i giorni, chi va a fare il soldato rischia di morire tutti i giorni ad esempio, ma le aspirazioni lo portano comunque a rischiare...

Qui non colgo il nesso.


Il nesso è che: rischiare per ottenere un qualcosa in più di quello che si ha già senza dover rischiare è parte integrante dell'essenza umana.
Si chiama avidità.

Infatti non dovremmo provocare sofferenze agli altri animali e se lo facciamo siamo in torto.

E invece da un punto di vista NATURALE (l'unico che si può definire, per certi, versi universalei) è un DOVERE obbligatorio per la vita.
Quindi dire che "non dovremmo" è anti-vitale.

Se il mio ideale è la supremazia del più forte ho torto a prescindere, perché questo potrebbe ritorcersi contro di me il giorno che diventassi io un debole.

Lo stato nazionalista impone la sua forza cercando di rendere in futuro impossibile per i suoi concorrenti di esercitare il suo stesso ruolo.
E' rischioso, ma la morale è questa.

Un uovo oggi o una gallina domani?



L'istinto, le emozioni e le aspirazioni non c'entrano nulla, quando ci lasciamo guidare da esse per giudicare cosa è giusto e cosa è sbagliato ci stiamo cullando da soli nella follia, indulgiamo nell'autoassoluzione.

perchè mai? se ti lasci giudare dall'empatia non stai sempre seguendo le emozioni? vedi che non regge il discorso?

Il mio lettore CD si apre se premo il pulsantino, se è per questo.

Si tratta di semplici fenomeni fisici.

Ci vuole una certa complessità per avere senzienza, una cozza non ce l'ha solo perché ha un paio di muscoli innervati, e una pianta non ce l'ha solo perché le sue radici raccolgono delle informazioni.

Se non intendi dire che anche l'uomo non è altro che un fenomeno fisico chimico (nessun libero arbitrio dunque, nessuno spirirtualismo), allora non puoi dire neanche uqello che hai appena detto senza contraddirti o scadere nell'irrazionalità
Oltretutto gli studi più recenti puntano tutti verso la tesi che anche le piante provano sensazioni.

Ad ogni modo si, siamo OT (ma neanche poi tanto, per capire come comportarsi col prossimo è necessario anche sapere chi è il prossimo).

Ogni essere umano nasce interessato semplicemente a "stare bene"

1 a 0 per te, palla al centro

L'egoismo è una tendenza alla sovrasoddisfazione della propria avidità completamente inutile, compulsiva, ingiustificabile sul piano razionale (in quanto autocontraddittoria) che si verifica nell'individuo per cause non naturali.

E quali sarebbero queste cause non naturali? se parli di cause innaturali parli di cause divine, c'è poco da discutere.
Comunque come fai a stabilire quando una cosa è superflua?
Io direi che inizia il superfluo quando hai da mangiare tutto ciò che ti serve per rimanere in salute (perciò il cibo che si vende normalemente nei super oggigiorno non sarebbe accettabile) e un tetto sopra la testa.
Di questo passo però si escludono moltissime cose desiderabili, e non si parla più di vita ma di semplice sopravvivenza...


In pratica poi il potente è quasi sempre piuttosto infelice.

Mah...

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