Re: Instabilità carico di punta

Inviato da  manalive il 6/11/2006 17:42:06
Su quello che dice il NIST a proposito delle modalità di collasso dopo al distacco preferirei non pronunciarmi più di tanto perché come ho detto mi sembra facciano riferimento a Bazant (in particolare al lavoro linkato qui http://www.civil.northwestern.edu/people/bazant/PDFs/Papers/404.pdf ).
Mi sembra invece interessante, alla luce di quanto detto sullo strizzamento della struttura perimetrale, l’evidenza fotografica che mostrano sull’inspiegabile incavamento delle facce delle torri poco prima del crollo, osservabile in questo documento http://wtc.nist.gov/WTC_Conf_Sept13-15/session6/6McAllister.pdf (attenzione: non riesco più a richiamarlo... che l’abbiano tolto dalla rete?).

A questo punto comunque mi sembra opportuno sottolineare (ancora una volta) che non sono un “debunker” e non voglio essere in qualche modo scambiato per un “debunker”. Non ho cioè l’agenda di dimostrare né che la VU sul crollo delle torri è credibile (ho detto più volte che a mio avviso non lo è) né che le critiche fatte alla VU per quanto riguarda gli altri episodi dell’undici settembre siano poco sostenibili.

I miei appunti si limitano allo studio del crollo delle torri, per il quale ho già più volte sostenuto che non mi sembrano accettabili né la VU né le critiche che le vengono mosse. Ritengo infatti che il modello che ho qui esposto possa essere in grado di descrivere il crollo delle torri senza entrare in conflitto né con le leggi della fisica né con quello che si osserva nei documenti disponibili riguardo al modo in cui è avvenuto.

Mi limito per ora a dire “ritengo” perché i conti non sono ancora finiti, e una conclusione documentata quindi non si può ancora trarre, in particolare sulla decisiva questione del bilancio energetico. Qualora però la conclusione a cui arriveremo dovesse confortare le mie sensazioni e indicare quindi una seria possibilità che il crollo sia stato autonomo, suggerirei di eliminare dall’elenco dei principali capi d’accusa alla VU (reperibile qui http://luogocomune.net/site/modules/911/index.php?filename=911/capiacc/capiacc.html ) il capo d’accusa numero 3, in quanto poco difendibile e di conseguenza pericoloso quando ci si pone nell’ordine di idee di non essere attaccabili dai difensori della VU.

Ricapitolando quanto fin qui esposto mi sembra infatti di poter spiegare adeguatamente, senza ricorrere all’ipotesi che siano stati usati esplosivi, i seguenti aspetti critici del crollo delle torri gemelle, che sono direi quasi tutti quelli che in un modo o nell’altro vengono usati contro la VU da diversi autori.
1) il ritardo di una e due ore nell’innesco dei crolli
2) il piegamento delle torri e l’inclinazione delle sommità
3) la bassa teperatura nella zona impatto dopo la fine degli incendi
4) il meccanismo di rottura
5) la caduta anticipata dell’antenna nella torre nord
6) le “esplosioni” pre crollo alla sommità della torre nord
7) la concavità delle facce delle torri prima del crollo vicino al livello di rottura
8) i tempi di collasso
9) la fontana di detriti
10) la caduta verticale del tronco sommitale
11) l’arresto della sua rotazione e il lieve ritorno in linea
12) le guglie perimetrali rimaste in piedi nella torre nord
13) le colonne cadute in ritardo
14) le pozze di metallo fuso sepolte nelle macerie *

Ho messo un asterisco sull’ultimo punto perché forse in questo thread ne ho accennato solo tra le righe. Non mi voglio qui dilungare, ma ritengo che le pozze di metallo fuso possano essere giustificate col fatto che, quando le colonne si rompono in modo rapidissimo per carico di punta, tutto il lavoro meccanico si trasforma in calore proprio lì dove è avvenuta la rottura, e che questo possa essere sufficiente a fondere localmente il metallo. L’avevo accennato in altro thread e va confermato con conti dettagliati che ancora non ci sono, da qui l’asterisco.

Allo stato dello studio non sono invece in grado di spiegare quelli che paiono spruzzi di metallo fuso poco sotto al fronte di distruzione. Se essi potessero essere pensati come un aspetto aggiuntivo del punto 14) si beccherebbero anche loro l’asterisco e finirebbero insieme alle pozze.

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