Re: Film sul Caso Moro

Inviato da  Kolza il 29/9/2007 23:54:54
Detto... fatto!

Ecco
qui un estratto dal libro "L'Altra Resistenza"

Citazione:

Vassalli e Malfatti erano entrambi nel giro di Howard, ma il loro rapporto con Palazzo Caetani era molto più antico e risaliva al tempo della guerra. Nell'ultimo conflitto, infatti, erano tutti e due in contatto con Raimondo Craveri. E lavoravano con Peter Tompkins, che aveva la sua base segreta proprio in quell'edificio: Malfatti come capo di un piccolo apparato d'intelligence, da lui creato, e Vassalli come capo partigiano, incaricato di organizzare la liberazione dal carcere nazista di prigionieri politici, tra i quali due futuri presidenti della Repubblica, Giuseppe Saragat e Sandro Pertini. Giuliano e Franco sono, infatti, i principali protagonisti di Una spia a Roma di Tompkins.In quel libro di memorie, tra l'altro, è raccontato un episodio del 1943, che può fornire qualche suggestione a questa ricostruzione: "Cervo mi fece salire i gradini che portavano alla terrazza; da qui, per un corridoio tortuoso, mi condusse in una piccola camera da letto ove, spostato un comodino, apparvero i contorni di un pannello segreto largo circa quaranta centimetri e alto atrettanto. Lo aprì e si cacciò dentro carponi... Varcato il pannello mi trovai in una piccola camera da letto dove tutte le porte erano state murate e coperte di carta da parati e l'unica finestra era celata da pesanti tendaggi... Quella stanza così ben nascosta all'ultimo piano di Palazzo Antici-Mattei doveva servire come rifugio temporaneo per i prigionieri liberati dalle carceri tedesche in attesa di poterli instradare verso la salvezza". Vassalli, arrestato anche lui dai nazisti e condannato alla fucilazione, fu salvato solo grazie all'intervento di Pio XII. È significativo che Moro in ben due lettere dalla prigionia, una alla moglie, una a Paolo VI, avesse ricordato due volte quell'episodio, come a suggerire di utilizzare le stesse modalità per la propria salvezza. Anche il padrino di Tompkins era ministro britannico presso Sua Santità, e lo zio di Malfatti era rappresentante presso la Santa Sede dei Cavalieri di Malta. Di lui e delle sue larghe amicizie nella nobiltà romana si serviva il nipote per il piccolo servizio di informazioni, collegato al Partito socialista, da lui costituito dopo l'8 settembre 1943.
Forse, a Palazzo Caetani, c'era una stanza segreta che avrebbe dovuto accogliere anche Moro, ormai "instradato verso la salvezza".
Da lì, sarebbero finalmente venuti a prelevarlo con un'automobile a cortine chiuse e targa diplomatica, magari dei Cavalieri di Malta, e sarebbero corsi a portare a Paolo VI l'"uomo buono e giusto", l'agnello che per questa volta non sarebbe stato sacrificato.
E, invece, Moro fu fatto entrare nel bagagliaio di un'altra vettura: la Renault rossa.
Qualcuno aveva tradito i patti.
Una voce era uscita dal coro.


Per la cronaca, il nome in codice di Tompkins era Pietro. Anche se mi sovviene spesso Antelope Cobbler... mah, incroci dell'OSS!

Saludos
Kolza

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=36&topic_id=3837&post_id=100527