Re: Esplosioni al WTC

Inviato da  kaysersoze il 22/9/2006 13:09:40
Salve è da tempo che vi leggo e seguo le vostre analisi ed approfondimenti, per quanto riguarda il crollo del WTC penso sia importante capire cosa accade realmente agli edifici che subiscono incendi ed ho trovato in rete alcune informazioni a riguardo.

LA RESISTENZA AL FUOCO DEGLI EDIFICI REALI

Nel corso degli ultimi vent'anni è stata condotta una vasta serie di prove di comportamento su edifici a struttura d'acciaio sottoposti a condizioni reali d'incendio o su loro moduli significativi. Alcuni dei più noti sono i seguenti.

Una delle prime prove su un edificio reale fu compiuta nel 1978 nel Liverpool Hospital in Gran Bretagna. Un compartimento del sottotetto di 42 mq fu sottoposto ad un elevato carico d'incendio (95 kg/m2) tale da sviluppare una potenza termica di 15 MW e temperature di 1100°C. Si costatò con sorpresa che prima di arrivare al parziale collasso del tetto le travi, prive di protezione, avevano raggiunto la temperatura di 950 °C, anziché di 550°C come ci si aspettava. Il motivo del comportamento assai migliore del previsto venne attribuito all'interazione tra i vari elementi strutturali che costituivano l'ossatura portante del tetto. Si cominciò pertanto a capire che le travi inserite in una struttura hanno prestazioni molto migliori rispetto a quando sono sottoposte isolatamente a test standard di comportamento al fuoco.

Nel 1990 in un fabbricato di 14 piani a Broadgate (Gran Bretagna) in corso di costruzione ed ancora privo di protezione antifuoco, si sviluppo un incendio, della durata di 4 ore e mezza e con temperature ambiente stimate intorno a 1000 °C. Le colonne più pesanti non subirono danni permanenti e permisero una nuova distribuzione dei carichi tale da compensare l'effetto dei danni patiti dalle colonne più esili. La riparazione richiese solo un mese ed il costo fu limitato ad 1/20 del valore totale della struttura.
Nel 1991 in un edificio di 38 piani negli USA bruciarono completamente gli ultimi 8 piani. Le strutture d'acciaio, munite di protezione di classe minima, subirono gravi danni ma nessun collasso.
Sempre nel 1991, in occasione della rimozione del rivestimento protettivo a base d'amianto dell'edificio più alto (41 piani) di Melbourne in Australia, furono eseguite prove sperimentali per decidere quale fosse la soluzione sostitutiva ottimale. Presso i Laboratori BHP di Melbourne furono condotte prove d'incendio su un modulo tipico dell'edificio (a pianta quadrata con 12 m di lato) con un carico di 65 kg/m2 di legna. Le travi (di tipo alleggerito), prive di protezione, raggiunsero dopo 112' una temperatura di 632°C. La freccia non superò i 120 mm su 12 m di luce (1/100), ritornando quasi a zero dopo il raffreddamento. Grazie ai risultati di prova, la scelta progettuale di lasciare le travi prive di protezione antifuoco fu approvata dalle Autorità.

Il BHP Research di Melbourne condusse anche una serie di prove per studiare il comportamento in condizioni d'incendio reale di un tipico modulo per uffici di un edificio multipiano. Nel compartimento, di 8,4 x 3,6 metri, con arredi e carta per un carico d'incendio equivalente di 44 kg/m2, l'incendio fece raggiungere all'ambiente una temperatura di 1163°C. Le travi, protette da un semplice controsoffitto sospeso privo di classificazione antifuoco, arrivarono a 430°C. Le colonne, prive di protezione contro il fuoco, erano state collocate, a scopo di confronto, sia all'interno che all'esterno (a 30 cm dalle finestre). La massima temperatura cui giunsero le colonne interne fu di 730°C, mentre quelle esterne non superarono i 480°C. I risultati delle prove giustificarono l'adozione di colonne poste all'esterno e la mancanza di trattamento protettivo sia per le colonne che per le travi.

Fonte:
PRESIDER

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