Re: Agostino Barruel e Illuminati di Baviera

Inviato da  orkid il 9/2/2007 21:18:08
"Il bisogno di vivere, e la ristrettezza del suo stato lo avevano ridotto a dare gli ultimi anni della sua educazione allo studio delle leggi; ... appena in età di 28 anni, venne a capo di farsi nominare professore di Gius nell'università di Ingolstad.
... Conveniva ben sentirsi capace di una profonda dissimulazione, per fondare sulla stessa funzione di pubblico interprete delle leggi, il modo di annientarle universalmente.”

“ Weishaupt vedeva da un polo all'altro il genere umano sottomesso a dogmi religiosi, e all'autorità delle leggi; ... vide bene quanto gli imperi erano debitori a tutti i corpi religiosi, i quali predicando ai popoli i loro doveri verso Iddio, con questo solo li stringono ai loro doveri verso il principe e la società. Nell'istesso tempo, che detestava i servigi dei figli di Benedetto, di Francesco, d'Ignazio, egli ammirava le istituzioni di quei santi fondatori: soprattutto ammirava le leggi ed il governo dei gesuiti, che sotto un solo capo, facevano tanti uomini dispersi per l'universo tendere al medesimo scopo; egli si mise in testa di imitarne i mezzi...
...Egli disse a sé stesso: quello, che hanno fatto tutti questi uomini per gli altari, e gl'imperi, perchè non potrò io farlo contro gli altari e gli imperi? Con l'attrattiva dei misteri, e con le legioni di Adepti sotto le mie leggi, perchè non potrò io distruggere alla sordina, e nelle tenebre ciò che essi edificarono in pieno giorno?”

“Nel tempo in cui questo cospiratore concepì tutti i suoi progetti, egli non conosceva ancora l'oggetto della Massoneria: soltanto sapeva che i Massoni tenevano delle segrete adunanze; .... Egli si fece nelle sue idee un nuovo miscuglio, il di cui risultato esser dovea una società, che adottava per mezzi, per quanto le poteva convenire, il governo dei gesuiti, e il silenzio misterioso o l'esistenza tenebrosa dei Massoni:..”

“Fissati nella sua testa i mezzi di seduzione, cominciò egli dal farne prova sopra due dei suoi allievi, l'uno chiamato Massenhausen, che egli soprannnominò Ajace, giovine di 20 anni, diventato in seguito consigliere a Burchshausen, e l'altro chiamato Merz, a cui egli diede il soprannome di Tiberio. ...
... Conferì loro il grado più eminente, che sino allora aveva immaginato; li nominò i suoi Areopagiti; si dichiarò loro capo, e volle, che questa mostruosa associazione fosse detta l'Ordine degli illuminati; questa inaugurazione fu celebrata il dì primo di maggio 1776.”


Ora Barruel vuole dimostrare le prove qui portate, analizzando il codice illuminato, prima descrivendolo, facendoci conoscere l'oggetto, l'estensione, la direzione, i mezzi, e la profondità delle congiure.
In secondo tempo, egli descriverà la storia dei progressi dall'origine fino al momento in cui l'ordine venne a unirsi ed a "confondersi coi Giacobini".

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