Re: Diritto al burka

Inviato da  Pispax il 22/9/2010 19:58:12
audisio ha scritto:


Citazione:
Pispax, ma che cazzo c'entrano i link che hai postato?
Quello è omicidio, mica ho detto di liberalizzare l'omicidio.


Che fatica.
Credevo che i passaggi fossero palesemente ovvi, ma si vede che sbagliavo.
Ok, te li spiego.



Quella è la MENTALITA' che giustifica quel tipo di omicidio.
La mentalità che la donna non è altro che la cassaforte dell'onore dell'uomo.
Non è solo quell'articolo che lo dice, lo dicono i fatti: quell'articolo si limita a spiegarlo in modo ben comprensibile.

Quella stessa mentalità, quello stesso atteggiamento culturale che impone l'obbligo del burka.
Non una mentalità diversa, o una sfumatura particolare di quella mentalità: è proprio quella.

Ti è chiara questa cosa?



Per esempio nel mondo islamico meno integralista, dove alla donna viene riconosciuto anche il diritto di esistere come donna e non solo come cassaforte, al burka si contrappone il velo. E il delitto d'onore viene punito severamente.

Un esempio è la Turchia: e non a caso anche in Turchia c'è stata una discussione sul fatto che fosse proibito alle donne di entrare nelle università indossando il velo.
Figuriamoci poi il burka.
Eppure si sta parlando di un paese musulmano.


Ognuno in genere può vestirsi come vuole: l'unica eccezione è quando QUEL vestito simboleggia qualcosa di pesantemente e oggettivamente deteriore.
Te puoi andare vestito in mimetica ovunque tu voglia; ma se vai in giro con un'uniforme da repubblichino o con la camicia bruna nazista incontrerai dei problemi.
Anche se vai in Alabama vestito con la tunica del KKK ti capiterà lo stesso.


Puoi indossare un'infinità di vestiti diversi. Il fatto che tu deliberatamente indossi quelli significa che in realtà stai rivendicando una posizione politica.

E' giusto reprimere questa cosa? E' sbagliato?
Dipende.
Negli USA puoi indossare la camicia bruna delle SS ma non puoi indossare la tunica del KKK; in Germania non puoi indossare la camicia bruna delle SS; in Lettonia la camicia bruna è un capo di abbigliamento consentito.


Quando si parla del burka entrano in conflitto due libertà.
Da una parte c'è la libertà dei vari gruppi etnici di esprimere la propria cultura.
Però in questo caso è una cultura di supremazia dell'uomo sulla donna, e il burka ne è il simbolo esteriore.
E' un simbolo bello tosto di una cultura spesso estremamente severa su queste cose.


Questo si scontra con un'altra libertà, più importante della prima: cioè che donne e uomini sono uguali.
Che la donna ha pari dignità, e in quanto essere umano deve aver la possibilità di decidere del proprio destino.

Il problema non è tutelare le donne che vogliono indossare il burka: è tutelare le donne che NON vogliono indossare il burka, ma che sono obbligate a farlo.
E che sanno benissimo che se denunciano il loro marito o il loro padre per questa roba (cosa non semplicissima) verranno comunque perseguitate dai cognati o dai cugini.


E' più importante la libertà individuale o quella collettiva?

Quella del burka è una libertà collettiva. Si ritiene che il diritto agli usi culturali sia più importante del diritto individuale a chiamarsene fuori.

In nome della libertà di quelle donne che rivendicano il loro diritto di APPARTENERE ai loro uomini, libertà comunque esistente, si decide si sacrificare la libertà delle donne che NON VOGLIONO appartenere, ma che sono costrette a farlo.
Quale delle due libertà per te è maggiore?


Richiamare le denuncie per "violenza privata" è una clamorosa cazzata. Un'ipocrita foglia di fico.
Non solo è difficile ottenere una condanna, se non impossibile, ma questo non risolve per niente il problema. Se anche il marito non venisse condannato ai domiciliari (si, è successo).


Si, c'è un conflitto di civiltà.
Io vivo in una civiltà che dice che le donne possono indossare la minigonna senza dover temere di essere sfigurate con l'acido.
Dall'altra parte 'è una società nobilissima come quella islamica, ma che in alcune sue correnti prevede che le ragazze della famiglia che osano indossare le minigonne sia giusto sfregiarle con l'acido. O ucciderle se vengono stuprate.
Che è sempre lo stesso approccio culturale al problema, solo declinato in modo lievemente diverso.


Scegli tu.
Solo non venirmela menare con il fatto che "stai difendendo una libertà": stai solo difendendo un'oppressione.












Citazione:
E continui a travisare quello che sto dicendo, volutamente
perchè a questo punto non puoi non avere capito cosa
intendo.
In pratica, stai rispondendo con un misto tra Attivissimo e
Magdi Allam.
Un insieme di fallacie logiche, disonestà intellettuale e bieca
propaganda di quart'ordine.


P.S.: a differenza dei tuoi link propagandistici, i miei paragoni
sono perfettamente in tema.
Fisk parla del burka per sostenere la guerra, tant'è che anche
sotto Karzai c'è ed è la riprova che alcune donne vogliono portarlo
altrimenti si rivolgerebbero al "democratico" regime di Karzai.
Sakineh è un omicida condannata per omicidio non per adulterio
e nel mondo ci si è inventati una/ campagna a sua difesa contro
il "primitivo" regime iraniano; fosse stata una campagna contro
la pena di morte sarei stato il primo a scendere in piazza ma anche
contro gli USA che giustiziano anche minorenni e minorati mentali.
Sarkozy s'è inventato questa cosa e la storia dei rom per sfuggire
alle accuse di corruzione e tu, Pispax, ci sei cascato come una pera
cotta...
Eppure i meccanismi propagandistici sono gli stessi del 911.
Nun t'è servito a un cazzo passare tanti anni qui dentro...


Tutto questo è puerile.

Queste accuse di "propaganda" (), di "fallacia" () e la gara a chi ce l'ha più lungo nel "non farsi distrarre".
Spiegami dove e come sono propagandistici o fallaci.
Avanti.

Stiamo parlando di un problema: il burka in Europa.
E del fatto che questo generi un conflitto fra due tipi di libertà diverse e su come questo conflitto si risolva.
E' più giusto tutelare chi vuol portare il burka ma non può più farlo, o chi vorrebbe smettere di portarlo ma è costretta a portarlo lo stesso?
E' più importante una libertà individuale o una collettiva?
In Europa (a casa sua ognuno fa come gli pare. Questo vale in Pakistan, ma vale anche qui) è più giusto portare avanti la cultura della parità dei diritti fra uomo e donna o la cultura dell'uomo superiore alla donna?


Il resto è solo un tentativo di intorbidire le acque.
I Rom, Sakineh, gli attentati del 9/11.

Visto che l'argomento lo hai introdotto tu, parla di quello.

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