Re: Aborto...ma dov'è la ragione?

Inviato da  Notturno il 5/11/2010 11:12:40
@ Calvero

La questione riguardava la tua visione “galante” e “cavaliera” della donna.

Quella che red ha definito “raccapricciante” e mc ha censurato come sbagliata.

Per quanto mi riguarda, considero quella tua visione della donna come FRUTTO di una (tua) profonda e (forse) poco consapevole cultura maschilista.

Il cuore del problema sta nella pre-determinazione dei ruoli tra uomo e donna, nella preventiva formazione di un prototipo idealistico di donna, intesa come essere fisicamente inferiore, incapace di badare a se stessa e bisognevole dell'assistenza del maschio (che si sottintende forte, virile, capace e pronto a tutto).

Questa tua visione non è “velata”, ma al contrario ben rappresentata e ricca di esempi chiarificatori.

Tu, ad esempio, consideri giusto che l'uomo entri per primo in un bar “poiché io ho le spalle larghe per valutare se in detto ambiente ci sia gentaglia che è meglio evitare e che, in caso, una donna avrebbe difficoltà a contrastare.”

Questo oggi va benissimo a Caracas, dove vendono quel rhum che pubblicizzano in tivvu' (“il Rhum più venduto nei peggiori bar di Caracas”) http://www.youtube.com/watch?v=2EPDxmZ8h6w&feature=fvw

Ma qui da noi che senso ha?

Paventi, forse colpi di machete che volano ovunque?

No, ovviamente no.

Quindi, tu ritieni che la tua donna non sia in grado di entrare da sola (o per prima) in QUEL bar ed eventualmente di uscirne subito, senza danni.

E bada bene che tu non dici che questo lo fai con chiunque: ma con la donna che ti accompagna.

Non con un amico (magari si offenderebbe se tu lo considerassi inidoneo a entrare da solo in un bar).

Non con dei ragazzi (anche loro fisicamente meno forti di te, vero?).

No. Ma con la tua donna..... si.

Perché?

Perché tu non credi che lei sia in grado di farlo.

Questo significa attribuirle una debolezza, in quanto donna. Non perché effettivamente debole o timida, ma sol perché DONNA.

E lo stesso vale per gli altri tuoi esempi, tra cui rifulge lo stentoreo: “io sono uno di quelli che: - DEVE essere l'uomo a portare i pantaloni. Punto.”

Pure il “PUNTO” ci hai messo, per rafforzare la tua convinzione assoluta, come a esorcizzare preventivamente le obiezioni che persino a te devono essere apparse incombenti.

E' qui che sbagli, Calvero.

In una coppia non esiste un “chi porta i pantaloni” come simbolo di forza, di potere, di spalle larghe, di sacrificio, di responsabilità, di RUOLO, insomma.

Non come ruolo pre-determinato, almeno.

Esistono miliardi di sfumature tra la situazione che tu rappresenti (che effettivamente anche esiste!) e quella esattamente opposta (che esiste anch'essa), in cui sia la donna che mostra più forza, più carattere, più senso di responsabilità, più attenzioni, più TUTTO tra i due partners.

E tu non rappresenti un dato di fatto, no. Tu dici che l'uomo DEVE portare i pantaloni.

Tu, cioè, poni un imperativo etico. Tu ritieni che sia giusto che sia l'uomo a portare i pantaloni e non il contrario. Tu cristallizzi quel ruolo di “pantalonaio” e lo attribuisci definitivamente e per necessità a.... all'uomo.

Ci sarebbe da scrivere dei trattati su questa frase.

Ma tu non ti limiti a questo.

Tu ci vai giù ancora più pesante, quando dici: “Essere consci che i pantaloni sono metafora di spalle larghe, affinché la donna sia tutelata nella sua delicatissima figura di madre.”

Hai fatto l'en-plein!!!

Da una parte definisci l'uomo come quello con le “spalle larghe” e dall'altra definisci la donna come..... madre!

Ecco i ruoli che tu hai nella tua capoccia.

Sono usciti bell'e pronti, evidenti e chiarissimi a chiunque voglia leggerli.

