Re: Battista contro i "complottisti"

Inviato da  Pausania il 10/7/2007 18:25:51
Il nostro oggi replica... sempre sul Corrierone

È come un tic mentale, un riflesso condizionato. E infatti l’automatismo psicologico e culturale dell’ideologia della commissione parlamentare d’inchiesta si èmanifestato ancora, con troppo prevedibile puntualità, sul caso Pollari. [...]

Ecco...

[...] resta lo spettacolo di una concezione miracolistica della commissione d’inchiesta, il riaffiorare di un vizio antico che non da oggi, ma da molti decenni, intossica «slealmente » la vita politica italiana. [...]

[...] il destino di tutte o quasi tutte le commissioni parlamentari è stato piuttosto la plateale dissociazione tra la «verità» politica e quella storica o giudiziaria. O, meglio, l’indole prepotente della «verità» politica ad arrogarsi il diritto di pensarsi come verità unica, consacrata da un voto a maggioranza, distillata nelle alchimie degli schieramenti politici che di volta in volta possiedono i numeri parlamentari per imporla, quella «verità» fittizia, e per farne un uso politicamente aggressivo. [...]

[...] non soltanto le commissioni ostili alla sinistra, la Mitrokhin e la Telekom Serbia, si sarebbero fatte portavoce di un incoercibile impulso alla costruzione di una verità politica preconfezionata, ma anche quelle considerate «buone» nella storia parlamentare della Repubblica, dalla commissione d’inchiesta sulle stragi a quella sulla P2 e anche (e qui sarebbe comprensibile il dissenso di Violante) quella denominata Antimafia.

Sottesa a tutte queste commissioni di inchiesta è stata del resto l’implicita vulnerabilità a quelle suggestioni dietrologiche, a quelle raffigurazioni di un «doppio Stato» che assegnano alla politica il compito di rischiarare un campo oscuro e reso scientemente opaco e indecifrabile da indagini giudiziarie bollate immancabilmente come inaffidabili. [...]

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