Re: INCEPTION - la consistenza dei sogni (no spoiler)

Inviato da  Calvero il 1/10/2010 19:19:42
Citazione:

temponauta ha scritto:
Beh, il film è una degna rappresentazione di quanto cito alla fine dei miei post.
Devo osservare però che le ambientazioni, per quanto suggestive, sono troppo realistiche.


Stai facendo uno sbaglio semplice, appunto perché stai dicendo come stanno le "cose" nei sogni.

Non è vero che sono troppo realistiche e ti spiego perché.

Quello che nei sogni doveva essere trasmesso dai protagonisti era la consapevolezza che i medesimi avevano, cioè di vivere QUELLA determinata realtà, poiché:- la loro consapevolezza non aveva la capacità di distinguere quella che chiamiamo "struttura". Quindi allo spettatore, coerentemente all'inganno subito nel sub-conscio dei personaggi, serviva il "medesimo" e corretto TRANSFERT; non si doveva dare un imprinting di una visione totalmente surreale, altrimenti vi era anche meno coerenza con la volontà dei "giocatori" in campo di "disporli" in labirinti (nonché ingannevolmente pre-costruiti) ... e sì paradossali, ma che dovevano lasciare consciamente una precisa attinenza con la realtà.

Così come in grammatica una doppia negazione diventa un affermazione, al cinema la doppia realtà diventa un sogno. E questo quando lo spettatore (come in Inception) deve vivere il sogno e NON vederlo, come appunto accade in - Al di là dei sogni -

Se INCEPTION avesse fatto la cazzata di dare una visione stile - Al di là dei sogni - o di Jack Sparrow il Pirata (quando finisce nel mondo dell' al di là) .. o di - Amabili Resti (l'ultimo film di Jakson) ... allora non si sarebbe parlato di un inganno NEI sogni, ma DEI sogni... e perché mai di grazia sarebbe dovuto essere così?? Ha senso infatti in un film come in - Al di là dei sogni o in Amabili Resti - dove la prigione non è un inganno ma un percorso contemplativo... e lì allora ti dò ragione, qui no.

Qui lo spettatore doveva essere un viaggiatore consapevole di vivere una realtà, ed è proprio così che il film è stato un sogno, poiché proprio quando si è usciti dalla sala si dovrebbe comprendere che è stato un film. E il fatto di essere seduti su una poltrona rimane solo un fatto marginale come percezione cosciente.

La sospensione della credulità messa in atto da NOLAN è quasi ineccepibile. Discorso diverso è anche quello di MATRIX, ma questa è altra storia...

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