Calvero ha scritto:
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La fotografia: Nolan (e i suoi collaboratori) ha deciso di non dipingere la realtà (vedi Batman e Inception) ma di lasciarla sullo sfondo, quasi in tempo reale. Pensa alla sequenza quando parte per cercare l'origine del segnale (quando ha la figlia in macchina), e arrivano alla base segreta; bene, la notte è la notte; sono solo i fari dell'auto a vedersi, sembra addirittura una ripresa sbagliata; e così nel paese dove vive e nella fattoria dove lavora: - non c'è alcuna fotografia che vuole sottolineare con enfasi le inquadrature ... tutto questo ha fatto sì che predominante fosse la veridicità delle situazioni. Non ci sono le pennellate da "Signore degli Anelli" con la Gru che si muove sinuosa per dare un respiro biblico ai panorami; tutto è - nei limiti di una storia di fantascienza - intimista, tutto, in un certo senso, è visto dal basso, da dentro.
POI
Il crescendo: La scelta matura e congegnata, con un respiro quasi da Thriller, è stata quella che lo spettatore viene legato insieme al protagonista, è con lui, e scopre man mano cosa sta accadendo insieme a lui. Il film è profondamente fuso con un senso di disagio e impotenza. Mi spiego. Una sceneggiatura può far sì che si mostrino allo spettatore più prospettive della vicenda e seguendo, ovviamente, l'ordine cronologico della vicenda, mentre qui questa cosa è stata limitatissima ..
... Nolan stacca sui personaggi lontani dal protagonista - soltanto per lo strettissimo tempo necessario - lì dove, altrimenti, non potremmo comprendere cosa sta accadendo, solo lì, e questo rende il percorso della vicenda intimo e soggettivo. Per dirti, che so io, prendi un Batman ... lì segui sia il percorso del Joker e la sua iniziazione al crimine - che quello di Batman; sia il percorso di Due Facce - che quello di Batman; sia la storia d'amore della sua ex fidanzata con Due Facce - che quello di Batman; eccetera eccetera con Gordon, con Fox, con il Procuratore: - quest'effetto al cinema è in poche parole (da sempre) una magnifica modalità per irretire lo spettatore e farlo giocare come se fosse un Dio che dall'alto, come in un grande fratello, guarda cosa succede a tutti ...
... qui no, qui "tu" guardi ben poco dall'alto.
Quando, tutto questo, lo aggiungi a quanto di straziante possa essere per un uomo, vedere i propri figli - lontani anni luce, crescere e diventare grandi - mentre tu rimani giovane, ecco che CREI il punto di forza emotivo e sovrano della storia; diretto in maniera esemplare da Nolan e in maniera esemplare vissuto con il protagonista Cooper, come quando decide di vedere i video trasmessi dalla Terra, sapendo che per lui sono passate poche ore e, sulla terra: - anni. Straziante e inquietante: un grande momento di cinema (quello che va detto, va detto). Peccato, e proprio per questo, quanto tutto ciò di bello, delicato e potente insieme, viene offeso da quelli che non sono errori (perché sarebbe diverso) ma proprio da scelte che giocano a ingraziarsi il pubblico da una parte e a essere stupidamente e propagandamente americaneggiante dall'altra.
Amen
... e il segreto, non l'hai trovato?
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