Re:non solo ad ANNOZERO

Inviato da  carloooooo il 12/5/2008 20:20:08
Saranno anche le solite parole al vento, però c'è da dire che la campagna elettorale ormai il centrodestra l'ha vinta, per cui ancora una volta le esternazioni di Tremonti stupiscono non poco.

Carlo

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Tremonti: «Tesoretto zero. Ora sacrifici per banche e petrolieri»

[...] In ogni caso i sacrifici annunciati in campagna elettorale dal governo di centrodestra non riguarderanno i poveri, ma in primo luogo, e questo non mancherà di fare discutere, le banche e i petrolieri. Il primo sacrificio, quindi, riguarderà il mondo del credito.«Pensava forse - ha detto Tremonti a Lucia Annunziata - che avrei detto i poveri? No, questa volta toccherà alle banche e a chi incassa le rendite petrolifere. Noi pensiamo che qualche sacrificio debbano farlo le banche e i petrolieri». Le prime, ha spiegato il titolare di via XX Settembre, dovranno «pagare più tasse se non fanno pagare meno di mutui alle famiglie». Quanto alle compagnie petrolifere il ministro ha osservato che «prendono più soldi perché è aumentato il prezzo», non perché operano meglio. Tuttavia Tremonti ha tenuto a precisare: «Sono idee mie, le discuteremo all'interno del governo». [...] [Il Sole 24 ore]

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Alcune considerazioni di Gianni Petrosillo:

[...] A sentire i nuovi membri del governo, che possono contare su una larga maggioranza parlamentare, il bivacco di manipoli è logisticamente posto a sinistra di questa camera, poiché (e come dargli torto!) in due anni, sotto la guida del banditore di corte Sir Romano Prodi, l’alta finanza e l’industria fallita, hanno liberamente approfittato delle pubbliche risorse come mai era avvenuto prima.

Eppure, programmaticamente e storicamente da lì, dagli uomini di sinistra, dovevano risuonare parole di fuoco e di condanna contro i saprofiti della GF e ID ["grande finanza e industria decotta"]. Almeno, si pensava che quello fosse il luogo naturale da dove i paladini della giustizia sociale avrebbero denunciato il sacco nazionale messo in atto dai poteri forti.

Invece, in due anni abbiamo sentito spargere miele sulle istituzioni finanziarie europee e nazionali, tutte controllate dal potente apparato banco-industriale d’oltre atlantico (l’alleato caritatevole che nel suo braccio armato insegna al mondo come si sta al mondo), e abbiamo ascoltato, a menadito, le prediche dei sacerdoti che fanno uso della sacralità contabile per ingarbugliare il mistero della fede mercatista che tutto regola attraverso la fantomatica mano invisibile. [...]

Oggi, invece, in una delle sue prime uscite pubbliche, il Ministro dell’economia Tremonti, dice solennemente che i sacrifici andranno distribuiti e che non saranno le classi meno abbienti a portare il peso delle difficoltà di tutto il paese. Motivo per cui, petrolieri e banchieri dovranno aprire il portafoglio e ridare, più o meno, il maltolto. E se non lo faranno, abbassando i mutui con i quali dissanguano la gente, dovranno caricarsi il fardello della maggiore pressione fiscale. Ben detto! Avremmo voluto di più, ma si sa che i conventi sono austeri e passano quello che passano. Ma ora ditemi, o vuoi tutti semicolti di sinistra che impallidite al crescere del crepitio portato dai passi delle orde mongole berlusconiane: quanto volte avete sentito pronunciare queste parole ad un Padoa-Schioppa, ad un Visco, ad un Bersani ecc. ecc.

Forse Tremonti sarà presto costretto a retrocedere su ben altre posizioni, forse lo butteranno fuori come già successo precedentemente, ma riconosciamo a Cesare (Giulio) quel che era di Cesare (imperatore): il coraggio del cambiamento. Qualcuno, nella compagine governativa ha già messo le mani avanti dicendo che sono parole e opinioni personali del Ministro che dovranno essere discusse (o, meglio, calmierate e forse anche azzerate) dall’intero esecutivo. Probabilmente è quello che avverrà. Ma gli uomini della finanza e dell’industria parassitaria sono molto preoccupati e per bocca di alcuni insigni rappresentanti (come Faissola presidente dell’ABI) ammettono che con questo governo dovranno scendere a nuovi patti; è finita l’era della cuccagna prodiana, quando la finanza dettava legge, il governo eseguiva e Montezemolo incassava. [Ripensare Marx]

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