Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo

Inviato da  Floh il 14/6/2010 11:38:22
@ Red_knight

Un idiota, un disadattato, uno scemo, un folle, un paranoico... scegli il termine che vuoi, ci siamo capiti no?

Avido, semplicemente avido, senza dover screditare per forza le sua capacità logiche con altri termini che non gli si addicono.

in un ipotetico mondo di soli onesti sarebbe alquanto facile neutralizzare i pochi diversi che si danno al crimine.

Questo è vero , ma ragionando in termini realistici, l'unico modo per non permettere illegalità è CONTROLLARE, controlli a manetta, zero fiducia.

Nella savana probabilmente... tu hai bisogno di rubare le prede ai tuoi consimili con la violenza, o lo combi al mercato il cibo? Ti capita mai di dover sottomettere il più debole? Eppure vivi benissimo lo stesso.

Red, ma quello che vado a comprare al mercato o è già stato sottratto alle bocche affamate di altre persone per venderlo a me, oppure è il frutto della morte di altri animali!

Non è che se non gli taglio io la gola alla capra allora non sono colpevole, la gola gli è stata tagliata SOLO perchè io l'avrei mangiata.
Che fai? occhio non vede, cuore non duole?

Perciò ribadisco di nuovo: La legge del più forte è la legge che sta alla base della sopravvivenza, tanto qui a Milano quanto nella giungla della Nuova Guinea.

E' un dato di fatto, non lo puoi negare Red

Sto cercando pian piano di dimostrare il mio punto di vista. A torto o a ragione alle mie conclusioni ci sono arrivato con un bel po' di ragionamento... ma trovare difficoltà nello spiegarsi purtroppo è inevitabile, nel parlare di cose così serie.

Nessun problema

Se ci riesco io e ci riesci tu e ci riesce un altro bel po' di gente, non vedo perché non dovrebbe riuscirci chiunque, salvo patologie. Specialmente in un clima idoneo.

Io non sono certo libero dagli istinti, non so te, e chi è tutta l'altra gente che lo sarebbe?
(Comunque su questo "dilemma" non so se riusciremo ad arrivare a un punto comune.)
(Comunque, a riguardo, un film che certamente ti piacerà: "Equilibrium", ecco che vuol dire liberarsi degli istinti)

È una faccenda tecnica. Non è possibile evitare di nuocere agli altri esseri senzienti per questioni puramente logistiche, ma con un grado di consapevolezza collettiva sufficientemente alto l'industria alimentare potrebbe essere ripensata col consenso di tutti. Chi ci vieterebbe in uno scenario molto utopico di piantare semi su astronavi o coltivare carne artificiale nei laboratori? È chiaro che in questo caso l'aggettivo utopico è a dir poco riduttivo, ma siamo limitati unicamente da noi stessi. A noi il dovere di passare la nostra vita, qui e adesso, cercando di ostacolare il meno possibile un simile sviluppo affinché almeno i nostri propropropropropropropropropropropronipoti possano goderne.

Senza arrivare a parlare in termini così avveniristici, l'ideale sarebbe poter uccidere gli animali in maniera totalmente indolore e senza fargli provare terrore, dopo avergli concesso almeno 3/4 della sloro aspettativa di vita in pascoli aperti.

Credo sarebbe già un passo avanti notevole.

Riguardo la faccenda della stessa dignità ho una domanda: chi ti ha dato questa convinzione? Non sono contrario in linea di massima, vorrei sapere come sei arrivato a questa conclusione.

La senzientezza (si dice?) degli animiali, l'amore che provano, le loro paure, la gioia di un cane che si rotola nell'erba.
Non vedo perchè dovremmo avere un qualsiasi diritto in più solo perchè siamo capaci di fare 6 x 3...
Spiegami come mai non saresti concorde scusa?

Ti farò un discorso molto più lungo su questo punto, che è la chiave di volta del mio ragionamento.

Ok

Già visto. E infatti ci sono i gorilla nel film! Non è quello che ho detto io? Sono certo di quello che dico perché l'empatia è per definizione strettamente legata alla concezione della propria stessa identità. Una caratteristica comune solamente a ominidi (uomo, scimpanzé, gorilla e orango) e delfinidi, ovvero quei pochi che superano la cosiddetta prova dello specchio.

Come fai a dirlo con tutta questa sicurezza?
Come potrebbe un qualsiasi altro animale difendere il suo piccolo senza l'empatia?

Ma ancora una volta non capisco cosa c'entrino gli animali. Mica loro devono occuparsi di etica... È una faccenda prettamente umana porsi questi interrogativi.

Esatto, infatti l'etica umana deve tenere conto della loro esistenza quando viene elucubrata, deve capire come comportarsi nei loro confronti.

Ma non capisco cosa intenda con "sensazioni fisiche proprie di un individuo".

Intendo: avvertire sulla propria pelle il freddo, la fame, il dolore, la sete, la passione...sono tutte sensazioni avvertite da un singolo individuo.

Con un buon livello di meccanizzazione, è possibile una produzione industriale e di conseguenza anche il dirottamento di gran parte delle energie lavorative verso i servizi. La quantità di braccia e di cervelli in questa situazione è sempre tale che, a pieno regime, potrebbe sfornare beni primari e di lusso ed erogare servizi essenziali e non in misura ben superiore alla somma di tutti i bisogni individuali, senza nemmeno un grande lavoro quotidiano. Prova a sommare tutte le materie prime estratte nel mondo e prova a calcolare quanti prodotti derivati spetterebbero a testa, se divisi equamente. La manca produzione di questa ricchezza potenziale e l'iniqua distribuzione della produzione è dovuta esclusivamente all'egoismo di pochi a danno di molti, e alla sua cristallizzazione in sistema.

Non si tratterà di comunismo marxista ma devi ammetere che l'idea principale è la stessa, comunque hai ragione è troppo OT.

@ Lezik85
@ florizel

Non capisco perchè a nominare lo Stato si debba essere aggrediti così, oltretutto la mia non era una presa di posizione ne pro ne contro, era solo una richiesta di chiarimento.

@ florizel

Floh, ma tu ce lo vedi un "individualista sensoriale" SANO che non senta l'esigenza di condividere la siua UNICITA' col prossimo? Io no. Altrimenti, non è nè individualista nè sensoriale: è misantropo!

Io no ho mai detto il contrario, il punto è che questa condivisione può avvenire con una persona o un gruppo ristretto di esse, non è affatto possibile che ciò avvenga con tutti gli altri esseri umani esistenti.

Come fai a definire una percentuale di egoismo e di collaboratività se prescindi dal contesto?

Il contesto può variare i valori (della proporzione) fino a un ceto punto, ed è ovvio che nell'abbondanza l'egoismo non abbia ragione d'essere.

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