Re: Mi nominate un personaggio "positivo"???

Inviato da  Det.Conan il 11/10/2006 19:34:44
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1487¶metro=

Leggete bene!

Non credo che il Santo Padre frequenti internet.
Spero che qualcuno possa fargli arrivare questo appello:
Santità, vorrei umilmente proporre un candidato per una delle onorificenze vaticane, quelle splendide e storiche ricche di smalti: il rabbino Arik W. Ascherman.
Rabbi Ascherman, in questi giorni, è impegnato nella raccolta delle olive a Nablus.
Non sono oliveti suoi, sono di palestinesi.
Ascherman, con parecchi volontari ebrei e stranieri, li accompagna per proteggerli, mentre raccolgono le olive, dalle pietre e dagli insulti dei coloni ebraici che occupano le terre intorno.
Lo fanno da anni.
Ma quest'anno, l'esercito israeliano glielo ha proibito.
Sta lottando, ma quest'anno niente olive.
E' evidente la volontà di affamare i palestinesi per spingerli ad andarsene, a lasciare anche i lembi di terra che ancora abitano.
E' un genocidio e una pulizia etnica a rate.
Che avviene nel silenzio di tutti i mezzi.

Rabbi Ascherman fa parte di un gruppo di cui ignoravo l'esistenza, «rabbini per i diritti umani».
Fa parte di quella piccola schiera di volontari che, per esempio, accompagnano i bambini e le bambine palestinesi da casa a scuola, per difenderli come possono dalle angherie e dalle pietre dei coloni e dei soldati.
Sono tanti, più di quanto si creda.
C'è là Alison Weir, un giornalista americano che tiene un sito per far conoscere la persecuzione dei palestinesi, «If America knew», «Se l'America sapesse».
C'è Nathalie Christyson, un'ex analista della CIA, col marito.
C'è Jonathan Cook, un giornalista che ha scelto di vivere a Nazaret per fare scudo ai palestinesi, e ne condivide, in questi mesi, la carestia e le difficoltà crescenti, la mancanza di luce e di acqua, l'assedio soffocante, le angherie.
Vivono un po' tutti là, fra i perseguitati.
Non hanno altra arma che il loro status di occidentali, di testimoni, che sperano basti a trattenere gli aguzzini.

Ma Rabbi Ascherman e gli altri rabbini, possiamo davvero chiamarli «fratelli maggiori» senza adulazione, senza unzione o retorica clericale, né servilismo, perché ci mostrano, con l'esempio, quello che si deve fare qui ed ora.
E noi, col nostro silenzio complice del male, li rendiamo più deboli.
Una bella onorificenza, Santità, a questi veri cristiani non battezzati.
Di solito i rabbini vanno pazzi per le onorificenze, ma non so se sia il caso di Ascherman.
Dalla foto sul sito, è un giovanottone americano con la barba rossiccia, un Gesù alla Mel Gibson.
Ma nel sito ci sono le foto di altri rabbini, più anziani, le barbe grigie, le fronti calve. E abbronzate, perché hanno raccolto le olive e hanno fatto da scorta alle bambine palestinesi: il sole di Galilea.
Questi savi anziani di Sion, di sicuro, un bel collare smaltato lo apprezzeranno.
E ne daranno notizia nel sito, credo.
Forse ne parlerebbe anche il Washington Post.

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