Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  Calvero il 20/7/2014 10:22:48
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Oh bene, gracias Incredulo, mi è piaciuta questa visione, mi è piaciuta e credo sia questo il senso, così come credo che la lettura di quel capolavoro abbia una sua nobile e assurda ironia, a me lascia dentro molte sensazioni che credo, comunque, rispecchino l'anima dell'autore che, con tutto il rispetto e l'umiltà possibile, è anche la mia.

La cosa veramente più importante - filosoficamente e spiritualmente - nelle opere di Bergman, è la possibilità data al suo pubblico di assistere fondamentalmente ai discorsi tra i più neutrali possibili nei confronti delle tematiche metafisiche e naturalmente sulla presenza o non esistenza di Dio; Bergman affrontava da "scettico" (il termine non è precisamente corretto, ma non ne ho trovato un altro) questi temi, ma li affrontava a cuore libero, con rabbia anche, con rassegnazione a volte, ma senza mai porsi con arroganza, lasciando tutto lo spazio alla magia della divinità - nel bene e nel male, come si suol dire...

.. questo ha fatto e farà sì, che le sue opere rimangono e rimarranno le più libere nei confronti di questi temi, ed è proprio la sua libertà a dubitarne e ad abbracciarli onestamente che creano il paradosso per cui le opere di questo "ateo" (le virgolette hanno un preciso perché) siano le più religiose e rispettose.

Per ciò che concerne anche la questione dei miracoli e cosa possa significare essere/divenire santi, consiglio La fontana della vergine che, insieme a Il settimo sigillo e a Fanny e Alexander, va a rinforzare un trittico esemplare e irraggiungibile nelle qualità artistiche e filosofiche, riguardo Dio, l'educazione, i miracoli, la metafisica, la nostra tragedia e la nostra elevazione, il nostro spirito.

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