Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  Al2012 il 14/8/2013 15:58:25
@ ohmygod

Citazione:
Mente !! Ego !!

Grazie per la chiara esposizione.


Grazie a te per l’attenzione.
Scusa il ritardo, ma ho visto il commento che mi hai indirizzato solo da poco.

Da intendere (in molti dei miei interventi) c’è il desiderio d’attirare l’attenzione sulla “Coscienza”, anche se mi rendo conto che avrei serie difficoltà a definire cosa essa sia.

La stessa difficoltà che avrei se dovessi definire la “Coscienza Universale”, mi consolo pensando che altri trovano difficoltà nel dare una definizione di “Dio” – “Uno” – “E’ ” – … la più accreditata è “in conoscibile”

La “coscienza individualizzata”(CI) è un “riflesso” della “coscienza universale”(CU), come uno specchietto che riceve la luce dalla CU, ne “assorbe” una parte e ne riflette il rimanente.
La parte assorbita è ciò che la CI pensa sia l’universo.
Io e i miei gatti viviamo nello stesso spazio, ma percepiamo realtà differenti. Detto questo, posso dire che due “osservatori” posti nello stesso spazio danno “forma” a realtà differenti.

Io non faccio distinzione tra Creatore e Creato, il Creatore è il creato stesso.
Del resto, il voler definire Dio (Creatore) come entità non spaziale e non temporale, a mio avviso, porta a questa mia considerazione.

Molte volte leggo che Dio è Uno, “ E’ ’’ volendo intendere che esiste in “modo” non spaziale e non temporale, quindi è ovunque e non ha tempo.

Accettare l’idea del Creatore e del Creato ci porta inevitabilmente nella “dimensione duale”, primo passo nella separazione, nella frammentazione, perché da una parte esiste colui che ha creato e dall’altra l’oggetto della sua creazione. Creare vuol dire generare qualcosa che prima non c’era, cosa che è in controsenso con il pensiero del Dio Unità., Dio Totalità.

Questo porta a pensare che: -Tutto quello che è esistito o poteva esistere - Tutto quello che è o potrebbe essere - Tutto quello che sarà o potrà essere, tutto questo potenzialmente già esiste, ma in modo a-spaziale e a-temporale, ovvero senza forma.
Per visualizzare questo concetto, immagino un “campo infinito” composto da “pixel di informazione” che prendono “forma” solo se osservati da un “sub-campo finito” che li raccogli e li riflette.

L’atto (per così dire) creativo è ammissibile solo dal punto di vista di chi, “individualmente”, osserva la “Creazione”, che gli appare tale perchè la percepisce con la sua (apparente) individualità. L’individualità può esistere solo all’interno di un “campo” spaziale e temporale e di conseguenza duale e percepisce una realtà qualitativamente proporzionale alla sua consapevolezza.
L’individualità sperimenta l’illusione della separazione, esperienza impossibile se si è “Uno”.
Con l’individualità si può sperimentare la dualità con tutte le sue sfaccettature

Burattinai e Burattini non è una definizione giusta, anche se l’esistente e finemente collegato perché parte di una Unità a-spaziale e a-temporale.

Entità estranee (in apparenza) alla mia coscienza individualizzata sono solo le altrui coscienze individualizzate, sia che siano auto-coscienti o no o super-coscienti o diversamente-coscienti.
Quindi la mia definizione di “Entità Estranee” è “Altra Coscienza Individualizzata”.
Questa coscienza può essere consapevolmente differente, manifestarsi in modo anche non fisico, ma resta comunque una parte riflessa della CU e se percepisce (o vuole percepire) l’individualità del proprio essere, deve essere (o deve entrare) nella sub-dimensione duale – spaziale – temporale -.

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