La donna ha si il ruolo di madre, ma ha anche quello di figlia, moglie, amante, cugina, nipote, nonna, suocera, zia, nuora, ingegnere aerospaziale, minatrice, saldatrice, poetessa, assassina, crocerossina, vigliacca, traditrice, eroina, musa, santa, puttana, boxeuse, esperta di arti marziali chétifarebbeunculocosì!, e quel che più le va di essere, tale e quale a un uomo.

Ma tu cosa pensi della donna e dei suoi ruoli? Che abbia il suo delicato “ruolo di madre”.

Il cavaliere galante, al contrario, è uno stereotipo di una cultura passata, in cui le donne erano “madonne” e gli uomini vestivano con calzamaglie di ferro.

Mantenere nelle nostre menti quegli stereotipi è l'inizio di un modo di fare e di pensare che può portare al peggio.

Ma soprattutto denota una visione molto infantile dei rapporti sociali, in cui uomini e donne sono pupazzetti guidati dalle regole del Galateo di Monsignor della Casa o, peggio ancora, di Cristina Parodi.

Ti dico di più: io spesso commetto il tuo stesso errore.

Al bar con una donna, ad esempio, insisto per pagare io.

Commetto il tuo stesso medesimo errore!

Credo che faccia parte di quella enorme mole di pregresso culturale che ci portiamo dietro.

Piano piano ce ne potremmo liberare.

Forse saremmo più sereni tutti. Anche tu ed io.

Ora veniamo a questa discussione sull'aborto.

Io ho la sensazione che il tuo pre-definire i ruoli nella coppia sia il fondamento su cui tu poni la tua idea di lasciare solo alla donna la decisione e la scelta sull'aborto.

Forse proprio questa tua anelasticità nel comprendere le diverse realtà di coppia fa si che ai tuoi occhi sia la donna a decidere, perché (per usare una frase degradata) “sono fatti suoi”.

E anche questo è profondamente sbagliato, riduttivo e maschilista.

Non è giusto che sia solo la donna a decidere perché le conseguenze di quella scelta cadranno SUI DUE PARTNERS e non solo su di lei.

Su di lei per prima! Quello si! Per cui è giusto che la sua volontà prevalga e sia considerata anche primaria.

Ma non esclusiva.

Il dolore che ancor oggi benitoche prova per quella scelta ci dovrebbe far pensare.

Come si fa a non considerare anche la SUA volontà?

Se quel bimbo fosse nato, lo stesso benitoche avrebbe dovuto accudirlo con ogni sua risorsa e sostanzialmente per tutta la vita.

A te pare che sia giusto non ascoltarlo e non tenere in alcun conto il suo punto di vista?

A te sembra che questa posizione sia ragionevole?

Io non dico legale o filosofica.

Semplicemente.... ragionevole.

E veniamo alla tua richiesta di scuse.

Sai, Calvero, quando uno si esprime in un forum a colpi di “va a cagare nelle ortiche” oppure di “cagati in mano e prenditi a schiaffi” (e molto altro ancora, che taccio solo per pigrizia nella ricerca o anche di schifo nel riportare certe frasi sui bacarozzi inseminatori) denota una sensibilità e un rispetto tutt'affatto particolari, fatti di rudezze e di sciabolate dialettiche cui non può validamente contrapporre, in seguito, una diversa e mammolesca sensibilità passiva.

MELLIFLUO: 1 spreg. Affettatamente, falsamente dolce e lusinghiero, leziosamente insinuante
(riportato da Calvero)

2 fig. Che esprime gentilezza affettata, manierata SIN sdolcinato: modi m.; falsamente dolce e cortese
(http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/M/mellifluo.shtml)

Io ci vedo poco o nulla di offensivo, francamente. Poco lusinghiero, quello si.

Forse non mi perdonerai, ma effettivamente io nei tuoi scritti non ci vedevo molto di lusinghiero.

Forse anche perché quel che rimprovero a te è anche ciò che rimprovero a me stesso, come ti dicevo prima.

Se, comunque, vorrai proseguire da solo, allora buon proseguimento anche a te.

Su LC o altrove.

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