Re: Diritto al burka

Inviato da  Pispax il 23/9/2010 16:50:34
florizel


Citazione:
Anche a me sembra che le posizioni di Pike non siano così distanti da quelle di chi si auspica che ogni imposizione venga rifiutata.



Questa frase non significa niente: il dilemma nasce proprio da là.
Dire che c'è un conflitto fra libertà significa dire anche che c'è un conflitto fra imposizioni. Da una parte c'è l'obbligo di portare il burka, dall'altra c'è l'obbligo di non portarlo.
Entrambi gli obblighi sono effettivi. Funzionano a livello diffuso e prevedono pene effettive da parte di chi non li rispetta.

Tocca decidere quello che è peggiore.

Secondo te?







Citazione:
Nel condividere l’osservazione di Audisio circa l’arbitrarietà dell’imposizione francese a non portare il burqa, non posso fare a meno di percepirla come un’operazione “minore” di esportazione (leggi IMPOSIZIONE) di “democrazia”.


E' effettivamente una imposizione a tutti gli effetti.
Complimenti per aver messo le virgolette a "democrazia": in effetti è una bella cazzata.
Questa è una imposizione di VALORI.
Nello specifico, il valore etico che donne e uomini hanno la stessa dignità.

Non ti va bene?
Nessunissimo problema. Non venire in questa osteria: qui serviamo solo questa roba qui.







Citazione:
Inoltre, come dire…? Ci sono burqa che coprono e burqa che scoprono, ma sempre di capire quanto siano scelti e quanto imposti si tratta.
Si tratta sempre di capire se “scoprirsi” sistematicamente, o dare prova di “liberazione” attraverso il culto dell’uso del corpo, non possa essere a sua volta una forma di sottomissione. E per di più accettata e percepita come segnale di rispetto della “dignità femminile”.



Per l’occidente “democratico”, è l’atto del mostrare che si sostituisce all’oggetto o all’evento mostrato stesso, togliendogli significato e spegnendo il senso critico.
Mostrare, come sinonimo di "assolvere". Mai stato tanto vero.


Non sai quanto assolverei volentieri il culo della mia vicina.
Dici che dovrei esportarle un po' di democrazia?







Citazione:
In poche parole: nessuna “liberazione” può essere calata dall’alto senza rischiare di diventare a sua volta un’oppressione.


Tutto questo è sicuramente vero nel caso delle guerre di "esportazione della democrazia".
Non so com'è, ma non attecchisce mai. Forse i nostri generali sono dei pessimi giardinieri.

Meno vero in caso di imposizione di valori.
Questa è casa MIA. Tu puoi portare avanti con tranquillità ogni tuo costume, uso, consuetudine o abitudine: nessun problema.

Diventa un problema invece quando i tuoi valori entrano in conflitto con MIEI valori.
Per quanto ti possa sembrare strano, io trovo ingiusto uccidere mia nipote se viene violentata. Trovo ingiusto picchiare a morte mia figlia se si trucca. Trovo ingiusto frustare mia moglie se esce senza il burka.
Lo so, questo mi crea non pochi problemi; ma sono problemi MIEI.

Tocca a te adeguarti. Se vuoi vivere qui, inizia in fretta a pensare che tua moglie ha esattamente gli stessi diritti tuoi.



Dimenticavo: tutto ciò non sembri strano o fascista.
Lo stesso discorso, anche se con molta meno discussione da parte degli intellettuali imbecilli come Pepe Qualcosa, è stato fatto a proposito della poligamia.
Per molti musulmani la poligamia più che una consuetudine è proprio un valore: eppure lo hanno dovuto abbandonare ai confini dello stato.







Citazione:
si tratta anche di capire che qualunque liberazione è davvero tale solo se scaturisce da un’azione delle dirette interessate.


Bellissimo ragionamento.
Non sarebbe sbagliato parlarne con tutte quelle starlettine che vanno più che volentierissimo in TV a far vedere tette e culi in allegria.
Secondo me tui mandano altrettanto allegramente in culo, ma il tentativo male non fa.


Per il resto, è assolutamente vero che le donne islamiche devono arrivare alla loro liberazione grazie a una loro presa di coscienza.
Ma questo vale nel mondo islamico: qui ci siamo già passati.

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