Re: Instabilità carico di punta

Inviato da  manalive il 3/11/2006 11:07:55
Garda, max, che le risposte a questi tuoi quesiti c’erano tutte già nella prima stesura della mia proposta di modello, all’inizio di questo thread. Capisco però che la “novità” dell’impostazione possa aver ostacolato la piena comprensione dei dettagli e forse in certi casi anche dell’impianto della mia proposta, e quindi non obietto e cerco di risponderti qui in toto.

Dunque, intanto ripeto l’assunto principale, che è quello di cercar di costruire un modello che non faccia ricorso all’uso di esplosivi (strumentali per il crollo) e non collida né con le evidenze sperimentali né con le leggi della fisica.

Assumo che il core sia stato il driver del crollo, e questo è logico perché il core è la struttura portante, e non collide con le evidenze.

In questo senso vale la pena, evidentemente, di spendere due parole sull'antenna della torre nord, che crolla per prima. Per te la cosa “è assai strana”, ma mi sembra che tu la archivi come dettaglio forse incomprensibile ma privo di significato. Per me invece la cosa è ovvia e corrisponde a quello che mi aspetto di vedere, e su questo almeno non collido con l’evidenza.

Purtroppo è vero che non sono evidenti altri indizi del fatto che il core scenda per primo (anche se, sapendolo, forse si potrebbero cercare) perché la visuale del core è impedita dalla struttura perimetrale. Per la torre nord abbiamo questa fortuna dell’antenna, che non abbiamo per la torre sud. Per contro nella sud è più evidente che nella nord l’inclinazione del troncone sommitale che ha innescato il cedimento per carico di punta. Lo si vede anche nella nord, ma è meglio mascherato dalla struttura perimetrale perché il troncone sommitale è più corto.

Che “non vediamo reazioni di taglio o di flessione sulle facciate dell'edificio” non è del tutto vero: sia in qualche filmato, sia nelle foto riportate dal NIST si vedono un po’ di accartocciamenti della struttura perimetrale poco sotto al fronte di distruzione.

Un cenno di chiarificazione direi che lo merita anche questa tua frase:Citazione:

Instabilità da carico di punta: ma se anche fosse vero sappiamo già dove la rottura è avvenuta. In cima alla torre.

Perché se con questo tu intendi “a livello dello hat” evidentemente non ci siamo capiti. La rottura avviene al livello dell’impatto dell’aereo! E il troncone sommitale viene giù come un corpo unico (almeno per un bel po’). Il distacco dello hat dalla struttura perimetrale è segnalato un secondino prima dell’inizio del crollo nella torre nord da rotture di giunti che sembrano piccole esplosioni.
Più giù ti dilunghi su questo punto, dicendo che anche quelli del NIST sono perplessi "perchè il cedimento delle colonne centrali avrebbe dovuto avvenire alla base del troncone ovvero nel punto di impatto”, ma a me risulta che nel rapporto NIST non ci siano dubbi sul fatto che la rottura si sia prodotta nel punto di impatto (e detto tra noi non vedo sinceramente come uno possa pensarla diversa!). Anche qui, tu trovi la cosa incomprensibile, ma io la trovo solo logica!

Poi tu dici:Citazione:

risulta incomprensibile come abbia potuto il core, cioè la struttura portante, sfilarsi in mezzo alla struttura portata lasciando questa fissa e immobile!

e me ne cruccio perché vuol dire che non sono riuscito a fartelo capire, ma ci riprovo!
Il fatto è che la torre era una struttura coassiale, dotata di un basso grado di iperstaticità nella direzione longitudinale (verticale). Infatti c’erano solo le strutture dei piani a collegare il core con la struttura perimetrale, e queste erano tutte orizzontali.
Ora pensa ad una ruota di bicicletta e pensala adagiata orizzontalmente: il mozzo è il core e il cerchione è la struttura perimetrale. Nella ruota di bici ci sono due ordini di raggi, con due inclinazioni diverse, e questo le dà un buon grado di iperstaticità nella direzione assiale. Nella torre c’è un solo ordine di raggi, e per giunta è perpendicolare all’asse della torre. Questo significa che le due strutture sono libere di slittare longitudinalmente una rispetto all’altra!

Oddio, libere fino ad un certo punto, perché per farlo devono deformare un pochettino la struttura permetrale avvicinandola al core e “strizzandola” un minimo, però insomma, per una corsa piccola lo possono fare liberamente. Per quantificare lo strizzamento vale la legge del coseno, per cui il rapporto tra lo strizzamento ed il diametro della struttura perimetrale è dato da metà del quadrato dell’angolo di inclinazione che assumono i pavimenti. Per fare un esempio, se il core slittasse di un metro rispetto alla struttura perimetrale, questa si dovrebbe avvicinare al core di circa 2 cm. E’ chiaro che la cosa non sarebbe percettibile osservando le torri da fuori. Forse si potrebbe iniziare a notare il restringimento quando lo slittamento fosse di 5 m, perché allora esso sarebbe di mezzo metro. Non escludo che questa evidenza si possa ricavare dai filmini, ma la vedo dura.

Poi ripeto che trovo davvero fantasiosa la tua teoria dei pantaloni che si sfilano lasciando il core intatto. Essendo che il core è crollato (a parte quelle poche misere colonne che evidentemente hanno avuto la fortuna di infilarsi nello shaft dell’ascensore), non riesco a capire come tu possa sostenere che tale teoria è supportata dall’evidenza: a me sembra proprio il contrario! Se fosse crollata la struttura portata si sarebbero staccati i bulloni che fissavano le solette al core, mai e poi mai le solette sarebbero riuscite a strappar via le colonne del core, che era la struttura solida e portante. Trovi che non ho titolo per affermarlo? Allora chiedilo ad uno strutturista di tua fiducia, ma dubito che ti supporti! Del resto è anche un po’ quello che dici tu con l’esempio dei pantaloni: mica ti portano via i muscoli e le ossa quando li lasci cadere?

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