Re: INCEPTION - la consistenza dei sogni (no spoiler)

Inviato da  Pyter il 17/10/2010 16:25:59
... è necessario, o anche solo proponibile, sviluppare trame che rappresentino gli stati onirici e la loro interazione con la realtà?

Mi sembra che matrix lo abbia fatto, con una semplicità/complessità che è due spanne sopra Inception, pur anche se lo stesso Matrix non sviluppa idee del tutto originali.

Le idee che vengono sviluppate in questi film non sono veramente "geniali" perchè viene privilegiata la strada di ricondurre tutto a degli schemi fissi, il più delle volte imposti dalla propaganda o dal desiderio di essere capiti e dall'essere sicuro che messaggi di vario tipo arrivino nella testa delle persone.
Sono dell'opinione che se un autore pensa più a farsi capire dal pubblico o a mandare messaggi più o meno subliminali, o ricchi di metafore più o meno palesi, è chiaro che lui stesso resta intrappolato nella sua stessa rete.

Il cinema americano degli ultimi anni si è rivolto non a caso alla fantascienza, perchè la fantascienza ancora permette molti giochini all'interno di un discorso di ripetitività di alcune trovate, e il lato fantastico degli stessi permette loro di coprire i buchi lasciati aperti dalla scarsità di trovate con situazioni paradossali che poi portano lo spettatore ad arrivare da solo a doversi cercare delle risposte logiche.
Quando tutto finisce restano solo delle domande, dei punti interrogativi.

Dubbi che potrebbero essere risolti collegandosi attraverso un contatto onirico con gli autori del film, e lo farei se non fossi sicuro che con i loro poteri mentali mi ruberebbero le poche idee che ho in testa.


Poiché nessuna coerenza sarebbe realmente proponibile.

Parlo della coerenza dello sviluppo di una trama o di un'idea. All'interno di un film anche fantascientifico ci deve per forza essere. E' normalmente la discriminante tra una storia credibile e una raffazzonata.
Se ciò non fosse possibile allora il cinema ha detto tutto con il surrealismo.
Quindi prendiamo atto che ci troviamo di fronte ad una nuova ondata di cinema surrealista mascherato da metafore (sempre le solite) e ce ne torniamo a casa.

A questo punto io continuo sempre a preferire Buster Keaton.

quale divertimento o quale noia li ha investiti. A che pro? è cinema? non è cinema?

Penso che sia cinema.
Se uno non è entrato per sbaglio in un ristorante.
Ognuno è libero di divertirsi come vuole, e di mettersi le domande più filosoficamente pregnanti che vuole all'uscita del cinema. Chiedersi se quello che si è visto è sogno o realtà non mi sembra il massimo del coinvolgimento emotivo- filosofico- intellettuale.
Anche all'uscita di un ristorante io spesso mi chiedo la differenza tra sogno e realtà. Il sogno è quello di mangiare bene, la realtà sono i soldi con cui ho pagato il conto.

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