Re: Vaccinazione di Massa

Inviato da  benitoche il 18/9/2010 0:54:38
Citazione:

astro7 ha scritto:
@Benitoche : grazie x la segnalazione.... spero di poterci dare uno sguardo

P.S. giorni fa avevo postato qui un interessante articolo che riportava una nuova inchiesta della procura di Torino.
Mi auguro che sia solo l'inizio...


Spero di poterla vedere anchio
La speranza del tuo articolo si infrange di fronte a queste strumentalizzazioni


SAN PANCRAZIO (8 settembre) - Fu l'influenza A, il virus dell'H1N1 a uccidere il piccolo Cosimo Brancasi, ad appena due anni e mezzo di vita. Il bimbo di San Pancrazio Salentino morto il primo dicembre dello scorso anno, dopo il precipitoso trasferimento al Vito Fazzi di Lecce dall’ospedale di Manduria, fu vittima delle complicazioni causate dalla cosiddetta “febbre suina”,
decorso dall'esito rovinoso e fulminante che intaccò, nel breve volgere di qualche ora, cervello, polmoni e fegato. Tanto rapidamente che i medici nulla potettero, e nulla avrebbero potuto fare per salvargli la vita.

Sono queste le conclusioni alle quali giungono i medici legali Antonio Carusi e Cesare Di Bari, incaricati dal pubblico ministero Silvia Nastasia di mettere a punto le analisi batteriologiche e istologiche sul corpo del bimbo, dopo la denuncia presentata dalla famiglia della piccola vittima. La perizia dei due consulenti è stata depositata nei giorni scorsi, insieme alla richiesta di proroga delle indagini da parte del sostituto procuratore che ha trasmesso gli atti (a causa del trasferimento ad altra sede) nelle mani del procuratore capo Marco Di Napoli. Termine ultimo per decidere se chiedere il rinvio a giudizio o l'archiviazione del procedimento a carico di sette medici, gennaio prossimo. Tempo utile per la famiglia del bimbo di confrontare le conclusioni dei periti della procura con quelle, tutte da mettere a punto, dei propri consulenti.

Nella perizia depositata nei giorni scorsi dai medici legali Carusi e Di Bari, alla voce conclusioni, si legge, nero su bianco: «Le cause di morte del piccolo Cosimo non possono essere collegate alle responsabilità dei medici, che lo hanno avuto direttamente o indirettamente in cura, ma sono da mettere in relazione ad eventi fulminanti scatenati in risposta all'infezione da virus H1N1, che ha portato in pochissime ore ad una gravissima compromissione sistemica con danni irreversibili essenzialmente a carico del cervello». Il bimbo, in sostanza, contratto il virus in piena pandemia, fu intaccato nelle funzioni vitali, cervello innanzitutto, tanto rapidamente da rendere impossibile ogni tipo di intervento. Contrasse anche una polmonite fulminante che, sulle prime, si pensava potesse essere stata causa della morte, e si sarebbe rivelata invece una delle conseguenze della febbre.

Restano intanto tutte da verificare, al di là delle conclusioni a cui giungono i due medici legali, le responsabilità vere o presunte dei medici coinvolti nell'inchiesta. Innanzitutto la pediatra di famiglia, Marcella Tripaldi, 54 anni, di San Pancrazio. Alla dottoressa, che aveva in cura il bimbo fin dalla nascita, i genitori dicono di aver chiesto una visita a domicilio che sarebbe stata negata. Accusa risolutamente respinta dalla pediatra, che s'era detta disponibile a visitare il bimbo a qualche ora di distanza dalla chiamata. Sulla donna pende l'ipotesi di reato di omissione di soccorso oltre che di omicidio colposo, accusa che grava su altri sei medici in servizio presso l'ospedale di Manduria: Gabriella Chiriatti, 43 anni di San Giorgio Jonico; Gennaro Lacaita, 59 anni di Manduria, Clelia Testa, 50 anni di Maruggio, Salvatore D'Abramo, 57 anni di Manduria, Gabriella Di Tullio, 50 anni di Manduria e Paola Palazzo, 43 anni di Taranto. Presso l'ospedale tarantino il bimbo fu ricoverato prima di essere trasferito al Vito Fazzi di Lecce, dove i medici fecero tutto quello che era nelle loro possibilità per salvargli la vita. Invano


Invano,invano,invano
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