Re: Aborto...ma dov'è la ragione?

Inviato da  florizel il 2/11/2010 14:34:18
Astro

Citazione:
A volte, ci si prova.


Prendo il commento di Red_Kinght in questo forum, il 185:

“il quesito che mi tormenta però - e te lo chiedo seriamente e serenamente - non è tanto come faccia a essere registrato da quattro anni su questo sito e aver conservato simili idee (cosa che comunque mi sorprende), quanto come diavolo tu faccia a esporle convinto in evidente buona fede che qualcuno possa prenderle in considerazione.”

E’ confortante che alcuni utenti conservino o coltivino ancora l’idea che un sito (questo come altri) possa concorrere a FORMARE un’opinione, tramite l’azione di informare. Il punto è che qui tale intento è ostaggio della stupidità di alcuni.
Tutto l’andazzo, la qualità delle discussioni e la loro modalità, sembrano piuttosto lo specchio di quello che avviene fuori da qui, senza alcun proponimento di “rottura” e di occasione di riflessione.
Quindi, non stupisce la banalità e la pochezza di certi commenti.

Quello che io percepisco è che su determinati argomenti si è lasciato e SI LASCIA che se ne parli a vanvera e spesso senza alcun tatto.

Se il livello è questo, allora tanto vale accendere la TV e guardarsi bruno vespa ed emilio fede.
Citazione:
L'interruzione di gravidanza non è un omicidio.
L'omicidio è un delitto penale, l’uccisione intenzionale di una persona umana. Il codice penale fa precisamente la differenza tra l’embrione e la persona umana invece di assimilarli l’uno all’altra.


Carissima, io ci andrei molto cauta con queste facili equazioni. Perché SE la differenza tra embrione e persona umana fosse tanto facilmente e automaticamente accettata o accettabile, per le donne l’interruzione di gravidanza non sarebbe la tragedia che nella stragrande parte dei casi è.

Io la vedo così: non perché un embrione sia in una condizione “potenziale” implica che non venga percepito da chi lo porta dentro come “persona”.

Quello che dice il codice penale* (vedi nota a fine post) va preso con le dovute cautele: in tempi di grande confusione politica (sic!) ciò che si rivendicava come tutela veniva spacciato come “diritto”. Ecco che ciò che si rivendicava come diritto a poter interrompere una gravidanza senza morire di tetano diventò “diritto” alla rinuncia ai figli e alla maternità.


Somma questo a precise sperimentazioni per “sfornare” essere umani AL DI FUORI del corpo femminile, somma il messaggio culturale che ne scaturisce ed otterrai il“progressista” (sic!) risultato dell’altrettanto progressivo disgregrarsi delle relazioni tra il “maschio” e la “femmina”.

Il punto è che maternità e non maternità sono spacciate come accadimenti sempre più lontani dalle dirette scelte di chi ne è coinvolto.
Ed ancor più di chi ne è coinvolto IN PRIMA PERSONA.

Quando rivendico una PRIORITA’ di genere a discuterne non faccio altro che individuare un’oppressione contenuta in un’altra oppressione: quella femminile contenuta in un’oppressione generale.


* (a proposito: “penale” viene da “pene”…? non ci sarebbe da stupirsii se l'analogia fosse confermata dai fatti.. )

Ti abbraccio, of course.

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