Re: Progetto proiezione IG a Napoli

Inviato da  florizel il 11/12/2006 0:38:01
Citazione:
Spero discuteremo in futuro di quanto ciò di cui tu parli differisca poi dalla marxiana società senza classi

Ciao, GreatGig.

Se ti riferisci alle mie parole circa l'Anarchia, allora devo precisare che una società senza classi è essenzialmente una società senza stato: gli stati socialisti hanno “tenuto” servendosi della limitatezza della sintesi essenzialmente storicista ed economicista di Marx, soprattutto nella sua analisi al capitalismo e alla sua agognata "fine". Un limite che ritroviamo nella sua concezione dell'individuo come soggetto essenzialmente "sociale", impossibilitato ad andare al di là del semplice superamento del suo status economico, e del suo ruolo quasi estraneo ad una speculazione utopistica che invece è afflato che caratterizza, nelle grandi battaglie per la libertà, una visione della sua intera dimensione di vita.
Ti risparmio “Kronstandt", stavolta, ma ti lascio un link (da un sito marxista che, ovviamente, non condivido) da cui estrapolo solo qualche riga.
Si tratta di alcuni appunti di Marx al testo di Bakunin “Stato ed Anarchia”.

B.«Se vi è Stato (gosudarstvo), vi è inevitabilmente dominio (gospod-stvo) e di conseguenza anche schiavitù; un dominio senza schiavitù, aperta o dissimulata, è inconcepibile; ed ecco perché noi siamo nemici dello Stato.
«Che cosa significa: proletariato elevato a ceto dominante? »

M.“Significa che il proletariato, invece di lottare alla spicciolata contro le classi economicamente privilegiate, ha acquistato una potenza e un'organizzazione sufficiente per poter applicare nella lotta contro di esse dei mezzi generali di costrizione; ma non può applicare che dei mezzi economici, i quali eliminino il suo carattere specifico di salariato e, di conseguenza, lo eliminino come classe. Con la sua vittoria completa finisce quindi anche il suo dominio, perché finisce il suo carattere di classe.”


La sola concezione degli individui in quanto “classe” non ha modificato di una virgola la condizione umana, ne ha semmai acuito la specularità con i gli “avversari” e la vicendevole funzionalità.
E questo vale anche per alcuni teorici dell'anarchismo, sicuramente.
Citazione:
"sono comunista perché spero che domani non dovrò più esserlo"

Ecco, questa è in sintesi la sostanziale differenza tra la teoria comunista e quella anarchica: essere oggi qualcosa che domani non sarà più utile essere presuppone il superamento del solo presente, ma non implica automaticamente l’evoluzione di tale necessità, non “specula” sull’utopia come aspirazione perenne dell’essere umano, e questo in sé è già un limite alle possibilità dei singoli e dei popoli.

“Il realismo dell'idealista non può essere arido e limitato riconoscimento del fatto… bensì sintesi della visione del reale e dell'intuizione dell'ideale”
Camillo Berneri.


Citazione:
Parlare di baratto sulla vita di 3000 persone e sull'amore per la verità mi sembra, sinceramente, fuori luogo.

Veramente io ho parlato di “barattare la richiesta di verità”, e basterebbe citare la stampa della sinistra “radicale” ed “antagonista” per rintracciare le responsabili omissioni circa quella tragedia che ha sconvolto il mondo. Scriverne sulle proprie testate, avanzare qualche dubbio, per chi si dichiara acerrimo avversario dell'<impero> sarebbe stata la cosa più facile da fare, e la più ovvia.
A tuttoggi, il prc siede in parlamento, ma piuttosto che battagliare affinché la verità, che tu stesso affermi di voler diffondere, venga diffusa, non trova niente di meglio da fare che mandare i suoi “parlamentari” ad occupare gli stessi centri di permanenza temporanea realizzati anche grazie ai suoi voti.

Ecco come hanno votato i deputati di Rifondazione Comunista nel lontano 1997 (14 presenti - 14 favorevoli)

Citazione:
Non è un caso che uno dei modelli dell'azione politica del Prc sia il movimento zapatista del Chiapas ("aqui manda el pueblo y el gobierno obedece"). Forse non s'è mai visto, ma qualcosa s'intravvede.

Intanto, ad Oaxaca qualcosa davvero si “intravede”, ed al fragore di un movimento che non si riconosce nei parametri delle lotte zapatiste, si contrappone, dagli scanni della sinistra “radicale”, uno strano silenzio.

È significativo che tanto il subcomandante Marcos che López Obrador, rispettivamente leader della sinistra radicale e moderata in Messico, abbiano faticato in questi mesi a dialogare con la APPO. Il laboratorio di Oaxaca, non si sente rappresentato né dall'uno né dall'altro né, forse, da nessuno.

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