Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo

Inviato da  Floh il 10/6/2010 15:09:23
@ Redknight

Scusa se ci ho messo un pò a risposndere ma ho avuto piuttosto da fare ieri.

"Buonista ed egalitaria" è riduttivo, comunque diciamo di sì. "Razionalista" è l'aggettivo più importante: i buoni sentimenti possono essere devastanti, se non vengono razionalizzati.

Ok razionale, ma le qualità che la contraddistinguerebbero da un'altra Etica ideale sono buonismo ed egalitarismo, preciò non credo sia più importante il termine razionale, perchè è il meno distintivo.

Inoltre, in un clima di razionalità ed onestà, solo un pazzo sarebbe disonesto

Un pazzo è una persona che vede cose che non ci sono ecc. ...

il primo a darsi al crimine verrebbe scoperto il giorno seguente e punito severamente, per cui non gli converrebbe

Anche nella nostra società chi viene scoperto è punito, eppure la gente delinque tutti i giorni.

L'accettazione della legge del più forte - in cui viviamo tutt'ora, con qualche miglioramento rispetto al passato - È un caso di schizofrenia collettiva. E non è "naturale": è primitiva, che è diverso.

Come fai a dire che non è naturale quando è la legge che sta alla base della sopravvivenza?

Dato che tacci tanto le cose di essere ideologizzate (spesso giustamente), su questa cosa a mio parere hai una posizione ideologica.

Amore e odio sono sentimenti, non istinti

Sono istintivi perchè non sono ragionati.

è possibile liberarsi di qualsiasi istinto volendo

Sopravvaluti l'uomo.

Non è possibile oggi. Lo sarà, o potrebbe esserlo, un domani. Il "come" comunque in questo momento non mi interessa... è un discorso decisamente complesso e prevalentemente tecnico.

Sarà, ma io non credo che sia possibile, comunque questo è un passaggio da non snobbare così, è fondamentale nella visione di una morale rispettorsa di tutti gli esseri viventi, inquanto TUTTI SPETTANTI LA STESSA DIGNITA'.

Ti sbagli! Nel corso dell'esistenza ci si sensibilizza (o desensibilizza). Empatici non si nasce, si diventa. Sono i condizionamenti, positivi o negativi, a influenzare continuamente la nostra sensibilità. Inoltre l'odio si instilla, il rispetto si insegna, l'amore si crea col tempo, etc...

Condivisibile in parte ma a mio avviso esiste anche una qualcosa di tutto ciò che non dipende da cause esperienziali (e non c'è bisongo di parlare di sprirtualismo, non fraintendermi)

Solo alcuni primati tra cui l'uomo hanno la capacità cranica per provare empatia.

E come fai a esserne così certo?

Un consiglio guarda il fim Istinct - istinto primordiale

Ma onestamente non colgo il nesso: parlavo di condizionamenti sociali agenti sugli esseri umani.

Quando hai detto:
una persona non civilizzata non proverà empatia che per i propri cari, ho fatto l'esempio degli animali perchè non civilizzati di certo.

Non sempre: mai sentito parlare di sacrificarsi per gli altri?

Ne ho sentito molto parlare da pretucoli (e Papi) che parlavano giusto per dare aria alla bocca.
E poi, comunque, che centra? stai parlando di NEMICI, mi dovrei sacrificare a uno che vuole la mia pellaccia?
"porgi l'altra guancia" è una delle cose più stupide che ci sono scrite sulla Bibbia...

chi mette in testa ai "malvagi" di comportarsi in maniera "malvagia"? Perché lo fanno?

Innazitutto non confondiamo un comporatamento:
1) malvagio, dunque atto a fare del male agli altri anche quando ciò non ci sarebbe nessun tornaconto per se stessi
2) egoista che fa del male agli altri SOLO in funzione di un profitto.
C'è molta differenza tra i due tipi di comportamenti.

Credo che un comportamento malvagio necessiti di un predisposizione innata e che debba essere alimentato da sofferenze (questo in genere, con le dovute eccezioni).

un comportamento egoista ha invece molto meno bisogno di predisposizione inquanto tutti sono predisposti ad esso (possono invece esserci delle particolari predisposizioni nell'altro senso, l'altruismo), può essere alimentato da particolari esigenze materiali (carenza di cibo ecc.) oppure dalla minaccia di essere "fregati" dal prossimo in una comunità in cui la cosa avviene spesso.
Tengo però a precisare che l'ultima cosa di cui ho parlato, e che te ritieni la causa principale di tale comportamento, per me non lo è invece, la causa basilare è a mio avviso dovuta "all'avvertire delle sensazioni fisiche prorpie di un individuo".

Con la tecnologia odierna soprattutto, ma in generale in qualsiasi civiltà appena tecnologizzata (per esempio i grecoromani) è teoricamente possibile produrre qualsiasi cosa in qualsiasi quantità.

Almeno quest'affermazione spiegala, perchè esattamente come questa: la produzione (compresa quella di cibo) si potrebbe riprogrammare in modo da non dover arrecare danno a nessun individuo senziente. è una cosa irrealizzabile secondo me.

Pensa, per fare un esempio a dir poco fantascientifico ma efficace, se tutti senza eccezioni lavorassero gratis (tralascia per un attimo il fatto che nessuno lavorerebbe mai gratis, e immagina che accada davvero). Non ci sarebbe penuria di nulla, perché qualsiasi cosa verrebbe creata in continuazione, e qualsiasi servizio erogato costantemente.

Si ma, non solo gratis, ma bensì un sacco di ore, 14 - 15 ore al giorno Domenica compresa...

Ps: poi ti lamenti se ti viene dato del comunista stai parlando di una società collettivista in piena regola.

PPS: Tutto ciò, ad ogni modo, richiederebbe per forza l'esistenza di uno Stato...

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