Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo

Inviato da  Floh il 25/6/2010 11:50:42
E chi l'ha detto, Floh? Ho scritto: E poi, soprattutto, la cosa più interessante è quando sono le persone "buone" a commettere azioni malvagie. Non è certo l'egoismo a guidarle (le persone buone: è autoevidente che se son di buon cuore non sono egoiste. Perché alcune commettono azioni malvagie lo stesso allora? Non mi dire che non succede!).

Perchè alcune commettono azioni malvagie lo stesso?

Perchè in quei momenti la parte più naturale ed passionale vince in loro...

Non è vero, almeno secondo me, e in ogni caso ti chiedo: quanto consciamente avida?

Non importa quanto sia conscia la mira, l'importante sono i fatti, oltretutto l'iconscietà di molte persone è più una specie di autoprotezione/assolvimento,
a mio vedere.

Eheh Floh... dai, lo so che scrivo troppo Però leggimi con più attenzione: magari non sei d'accordo, ma io sto sostenendo esattamente questo! No che non sono sociopatici! L'inquietante interrogativo che mi pongo e su cui ti sto invitando a riflettere è proprio "perché gente provvista di scrupoli, e dunque non sociopatica, decide di scavalcarli?".

Scusa Red, io ti leggo ma non ci siamo ancora capiti.

Te sostieni che non si tratta per lo più di persone sociopatiche, mentre io invece si, quindi non sosteniamo la stessa cosa...
(spero di aver capito giusto)

Accipicchia Floh! E le migliaia di rivoluzionari francesi che hanno fatto le peggiori cose alla faccia della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo? E i milioni di comunisti che hanno supportato i peggiori regimi? E i fanatici religiosi? Non ci credo che tu pensi che il cosiddetto "male" provenga da gente che passa tutto il giorno a sfregarsi le mani e ordinare delitti dietro una scrivania in mogano.

Attenzione, io ho detto che lo scopo deve essere nobile, non basta la sola buona fede, perciò non ho detto che gli esempi da te riportati sono condivisibili.

No Floh: non sono nessuno per "rimproverarti" ma permettimi di dirti che la tua è una 'bestemmia' bella e buona. Quella è la più antica e orribile giustificazione dei più disgustosi crimini mai commessi, forse in assoluta la più feconda causa di sofferenza dell'umanità intera, perché non comprenderne la portata distruttiva è il primo passo verso l'accettazione del Potere e della sua logica perversa. È umano pensare che il fine giustifichi i mezzi. Anzi, è la prima cosa che una persona sensibile e disgustata dai mal del mondo è portato a pensare, ci siamo passati tutti. Ma rappresenta implicitamente l'idea che noi (o qualcun altro) possiamo ergerci a giudici sopra il senso critico degli altri, e sopra i loro punti di vista, e che siamo appunto giustificati nel calpestarli. "Tanto - si pensa - noi lo facciamo per un interesse superiore". Ma è irrazionale (e dunque deprecabile) pensare di poter essere più abili e distaccati degli altri solo in virtù della propria forza morale, che potrebbe benissimo essere, e infatti lo è sempre, orientata verso un idea del bene del tutto soggettiva e personale. La razionalità ti obbliga ad accettare il fatto di non essere piccoli dei, e di non poter violare a piacimento le altre direttive dettate dal buon senso. Essere buoni non ci rende infallibili: Dio ce ne scampi dei "giustizieri". A parte il fatto che il bene non si può imporre, non possiamo in alcun modo verificare da soli che la nostra idea di bene sia la migliore per tutti. Per cui quale fine può giustificare a prescindere i mezzi? E non sto ovviamente considerando la strumentalizzazione in cattiva fede della suddetta massima.

ti faccio un esempio:
2 popoli, 2 modi inconciliabili di vedere i rapporti umani, l'economia, la libertà, è normale che uno dei due non accetti di sottostare alle regole altrui.
il popolo minacciato, secondo la MIA morale, ha tutto il diritto di difendersi, anche se questo vorrebbe dire uccidere l'altro popolo.
non esiste una legge superiore che regoli le cose, pertanto un uomo non può fare altro che accettarne una, quella che sente più sua, e utilizzarla come metro per valutare il suo agire nella vita (pertanto anche giudicare).

Un consiglio: se non l'hai già fatto, guarda "Death Note"

Provvederò, grazie

Perfetto, siamo d'accordo, ma è vero anche il contrario, cioè che l'empatia senza razionalità è devastante. Il problema è che l'empatia è più facile da coltivare (basta una guida genitoriale decente), mentre la razionalità è regolata qualitativamente e quantitativamente dalla cultura del proprio tempo. Quando parlo di schizofrenia collettiva, mi riferisco alla condizione di impossibilità per il buon senso di emergere fino a influenzare la società quanto dovrebbe.

Prendendo, la razionalità senza empatia e l'empatia senza razionalità quale sarebbe più malvagia?

Certamente la prima.

E' questo che mi guida più che altro nel ragionamento...

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