Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo

Inviato da  Floh il 18/6/2010 12:37:49
@ Florizel

non penso sia solo un contesto: è una condizione potenziale

Cambiano i termini ma il concetto rimane lo stesso, si tratta sempre di qualcosa che non è applicabile a una qualunque situazione.

Eh, quella l'ha promossa l'ONU, e non è vincolante per gli stati membri, quindi resta solo una dichiarazione...

Non mi stavo riferndo ai vincoli, oltretutto l'etica la si segue perchè la si ritiene "giusta", quindi nessuna imposizione.
Dicevo solo che si tratterebbe di una visione dell'Etica che si differnzia da quella generalmente accettata, pertanto torna il problema:

Si tratterebbe di Etica o solo di una morale? quale delle due è l'Etica? Nessuna?

Mistero della fede

@ Red_Knigh

Veramente se il fine fosse la sopravvivenza dell'umanità ci sarebbero conseguenze pericolose. Diventerebbe etico affogare gli storpi nel cesso, sottomettere schiavi e organizzare la società come un formicaio. Non molto attraente vero?

Scusa ma hai sostenuto fin'ora che la collaborazione (e quindi non l'oppressione) è il comportamento più conveniente perchè utile a tutti.
Come puoi dire ora che un comportamento come quello da te descritto nella citazione possa essere accettabile se il fine ultimo è la sopravvivenza umana?
L'Etica così come la stiamo concependo mette al bando tutti quei comportamenti che in qualche modo potrebbero avere risvolti di morte(*), perciò la collaborazione (e non certo la guerra e lo schiavismo) sarebbe un punto di partenza ineludibile.

(* avrei i miei dubbi sulla pena capitale)

Del resto l'umanità non fa che confliggere dall'alba dei tempi eppure è più sana che mai.

fin'ora ci è andata bene ma sappiamo entrambi che una 3a guerra globale sarebbe anche l'ultima.

Io chiedevo per quale motivo, mentre alcuni cooperano magnanimi e la maggioranza bene o male si barcamena tra alti e bassi di svogliata solidarietà con un minimo sindacale di civiltà e rispetto, c'è chi si impegna per costruire il proprio benessere sulla pelle degli altri. E facevo anche notare che raramente ne ottiene felicità o soddisfazione, nonostante il diabolico impegno. Io credo di avere una risposta, ma sarei interessato prima a conoscere le vostre.

Mi sembra banale Red, oltretutto è ciò di cui abbiamo discorso prevalentemente fin'ora, l'avidità, l'egoismo, l'individualismo estremo.

Riguardo il comunismo, ti sbagli di nuovo: non c'è un'idea di fondo simile perché non c'è alcuna idea di fondo.

"chedi secondo le possibilità e dai secondo i bisogni" non lo è?

le brutture che avvengono a monte (la rapina della ricchezza degli altri popoli e la crudeltà sugli animali erano i due esempi fatti da te) non dipendono da me e te, anche se ne usufruiamo.

no? e da chi dipendono se non da chi ne usufruisce?

Così come se fossimo costretti a uccidere degli animali per sopravvivere ci impegneremmo a farlo nella maniera più indolore possibile, senza lasciare orfani cuccioli ed evitando uccisioni non necessarie.

Si ma questo non è un comportamento buono, non è un comportamento cattivo, è solo egoista, il punto è che è un egoismo naturale e di ineludibile che non si può eliminare.


Infine, riguardo gli istinti: tu sopprimi i tuoi istinti quotidianamente, senza nemmeno rendertene conto. Non caghi in pubblico, non stupri la prima femmina che ti capita a tiro, non derubi il tuo vicino. Ma anche senza essere drastici: sorridi anche a chi non ti sta troppo simpatico, eviti di prendere a calci chi ti urta per strada, e rispetti un'altra marea di convenzioni cui non fai più caso e di cui non sapresti nemmeno spiegare l'origine.

L'origine, se ci pensi, la spieghi a mio parere.
Ad ogni modo senza entrare nel merito di certi esempi discutibili che hai fatto, devo dire che hai ragione.
Il punto è che gli istinti si possono reprimere fino ad un ceto punto, e solo alcuni di essi, almeno credo...

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