Re: SATURNIA, il Papa e lIia al posto di guida.

Inviato da  yarebon il 17/11/2006 15:20:02
proprio perchè il documento è venuto alla luce nel 1595 che sia stato o meno a scriverlo Malachia è superfluo, infatti sono più interessanti i motti che vanno dopo quella data, quelli devono essere approfonditi, perchè sappiamo con certezza che non sono stati scritti contemporaneamente all'elezione papale.
Non sono assolutamente vaghi kirbmark, anzi molti motti continuano a coincidere con lo stemma del papa che poi verrà eletto o addirittura con il paese di nascita. Diventano più vaghe quelle dei papi del XX secolo, ma perchè spesso non si riferiscono di specifico alla persona ma ad un periodo storico. Non sto dicendo che le profezie siano tali, solo che coincidono con i papi poi eletti.
Faccio qualche esempio, naturalmente inserisco solo alcuni papi venuti dopo il 1595:
prendiamo il motto "rosa umbriae" che dovrebbe coincidere con clemente XIV che regnò dal 1758 al 1769. Prima della sua elezione era stato governatore di Rieti in Umbria, comune il cui simbolo era una rosa.
Andiamo avanti con il motto "aquila rapax" che dovrebbe corrispondere a Pio VII. In questo caso il termine aquila più che al papa potrebbe riferirsi a Napoleone che strappò il pontefice dal suo territorio e fu trasportato prigioniero dallo stesso Napoleone (in quei tempi sembrava che il potere temporale della chiesa fosse finito). Aquila rapace insomma indica napoleone più che il papa. L'aggettivo rapace ci sta, aquila è l'animale con cui viene spesso indicato questo personaggio storico, proprio perchè con lui riemerse il simbolo dell'aquila imperiale romana che oltretutto veniva consegnato da Napoleone in persona ai corpi meritori in battaglia.
Naturalmente quest'ultima interpretazione può essere accettata o meno, quindi andiamo a qualcosa di più specifico, ossia al motto "de balneis etruriae", che tradotto abbiamo da Balnea, o Bagni in Toscana che è l'antica Etruria. Insomma con questo motto si indica un luogo preciso. A quale papa corrisponde? a Gregorio XVI (1831-1846), che al momento della sua elezione apparteneva all'ordine religioso dei camaldolesi, che aveva sede a Balnea o Bagni presso Firenze.
Curioso anche il motto che corrisponde a Leone XIII cioè "lumen in coelo" ed infatti nel suo stemma vi è una cometa passante in cielo, per non parlare del monaco di Padova,il quale anche lui stilò profezie di papi che a differenza di Malachia sono per lo più sconosciute, eppure un secolo prima scrisse: <<l'alba ritorna. Salve o luce nel cielo! lunga vita a Leone XIII>>.
Andando ai nostri tempi vediamo ad esempio il motto "flos florum" numero 107 che dovrebbe indicare Paolo VI. Il suo stemma infatti aveva un giglio che nella tradizione è indicato come il più bello e regale tra i fiori (ed infatti usato da molte monarchie nei suoi simboli).
Io ho un libro di profezie degli anni 30 del XX secolo, trovato in una bancarella, che commentando le profezie dei papi arriva solo a Pio XI. Ebbene quando si parla del motto "flos florum", viene riportata la profezia del monaco di padova in cui vi è scritto "ecco il fior dei fiori,ecco il giglio che corona le virtù della sua terra natia..."
sempre in questo libro, il motto che dovrebbe corrispondere a Giovanni Paolo I, pontefice la cui morte rimane un mistero per molti e che durò solo 33 giorni, egli riporta un passo del monaco di padova che sorprende. Egli sbaglia il nome, indicando Pio XII che invece sarebbe stato il papa seguente all'autore del libro, però afferma che sarebbe stato futura vittima ed in effetti molte sono le voci che indicano come questo pontefice sia stato ucciso.
Il Libro a cui mi riferisco è "le grandi profezie" di H.J. Forman, editrice libritalia.

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